Poesie d'Autore


Scritta da: Salvatore Messina
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il venditore di storie

Se ne stava tranquillo
come un giorno di Natale.
Seduto per terra fumava
fumava
e faceva grandi anelli di fumo.

"Ecco i cerchi,
i grandi cerchi della vita.
Qui dentro vivono le mie storie.
Io le vendo, signori,
anche per un sorriso"

Era un venditore di storie
come ce ne sono tanti.
Aveva i capelli lunghi,
molto lunghi,
ed anche la barba era lunga.
Non piangeva
ma soprattutto non rideva.
Non aveva voglia di ridere,
guardava solo il volto
e poi gli occhi dei passanti.

"Sono un venditore di storie, diceva,
chi le vuole?
Non abbiate paura di me,
non faccio del male a nessuno io.
Sono un uomo,
non sono la vostra coscienza
e nemmeno vostro padre.
Io vendo storie,
storie vere s'intende,
ma anche possibili.
Ne ho per tutti i gusti,
posso farle su misura
perché conosco il segreto
dei vostri desideri.
So come siete fatti
e quello che pensate.
Conosco le vostre donne
quando sono femmine.
Conosco le vostre paure
quando perdete una battaglia
od una guerra.
Io vendo vita, signori,
non fumo
come i quotidiani che leggete".

Il venditore di storie
s'era chinato come se soffrisse,
prese a tossire e a ridacchiare
e si accendeva una sigaretta dopo l'altra.
Sputava ora a destra ora a sinistra
ed anche al centro della strada
nonostante la gente
avesse cominciato a pressarlo.
Si leccava
due grosse piaghe sui polsi,
le vene del collo sembravano corde
e gli occhi due ferite.

"Guardatemi,
queste sono ferite che non fanno male.
Sono ferite d'amore
che voi non potete conoscere
poiché non potreste sopportarle
e morireste.
Ma non racconterò questa storia
perché è la mia
e il prezzo che chiederei
non potreste pagarlo.
Vorrei raccontare invece
di chi seduce le vostre mogli,
di chi modifica il cervello
degli uomini sulla terra,
di chi distrugge i vostri figli
penetrando le loro menti
per renderle qualunquiste
e mai appagate.
Le mie storie, signori
vivono l'aria
di queste vostre città malate,
l'aria d'impossibili felicità
che vi giocate al gioco della fortuna
ogni giorno
perché sempre
volete qualcosa di più.
Quanto tempo sprecato in piazza
in 100 in 1000 in 10000
perché soffrite l'aria
dei vostri vuoti
dei silenzi rappresi
del vostro essere niente
in queste città
che avete reso insane
dove muoio ogni giorno
come uomo ridotto
ad unità produttiva
senza più anima
e senza più significato.
È troppo alto
il prezzo del coraggio
per fare come me
che ho abbandonato tutto
per venire a morire qui
tra voi
per raccontare le storie
che dovrebbero farvi tremare
la mente e il cuore".

Le sue parole erano divenute gelide
come l'inverno
e sembrava aspettare un cenno.
D'improvviso cacciò un urlo
e s'accasciò al suolo.
Aveva sulla bocca
una piega amara
e sul volto una maschera
di sangue e fango.
Tutti fuggirono,
solo un bimbo
con una pietosa mano
piena di speranza
accarezzò i suoi lunghi capelli
e restò accanto
al venditore di storie
steso
agonizzante
insanguinato come un vitello
colpito quasi certamente ad una tempia
da un sasso
al centro d'una piazza
di una grande città
in un giorno d'inverno
dell'anno che più vi piace.
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    Scritta da: Maresa Schembri
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    È nato Andrea

    È primavera:
    la notte espande
    profumi intorno a tutta la natura
    e in noi ridesta il canto della vita!

    Vibrano in cielo a grappoli le stelle.
    Una di loro
    dagli spazi lontani del mistero
    è giunta a noi recata da un vagito...
    onda melodiosa d'infinito!
    Vagò per l'aere
    come sogno da tempo accarezzato,
    inno giocondo alla realtà.

    Grazie di cuore a Te
    Dio della vita
    che l'universo ammanti d'armonie!

    L'albero già fiorito
    tutto ravvolgi di tepore arcano
    perché maturi con le nuove aurore!
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      Scritta da: Maresa Schembri
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Al sole

      Nel crepuscolo incerto del mattino
      un rosso velo scopre l'orizzonte;
      è il volto tuo di fuoco, astro "divino",
      che ride ai cieli ai mari e ad ogni fonte.

      Tu, fiume d'oro, su per il turchino
      ti estendi dilagando e come un ponte
      infinito di luce il suo cammino
      discopri all'uomo verso l'alto "monte"!

      Non so perché ma in ogni giorno nuova
      mi sembra la tua luce che riaccende
      forza nel cuore, eterno viandante,

      pavido incerto e sempre trepidante
      per il grande mistero che l'attende!
      Ma verso l'alto andando si rinnova!
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        Scritta da: Maresa Schembri
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        L'anima umana

        Non t'ho mai visto, anima e ti sento:
        tu sei il sentimento universale
        vivo e perenne. Sarai come vento,
        se fai dell'uomo un super-animale,

        un super che trascende ogni mortale?
        Sei vera in ogni buon convincimento
        che in terra sei tu sola l'immortale
        e sol di te può l'uomo esser contento.

        Ma chi tu sei lo vò sapere anch'io,
        ché il resto ha per me poca importanza.
        Sei come un atto simile al tuo dio

        che di tornare a Lui ti dà sparanza.
        Oh dolce e nobil sentimento mio:
        sei quel soffio che al suo Cielo avanza
        e che mi dice cos'è l'esser mio.
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          Scritta da: Maresa Schembri
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La soglia del niente (A mio padre)

          Tramonta il sole
          sulla Voce che tace.

          L'Albero spoglio
          affronta esausto
          l'ultima battaglia
          con occhi di pietra...
          gesti di pietra...
          sguardi di pietra...

          Nembi muti
          si posano freddi
          su soglie di alabastro.

          Il tempo
          ingrato
          scandisce l'ultimo richiamo.
          E sulla soglia del niente
          si perde l'ultimo sentiero:

          una parte di me
          si dissolve nel nulla
          e su ali stanche
          se ne va.

          Buona...
          Buona lunga notte, papà!
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            Scritta da: Marianna Mansueto
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Ma quando sono solo con questo naso al piede
            che almeno di mezz'ora da sempre mi precede
            si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
            che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
            non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
            per colpa o per destino le donne le ho perdute
            e quando sento il peso d'essere sempre solo
            mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
            ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
            amo senza peccato, amo, ma sono triste
            perché Rossana è bella, siamo così diversi,
            a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi.
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              Scritta da: Tuocucciolo .
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Dopo un pò

              Dopo un po' comprenderai la sottile differenza fra stringere una mano e incatenare un'anima, e comprenderai che amore non significa dipendenza e che compagnia non significa sicurezza. Incomincerai a comprendere che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse, e incomincerai ad accettare le sconfitte a testa alta e con gli occhi bene aperti, con la compostezza di un adulto e non con il dolore di un bimbo, e imparerai a tracciare la strada sull'oggi, perché il terreno del domani è troppo incerto per essere pianificato.
              Dopo un po' comprenderai che perfino il sole può bruciare se ne prendi troppo.
              Allora cura il tuo giardino e abbellisci la tua anima senza aspettare che qualcuno ti regali dei fiori.
              E imparerai che puoi veramente farcela... Che sei veramente forte, e che tu vali veramente molto.
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                Scritta da: Widmer Valbonesi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Zattera

                Seduto sopra al ponte io osservo
                l'acqua che scende verso il mare
                e trovo quel defluire così naturale
                destino di un'attrazione quasi fatale.
                Se gli amori fossero in discesa,
                srotolare il gomitolo della vita
                sarebbe una gioia e quasi un sollievo
                ti apparirebbe ogni tanto rallentare
                o tirare il freno. Invece l'amore
                molte volte è ripida salita che si
                percorre con affanno e che trasforma
                la tua vita in rapide e gorghi di un
                torrente in piena. E tu sei come un insetto
                su una foglia secca, zattera sballottata
                dalla corrente che scende verso la foce.
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                  Scritta da: Widmer Valbonesi
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Perchè morire?

                  Non sperare di trovare amore
                  in un sorriso senza splendore.
                  Un saluto formale è l'illusione
                  di un comune sentire già svanito.
                  A nulla serve lasciarsi morire
                  per chi non ti sa più amare.
                  A nulla serve cercare di capire
                  chi ti toglie te stesso e la tua vita
                  A nulla serve cercare di amare
                  chi riesce a farti morire l'anima.
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