L'urgenza della luce nella mole dell'anima riaffiora fin negli occhi, ed ogni sguardo è un inno che ha del sole la risonanza aurea... E ne trabocca la sacra essenza in arcane parole.
Io ti dico parole e tu non vuoi ascoltare e ti chiudi nel cappotto Non sapevo il dolore d'esser muta il dolore di piangere e gridare senza voce di battere coi pugni contro un muro danzante di sorrisi.
Ti vidi ridere sola nella notte. Sgusciare dalla tela ruvida le mandorle del seno. Si ruppero le stelle mentre la luna pregna deformata sbirciava tra le barche bisbigliando dissennati rancori, lamentele.
La luna tralcio a tralcio rotolava sulla vigna tremante di paura partoriva conigli topi scorpioni e noi stretti nascosti dietro il muro la sentimmo guaire come un cane.
Un altro giorno s'annega all'orizzonte il crisantemo del sole tra gli scogli marcisce. Nei tuoi capelli un'altra notte s'addensa nera di pioggia ti riga il collo mi piange fra le dita.