La luna nascosta alta fra le nubi splende anche di giorno ma la sua luce è quasi spenta, i riflessi deboli nel mare, tornano al cuore, inutili sogni ad occhi aperti. I petali al calare del sole ripiegano la corolla e lì fermi sembrano in attesa della morte, come gli amori già spenti che si trascinano stancamente. Grande sarebbe l'amore se fosse come luna splendente specchiata nelle onde del mare ed ogni riflesso potesse illuminare i buchi neri del cuore. Grande sarebbe l'amore se una luce perenne conservasse sui petali in fiore il tuo profumo per me e il vento riportasse ai tuoi sensi, il mio desiderio avvolgente di te.
Il pescatore ritira la rete vuota la stende, la sera la ripone, ma non si disamora del suo mare. Ripara le smagliature e ritorna a pescare fiducioso, non si pente di amare e di aver amato il suo mare. Io ritiro la rete dell'amore, l'ho lanciata nel mare del mio cuore, è vuota. La sera la riparo e il giorno dopo la rilancio, ma la spigola dorata che prima prendevo, amavo e rilasciavo non la catturo più. La vedo, gira attorno e se rimane Impigliata nella rete è perché prova un po' di affetto e di nostalgia, ma taglia la rete e scappa via, forse è pentita di avermi amato. Io no mia spigola dorata anche se eviti la rete del mio cuore ti vedo libera e rimani nel mio mare dell'amore e se non ti pescherò, mai di averti amato io mi pentirò.
La morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
Sarà che i miei sogni spaventano il tiranno come un lontano canto, come sepolte campane, come tutte le voci che non capisce. Sarà che i miei sogni, di uomo e di poeta, sono coperti dal ferro che mi rinchiude la vita e ora sogno spade allegre. Sarà, mi domando, che ancora non capiscono che incarcerarono l'uomo perché non furono capaci, dell'assalto vincente al forte dei suoi sogni che con più forza lo fa sognare.
È necessario fidarsi per vivere? Rischieremmo sempre il sospetto... chi risponde al proprio cuore ed agisce di conseguenza possiede la miglior garanzia della propria felicità.
Cuore in grande tormento ramo spezzato dal vento dentro di te tutto tace un gorgo inghiotte la pace. Agitati corrono pensieri verso inquietudine di sentieri erti, stretti, quasi obbligati di dedali ed incroci disseminati. Ostacoli sembrano anche le piatte foglie cadute da piante aride ormai spoglie. Inciampi nei richiami del passato. Cade una lacrima sul tappeto.
Brividi di freddo percorrono la mia anima nessun mantello di stelle o sciarpe di comete potranno riscaldarla. È il gelo che accompagna lentamente lo spegnersi dell'amore. Stentano a comporsi le parole, la fonte è secca e inaridita, scorrono le mie dita su di un'arpa che non suona. Nessuna melodia può crearsi se manca la magia che un tuo sorriso svela. Cala come un velo la nebbia e mesta accompagna, come ombra, parole che stridono sull'alluminio e incidono i fragili cuori di vetro lastre ormai finite in mille pezzi. Nessuno troverà la colla per rimettere insieme quei piccoli cristalli. Nessun pittore darà colore a quella tela, nessun tenore troverà l'acuto per imprimere un brivido nell'anima. Forse solo chi sa pazientare potrà ricollegare i fili persi, passi smarriti in labirinti di sassi o in deserti desolanti inariditi, e come semi, germogli in oasi sperdute, ritrovare le tracce dell'amore.
Riccioli neri tremano, emozionati occhi incerti, quasi imbarazzati, scioglie il ghiaccio una melodia dolce canzone estratta dalla poesia. Percorsi anche se brevi, ma agitati interrogativi, dubbi un poco celati spariscono pian piano lungo la via comprendi che lì nasce la magia. Parole che intrigano le loro menti sguardi accesi che bucano le lenti occhi castani caldi ed emozionati incrociano occhi azzurri delicati, i cuori spalancano grandi recinti vi entrano emozioni e sentimenti. La vita in un mondo di frenesia improvvisamente ritrova sintonia. Metafore pronunciate senza enfasi e mani che si sfiorano trasmettono fluidi e fini vibrazioni che arrivano dritte al cuore, retine ormai in estasi. Riccioli neri e biondi si intrecciano labbra che si sfiorano e si cercano occhi complici e languide carezze si amalgamano in baci e tenerezze profumo di mare nella notte stellata sigilla, infine, questa magica serata.
Stanotte ti ho sognato ed eri brivido. Stanotte ti ho sognato ed eri gioia. Stanotte ti ho sognato ed eri realtà. Stanotte ti ho sognato ed eri calore. Allora ho spezzato le corde e tutti i dubbi ed ho ritrovato l'anima che temevo di avere perso.