Poesie d'Autore


Scritta da: Maresa Schembri
in Poesie (Poesie d'Autore)

La soglia del niente (A mio padre)

Tramonta il sole
sulla Voce che tace.

L'Albero spoglio
affronta esausto
l'ultima battaglia
con occhi di pietra...
gesti di pietra...
sguardi di pietra...

Nembi muti
si posano freddi
su soglie di alabastro.

Il tempo
ingrato
scandisce l'ultimo richiamo.
E sulla soglia del niente
si perde l'ultimo sentiero:

una parte di me
si dissolve nel nulla
e su ali stanche
se ne va.

Buona...
Buona lunga notte, papà!
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    Scritta da: Marianna Mansueto
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Ma quando sono solo con questo naso al piede
    che almeno di mezz'ora da sempre mi precede
    si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
    che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
    non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
    per colpa o per destino le donne le ho perdute
    e quando sento il peso d'essere sempre solo
    mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
    ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
    amo senza peccato, amo, ma sono triste
    perché Rossana è bella, siamo così diversi,
    a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi.
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      Scritta da: Tuocucciolo .
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Dopo un pò

      Dopo un po' comprenderai la sottile differenza fra stringere una mano e incatenare un'anima, e comprenderai che amore non significa dipendenza e che compagnia non significa sicurezza. Incomincerai a comprendere che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse, e incomincerai ad accettare le sconfitte a testa alta e con gli occhi bene aperti, con la compostezza di un adulto e non con il dolore di un bimbo, e imparerai a tracciare la strada sull'oggi, perché il terreno del domani è troppo incerto per essere pianificato.
      Dopo un po' comprenderai che perfino il sole può bruciare se ne prendi troppo.
      Allora cura il tuo giardino e abbellisci la tua anima senza aspettare che qualcuno ti regali dei fiori.
      E imparerai che puoi veramente farcela... Che sei veramente forte, e che tu vali veramente molto.
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        Scritta da: Widmer Valbonesi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Zattera

        Seduto sopra al ponte io osservo
        l'acqua che scende verso il mare
        e trovo quel defluire così naturale
        destino di un'attrazione quasi fatale.
        Se gli amori fossero in discesa,
        srotolare il gomitolo della vita
        sarebbe una gioia e quasi un sollievo
        ti apparirebbe ogni tanto rallentare
        o tirare il freno. Invece l'amore
        molte volte è ripida salita che si
        percorre con affanno e che trasforma
        la tua vita in rapide e gorghi di un
        torrente in piena. E tu sei come un insetto
        su una foglia secca, zattera sballottata
        dalla corrente che scende verso la foce.
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          Scritta da: Widmer Valbonesi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Perchè morire?

          Non sperare di trovare amore
          in un sorriso senza splendore.
          Un saluto formale è l'illusione
          di un comune sentire già svanito.
          A nulla serve lasciarsi morire
          per chi non ti sa più amare.
          A nulla serve cercare di capire
          chi ti toglie te stesso e la tua vita
          A nulla serve cercare di amare
          chi riesce a farti morire l'anima.
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            Scritta da: Widmer Valbonesi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Argo

            Te ne stai immobile, disteso
            con la testa penzoloni al sole
            non un movimento, sembra
            che sei morto.
            Poi senti il cancello cigolare
            scatti fuori come una molla
            ti protendi verso la rete e ti
            strofini, in cerca di coccole
            e carezze come i bambini.
            E mi guardi implorante di
            aprirti che vuoi correre su
            e giù per il cortile e appena
            ti apro parti come un fulmine
            corri e fai le capriole, sprigioni
            la tua voglia di libertà.
            Poi vieni a me vicino, mi guardi
            e sembri dire "prendi il collare
            andiamo a caccia, ho già sentito
            le quaglie all'alba e verso sera
            pure il canto di un fagiano.
            Andiamo che aspetti? Metti
            in moto che partiamo andiamo
            al lago ogni mattina. Uffa! Mi
            sono stufato di puntare sempre
            la gallina del pollaio accanto".
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              Scritta da: Widmer Valbonesi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Spicchio di melograno

              Mi affascina quel suo sguardo vivo
              pieno di voglia di fare insieme cose
              condivise o ancora da confrontare.
              Mi affascina quel suo muoversi con
              grazia, la classe e il gusto nel vestirsi,
              l'essere giovane pur con capi classici.
              Mi scopro ad osservarla in silenzio
              mi gusto e mi godo la sua bellezza,
              ma lei è incapace di farsi ammirare.
              Nessun pittore potrebbe dipingerla
              non sta mai ferma, solo le carezze
              armoniose o le coccole la quietano.
              Lascia che trasmetta sul tuo corpo
              il fluido d'amore, lascia che avvolga
              in una patina di miele la tua pelle.
              Trasferisci come a una pila il calore
              assorbito dalle tue mani, cavi d'amore
              che mi avvolgono come un mantello.
              Ricaricati d'energia e di desiderio
              io non ne ho bisogno ti bramo come
              uno spicchio rosso di melograno...
              staccato dal suo ramo.
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                Scritta da: Widmer Valbonesi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Chissà

                Chissà se incontrerò
                Ancora quegli occhi
                pieni di desideri volare
                come rondini libere
                e scorrazzare intriganti
                nel cielo del mio amore.
                Chissà se ancora rivedrò
                il tuo viso contrarsi
                nel crescere dei piaceri
                note di un pentagramma
                che lente si compongono
                in musica divina.
                Chissà se sentirò ancora
                le tue grida liberatrici
                esplodere nella stanza
                e le tue mani sul mio corpo
                coccole che rigenerano dolori
                e pelli che si fondono di odori.
                Già... chissà!
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                  Scritta da: Maresa Schembri
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Amore

                  Dicono che lo sciacallo e la talpa
                  bevano allo stesso ruscello
                  dove viene a bere il leone.

                  E dicono che l'aquila e l'avvoltoio
                  infilino il becco nella stessa carcassa,
                  e stanno in pace l'uno con l'altro, davanti alla cosa morta.

                  O amore, che con la tua regale mano
                  hai imbrigliato i miei desideri,
                  e hai elevato la mia fame e la mia sete
                  a dignità di orgoglio,
                  non permettere che il forte e il durevole in me
                  mangino il pane e bevano il vino
                  che tentano il mio io più debole.
                  Lasciami piuttosto morire di fame,
                  e consenti che il mio cuore bruci dalla sete
                  e lasciami morire e avvizzirmi,
                  prima che io stenda la mano
                  verso una coppa che tu non abbia riempito
                  o una ciotola che tu non abbia benedetto.
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