Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)
Paura! Di chi ho paura?
Non della Morte - perché chi è Costei?
Il Portiere della casa di mio Padre
Allo stesso modo m'intimidisce!
Della Vita? Sarebbe strano ch'io temessi una cosa
Che è parte integrante di me
In una o due esistenze -
A seconda del caso -

Della Risurrezione? Ha l'Est
Paura di affidare al Mattino
La sua fronte schizzinosa?
Tanto varrebbe ricusare la mia Corona.
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    Scritta da: Lorenzo Mariani
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Inno alla bellezza

    Vieni dal cielo profondo o esci dall'abisso,
    Bellezza? Il tuo sguardo, divino e infernale,
    dispensa alla rinfusa il sollievo e il crimine,
    ed in questo puoi essere paragonata al vino.

    Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l'aurora;
    profumi l'aria come una sera tempestosa;
    i tuoi baci sono un filtro e la tua bocca un'anfora
    che fanno vile l'eroe e il bimbo coraggioso.

    Esci dal nero baratro o discendi dagli astri?
    Il Destino irretito segue la tua gonna
    come un cane; semini a caso gioia e disastri,
    e governi ogni cosa e di nulla rispondi.

    Cammini sui cadaveri, o Bellezza, schernendoli,
    dei tuoi gioielli l'Orrore non è il meno attraente,
    l'Assassinio, in mezzo ai tuoi più cari ciondoli
    sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

    Verso di te, candela, la falena abbagliata
    crepita e arde dicendo: Benedetta la fiamma!
    L'innamorato ansante piegato sull'amata
    pare un moribondo che accarezza la tomba.

    Che tu venga dal cielo o dall'inferno, che importa,
    Bellezza! Mostro enorme, spaventoso, ingenuo!
    Se i tuoi occhi, il sorriso, il piede m'aprono la porta
    di un Infinito che amo e che non ho mai conosciuto?

    Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
    tu ci rendi -fata dagli occhi di velluto,
    ritmo, profumo, luce, mia unica regina!
    L'universo meno odioso, meno pesante il minuto?
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      Scritta da: Lorenzo Mariani
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Malasorte

      Per sollevare un così grande peso,
      Sisifo, il tuo coraggio ci vorrebbe!
      Per quanto ardore s'abbia nell'impresa,
      l'arte è lunga e il tempo è breve.

      Lontano dalle sepolture celebri,
      verso un cimitero isolato,
      il mio cuore, tamburo velato,
      va battendo marce funebri.

      -Quanti gioielli dormono sepolti
      nell'oblio e nelle tenebre,
      lontano dalle zappe e dalle sonde;

      quanti fiori effondono il profumo,
      dolce come un segreto, con rimpianto,
      nelle solitudini profonde.

      Malasorte.
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        Scritta da: Maresa Schembri
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        La partenza

        La madre

        Per te in orazione, io sono senza oblio,
        qui fra ginestre il tramonto è di seta,
        oscuro treno ti portò lontano. Le foglie
        tessono reti d'ombre, e sàcculi.

        Il figlio

        L'acqua del mare è il mio cammino,
        e tu non mi senti, io errante tremo.
        Sarà rosso il paese sulle tegole,
        e molli le balze d'erba - il rivo geme?

        La madre

        Qui gentile gallo canta per te, fra poco
        bianca capigliatura avranno le stelle.
        Mori e cristiani raccolgono timo;
        molto confusa è la tua voce per me.

        Il figlio

        Mi langue l'occhio, madre, e a me sopra
        il mare ruota senza allegrezza.
        La mia mano è fronda tra
        alghe - vizza, la Fenice non rinasce.

        La madre

        Allungo le dita per cercarti, figlio,
        ma ti sento in mezzo a ritorte radici.
        Nella terra dalle pietre rosse, sai,
        va il carretto: tu fosti per me giglio.

        Il figlio

        Suonano pesci sul mio corpo, madre,
        scintilla mi fu la mente che in alto
        si dissolse nel boreale vento. Attorno non ho rugiada in selva; qui è abisso.
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          Scritta da: Widmer Valbonesi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Ti sento con me

          Ti sento qui con me
          nella pioggia fine
          che mi bagna.
          Ti sento qui con me
          nel polline fastidioso
          della primavera.
          Ti sento qui con me
          nelle parole scritte
          documentario
          di una vita d'amore.
          Ti sento qui con me
          trapunta che mi avvolge
          nei silenzi freddi
          della solitudine.
          Ti sento qui con me
          come lega fusa
          di quei nostri
          sospiri d'infinito.
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            Scritta da: Widmer Valbonesi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il ripasso dell'amore

            Piccola alzavola che ti muovevi
            fra i canneti del mio amore
            ti lavavi, ti nascondevi
            fra i cespugli, cercavi semi
            e sentivi l'acqua dolce
            ed ossigenata del mio cuore
            e dentro vi sguazzavi felice.
            Un giorno ti accorgesti
            di un germano reale che
            brontolando ti chiamava
            col ricciolo della coda
            si mostrava e ti corteggiava.
            Quante sguazzate! Lui non ti
            vedeva "piccola anatra che vola"
            ma un grande cigno rosa e quelle
            acque presidiava come alcova.
            Quante sguazzate! Fradici e, poi,
            asciugati si ricominciava. Adesso
            il mio cuore è una palude le acque
            sono dolci ma intorpidite, manca
            la tua presenza ad ossigenarle.
            Il germano è sempre là, lo sa che
            non sei partita, aspetta di sentire
            quel volo nel ripasso dell'amore.
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              Scritta da: Widmer Valbonesi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Dovresti darti pace

              Dovresti darti pace, accompagnare
              lo scorrere del tempo ed accettarti
              per come sei.
              Un fiore un po' sfiorito ma tanto
              ricco di esperienze della vita.
              Hai amato, hai sofferto, hai gioito
              del successo, hai pianto nel dolore,
              ti sei alzata ed hai volato come gli
              aquiloni, si è rotto il filo e sei caduta,
              ti sei alzata ed hai librato a volte
              sicura, a volte imbarazzata hai fatto
              la tua parte meno convinta.
              Dovresti darti pace, se non ti vedi
              bella come un tempo, sei tanto bella
              dentro che il tuo splendore mi giunge
              dritto al cuore inalterato come fosse
              l'albeggiare di un grande amore.
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