Poesie generazionali


Scritta da: Carlo Peparello
in Poesie (Poesie generazionali)

Sulla donna

La donna è estro e addio
la vivi col suo permesso
È adorna di peccati
e più sono nascosti più sono allettanti
È carne modellata dal desiderio dell'uomo
Ti cambia la vita nel bene e nel male
lascia il segno come una cicatrice
Non siamo nulla senza la donna giusta
Diventiamo niente quando la troviamo
Che scherzo macabro può diventare
Voglia inarrivabile che esalta e ti annulla
Lascia a casa risolutezza e orgoglio
Con una donna sono armi spuntate
La donna è lo specchio che riflette quello che nascondiamo
la sua debolezza la tua forza
Tutto e niente, come ogni grande mistero insoluto.
Composta giovedì 21 novembre 2013
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    Scritta da: Susan
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Tengo stretta
    a me
    la vita
    anche se vi
    sono attimi
    in cui vorrei
    che il dolore
    terminasse,
    tengo stretta a me
    la vita
    anche se
    tutto cio'
    che desidero e'
    lontano da me ,
    tengo stretta la vita
    anche se i miei
    sogni mi
    sembrano
    irraggiungibili
    e tu tieni
    stretta
    la mia mano
    anche se
    sono lontana
    da te!
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      Scritta da: Giancarlo Modarelli
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Lasciatemi stare

      Come l'erba cresce la fame
      un fumo d'arrosto di supposta
      lesbica la befana a riposo
      brutto porco lasciami stare
      tonto d'un bidone chiedimi perdono.
      Lasciami stare perverso gesto
      ammetti d'averti avvertito.
      Fichi d'india di celebre razza
      la notte è lunga: di guerra e non di pace... taci!
      Composta lunedì 25 novembre 2013
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        Scritta da: Susan
        in Poesie (Poesie generazionali)
        È nelle mie mani
        che stringo
        una triste verità,
        e nella mia anima
        che abbraccio
        un amore
        finto,
        quasi a mezzo respiro,
        una sfuggita
        carezza al senso
        senza senso,
        un bacio mai dato,
        eppur resta in fondo
        all'anima,
        un senso di te,
        un senso senza pace,
        che mi tormenta,
        ed i tuoi occhi,
        le tue parole
        perse in fondo
        all'anima mia!
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          Scritta da: Susan
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Lascerò
          che sia il tempo
          a decidere,
          si,
          lascerò che la vita
          faccia il suo
          percorso,
          in fondo non posso
          lottare contro
          i venti della vita,
          inutile farlo,
          si inutile,
          i ventoi sono forti
          distruttivi
          ed io sono un
          po' stanca di
          lottare contro i venti,
          venti freddi,
          venti distruttivi,
          venti e sempre
          venti,
          venti troppo
          forti per un anima
          irrequiete, venti di vita
          che passano
          lasciandomi
          senza respiro
          per poi andare altrove,
          adesso ho deciso mi fermo,
          senza più lottare
          e lascerò che sia il tempo
          solo il tempo può,
          io,
          io mi fermo qui,
          ad aspettare senza
          andare contro
          vento!
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            Scritta da: Enzo Di Maio
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Media "Manzi" 3^ d

            Quanri ricordi porta su il passato
            per colpa di un vecchio diario ritrovato.
            Jacovitti era firmato, se non lo avevi
            potevi considerarti uno sfigato.

            Jacovitti, un nome assai famoso,
            era il disegnatore del "Il Vittorioso".
            Dentro c'erano vignette, consigli
            e barzellette.
            Ancora oggi le ricordo quasi tutte.

            Scuola Media "Manzi" 3^ D,
            sezione non proprio benvoluta,
            da tutti gli altri era temuta.
            Ultimo piano, in fondo ad un corridoio stretto,
            dopo di noi c'era solo il tetto.

            Ci avevano isolati, non tanto per punizione
            ma per assicurare agli altri
            la giusta protezione.

            Quanto tempo ormai è passato,
            ma tutto è chiaro in mente,
            come fosse appena vissuto.

            Silvio, Mario, Piero, Giordano,
            quel matto del Savini e poi il Fumini,
            che parlava strano, era Ternano.
            E le ragazze, Anna, Patrizia, Anna Maria,
            Ornella e poi Daniela, senza far torto alle altre
            certamente la più bella.

            In tutti suscitava pensieri ed emozioni
            ed è pensando a lei che, nel chiuso del tuo io
            partivano le prime e sempre più frequenti
            masturbazioni.

            Nello studio non è che fossi un gran portento,
            forse un po' scarso e, alle versioni di latino,
            salando, preferivo sempre il biliardino.

            Un giorno fui anche espulso,
            fù una cosa ingiusta e deprimente poiché,
            ancor oggi lo giuro, ero innocente.

            "Leggi la poesia a pagina trentotto",
            ed io, sicuro, inzio e, ad alta voce declamo:
            "Il beccamorto".

            Esplose tutta la classe in un sol boato,
            una gran risata che arrivo sino al vicino porto.
            Solo la Prof. non rideva ma, rossa e paonazza,
            strillava e urlava come una pazza.

            Evidentemente qualcosa era andata storta
            tanto che mi ritrovai fuori dalla porta.
            Solo dopo seppi che un poeta idiota
            aveva inteso declamar versi in onor di un frutto
            che sembra si usi per far profumi
            e grattugiarne la buccia sul risotto.
            Il nome era "bergamotto".

            Fatto sta che tutto fu preso
            come una bravata e, a casa,
            rischiai pure qualche mazzata.

            Ora tutto è diverso,
            è passato tanto tempo
            e il mondo sembra falso,
            anche l'amore tra ragazzi ha cambiato nome.
            Ora si chiama semplicemente sesso.

            Francamente non scambierei con loro
            un sol momento.
            Ciò che provano loro è solo un fatuo godimento.
            Gli manca una cosa basilare.
            Il vecchio caro sentimento.
            Composta martedì 19 novembre 2013
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