Poesie d'Autore


Scritta da: Luigi Malgrati
in Poesie (Poesie d'Autore)

Una specie di magia

Il tuo sorriso è una specie di magia
che non ne posso fare a meno.
La tua pelle emana un intenso profumo
che mi inebria e mi cattura.
Le tue labbra sono gocce di rugiada
che si posano delicatamente sopra un fiore
regalando linfa per la vita.
Il tuo corpo mi trasmette sensazioni irresistibili
e mi fa credere di essere finito in una favola,
tu sei la mia principessa,
io ti farò mia viaggiando verso l'infinito.
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    Scritta da: Silvio Squillante
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Libero ondeggiar...

    Libero ondeggiar di mani
    alla luce del primo mattino,
    un'antica storia
    su di un ragno
    che intreccia famelico la sua trappola.
    Rugiada splendente pende
    dai filamenti della ragnatela.
    Mi si palesa una
    contorta metafora del vivere...
    le anime delicate
    e i sogni son come insetti,
    si invischiano in essa
    e muoiono
    quando volano troppo alti.
    Composta venerdì 17 settembre 2010
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      Scritta da: Patrizia Vinale
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Unica fuga

      Come una foglia attorcigliata
      viaggio nella speranza
      di una nuova casa.

      L'abitudine impaziente
      schiaccia i miei sogni.

      Come un foglio scarabocchiato
      viaggio nella fantasia
      delle mie nere ferrovie.

      L'orgoglio testardo
      impazzisce le mie idee:
      uniche vie di fughe
      sono immagini poetiche.
      Composta venerdì 17 settembre 2010
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        Scritta da: milanoteca
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Modelli d'arte

        L'arte ha bisogno di grandi modelli
        per coltivare le proprie espressioni
        come un bambino che viene nutrito
        per poi distinguersi in libero arbitrio
        Mozart Wolfango tra i geni più veri
        crebbe con Haydn seguendo Salieri
        sarebbe Shakespeare mercante di ceci
        se non avesse il modello dei greci?
        In Ghirlandaio il signor Buonarroti
        ebbe a suo dire modelli remoti
        tanto che oggi il moderno pennello
        segue nel cuore il signor Raffaello
        anche l'America avrebbe nomea
        senza la grande cultura europea?
        può un cantautore avanzare pretese
        dimenticando la scuola francese?
        ogni modello ha la sua ispirazione
        che si trasforma in un'altra espressione
        quella che solo un artista con estro
        può fare propria seguendo il maestro.
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          Scritta da: milanoteca
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Ideologia

          L'ideologia di ognuno è cosa buona
          se porta alla più sana discussione
          ma esiste troppo spesso la persona
          che odia quella altrui con ossessione
          stupidamente e senza mai sapere
          non vede che la stessa è una chimera
          laddove per denaro e per potere
          finisce quasi sempre in pattumiera.
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            Scritta da: Pedra
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Liguria

            Scarsa lingua di terra che orla il mare,
            chiude la schiena arida dei monti;
            scavata da improvvisi fiumi; morsa
            dal sale come anello d'ancoraggio;
            percossa dalla farsa; combattuta
            dai venti che ti recano dal largo
            l'alghe e le procellarie
            - ara di pietra sei, tra cielo e mare
            levata, dove brucia la canicola
            aromi di selvagge erbe.
            Liguria,
            l'immagine di te sempre nel cuore,
            mia terra, porterò, come chi parte
            il rozzo scapolare che gli appese
            lagrimando la madre.
            Ovunque fui
            nelle contrade grasse dove l'erba
            simula il mare; nelle dolci terre
            dove si sfa di tenerezza il cielo
            su gli attoniti occhi dei canali
            e van femmine molli bilanciando
            secchi d'oro sull'omero - dovunque,
            mi trapassò di gioia il tuo pensato
            aspetto.

            Quanto ti camminai ragazzo! Ad ogni
            svolto che mi scopriva nuova terra,
            in me balzava il cuore di Caboto
            il dì che dal malcerto legno scorse
            sul mare pieno di meraviglioso
            nascere il Capo.

            Bocconi mi buttai sui tuoi fonti,
            con l'anima e i ginocchi proni, a bere.
            Comunicai di te con la farina
            della spiga che ti inazzurra i colli,
            dimenata e stampata sulla madia,
            condita dall'olivo lento, fatta
            sapida dal basilico che cresce
            nella tegghia e profuma le tue case.
            Nei porti delle tue città cercai,
            nei fungai delle tue case, l'amore,
            nelle fessure dei tuoi vichi.
            Bevvi
            alla frasca ove sosta il carrettiere,
            nella cantina mucida, dal gotto
            massiccio, nel cristallo
            tolto dalla credenza, il tuo vin aspro
            - per mangiare di te, bere di te,
            mescolare alla tua vita la mia
            caduca.
            Marchio d'amore nella carne, varia
            come il tuo cielo ebbi da te l'anima,
            Liguria, che hai d'inverno
            cieli teneri come a primavera.
            Brilla tra i fili della pioggia il sole,
            bella che ridi
            e d'improvviso in lagrime ti sciogli.
            Da pause di tepido ingannate,
            s'aprono violette frettolose
            sulle prode che non profumeranno.

            Le petraie ventose dei tuoi monti,
            l'ossame dei tuoi greti;
            il tuo mare se vi trascina il sole
            lo strascico che abbaglia o vi saltella
            una manciata fredda di zecchini
            le notti che si chiamano le barche;
            i tuoi docili clivi, tocchi d'ombra
            dall'oliveto pallido, canizie
            benedicente a questa atroce terra:
            - aspri o soavi, effimeri od eterni,
            sei tu, terra, e il tuo mare, i soli volti
            che s'affacciano al mio cuore deserto.

            Io pagano al tuo nume sacrerei,
            Liguria, se campassi della rete,
            rosse triglie nell'alga boccheggianti;
            o la spalliera di limoni al sole,
            avessi l'orto; il testo di garofani,
            non altro avessi:
            i beni che tu doni ti offrirei.
            L'ultimo remo, vecchio marinaio
            t'appenderei.

            Chè non giovano, a dir di te, parole:
            il grido del gabbiano nella schiuma
            la collera del mare sugli scogli
            è il solo canto che s'accorda a te.

            Fossi al tuo sole zolla che germoglia
            il filuzzo dell'erba. Fossi pino
            abbrancato al tuo tufo, cui nel crine
            passa la mano ruvida aquilone.
            Grappolo mi cocessi sui tuoi sassi.
            Composta mercoledì 30 novembre 1921
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              Scritta da: Stefano Tosin
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              E poiché l'amo

              La mia vita imperfetta
              affamata di ciò che amo
              e che non ho.
              Lei così distante,
              e la mia malinconia,
              combatte contro
              il ripetersi dei tramonti.
              E la notte giunge,
              e soavi suoni
              invadono il senno,
              mentre la luna illumina,
              nell'occhio di un proiettore,
              la pellicola del mio sogno.
              Dall'alto le stelle,
              mi guardano,
              come fossero
              i suoi occhi,
              e la loro luce
              rischiara il mio torpore.
              E poiché l'amo,
              ordino al vento,
              di cantare la melodia
              del suo grazioso nome,
              muovendo le rose,
              e i fiori di pesco,
              nel giardino incantato.
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Ed io e tu tutto il mondo qui

                Tra le mie braccia
                sento i tuoi respiri
                sempre più la voglia
                e si scopre un sogno
                il desiderio cresce
                e non esiste più niente
                oltre noi.
                Quello che è peccato
                fuori questa stanza
                diventa pentimento
                per non averti avuto.
                Ma ora soli io e te sicuri di provare
                con lo stesso cuore con tutto l'amore
                ti voglio e voglio ancora
                come tu mi vuoi
                e tutto il mondo è qui.
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                  Scritta da: Rea
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Donna

                  Donna, se amarti significa morire,
                  allora sto morendo;
                  scalerei grosse montagne a piedi nudi
                  per poter sfiorare le tue labbra delicate.

                  Donna, se da una porta si potesse entrare
                  nel mondo dell'impossibile
                  dove non esiste scopo,
                  scandalo, pudore
                  sì, ci entrerei con te.

                  Donna, capirti è facile,
                  ma scoprirti è difficile
                  ... perché sei donna!
                  Composta martedì 14 settembre 2010
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