Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Alla tua salute, Amore mio!

Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento.
Composta venerdì 10 settembre 2010
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    Scritta da: milanoteca
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Vorrei

    Vorrei chiamarti Amore ogni volta che ti vedo
    perché è quello il nome che il mio cuore ti ha dato
    vorrei poterti dire che sei meravigliosa
    di tutte le scoperte la cosa più preziosa
    vorrei guardarti sempre e ascoltare la tua voce
    in modo che i miei sensi ritrovino la luce
    vorrei baciarti come si legge una poesia
    commuovermi di gioia e poi scappare via
    vorrei donarti quello che non si può donare
    né cuore, né cervello, né corpo, né potere
    così io voglio amarti, per quella che non sei
    per ciò che vorrai essere, per quella che sarai.
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      Scritta da: Giorgio De Luca
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      È andata via

      È andata via fantasticando
      in un mondo irreale.

      Infiammata dal desiderio,
      esplora lo spazio vagando
      come meteora alla scoperta
      di nuove emozioni.

      È andata via
      rifiutando l'amore
      delle sue creature.

      È andata via liberandosi
      da catene di affetto
      che le cingevano il cuore.

      È andata via.

      "Perché?"
      Composta lunedì 12 giugno 1989
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        Scritta da: Jean-Paul Malfatti
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Sogno realizzato

        Sogno perché esisto...
        sogno perché sono
        un eterno sognatore.
        In sogno ti ho visto...
        in sogno ti ho amato
        dal fondo del mio cuore.

        Non ti ho più sognato...
        perché non fai più parte
        di nessun dei miei sogni.
        Quel sogno è realizzato...
        ora mi sei pur vicino
        in tutti i miei giorni.
        Composta sabato 10 marzo 2007
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          Scritta da: Alberto Iess
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il focolare

          La legna è invecchiata,
          il plettro d'Empedocle
          l'ha ormai consumata
          in un prezioso falò.

          Ne restano le ceneri,
          brandelli di braci incolte,
          come in biondi capelli
          la forma di trecce sciolte.

          Ed io e voi, commilitoni,
          viviamo allo stesso modo:
          bruceremo la vita in fiamme
          e ci riconosceranno solo

          attraverso l'aroma grigio
          di ceneri in un focolare.
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            Scritta da: Alberto Iess
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            In eredità

            A chi è morto,
            l'immortale nome di un'impresa.
            Alla madre,
            le prime lacrime del nascituro.
            A chi è vivo,
            drappi ed anelli, e tanti consigli.
            Al padre,
            orgoglio per i trionfi ed i successi.
            A chi si fa da parte,
            la cicuta in un calice dignitoso.
            Al fratello,
            restituisco l'ebbrezze condivise.
            A chi verrà,
            una spinta verso la sete d'infinito.
            Alle nuvole,
            venti carichi di grandine potente.
            Alla terra,
            il profumo dei corpi riabbracciati.
            Al cielo,
            mille lucciole eterne e silenziose.
            Al giorno,
            affido il ricordo delle mie allegrie.
            Alla notte,
            affido il ricordo delle mie sconfitte.
            Al tramonto,
            le mete sbriciolate lungo il sentiero.
            Al tempo,
            l'insensato, commovente divenire.
            All'universo,
            la tromba di una gaia profezia.
            All'orizzonte,
            la sfrenata passione per i miei sogni.
            A tutto e a tutti,
            lascio in eredità me stesso.
            E a me?
            Morendo darò anche agli sconosciuti,
            perché avrò perso
            ogni brandello
            di ricchezza.
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              Scritta da: Giorgio De Luca
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Grazie papà

              Parte silenziosa
              la nave,
              togliendo l'ancora
              dove spesso
              mi aggrappavo.

              La mia preghiera
              ti accompagna
              mentre il vento
              solleva
              ogni pensiero.

              Grazie papà
              per aver costruito
              la lunga strada
              che attraversa
              la Vita.

              Aspetterò lo stelo
              del fiore
              perdere i petali
              per l'abbraccio eterno
              nel celeste regno.
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                Scritta da: Eclissi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                All'amato me stesso

                Quattro. Pesanti come un colpo.

                "A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio".

                Ma uno come me dove potrà ficcarsi?

                Dove mi si è apprestata una tana?

                S'io fossi piccolo come il grande oceano,
                mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l'alta marea,
                accarezzando la luna.

                Dove trovare un'amata uguale a me?
                Angusto sarebbe il cielo per contenerla!

                O s'io fossi povero come un miliardario... Che cos'è il denaro per l'anima?
                Un ladro insaziabile s'annida in essa:
                all'orda sfrenata di tutti i miei desideri
                non basta l'oro di tutte le Californie!

                S'io fossi balbuziente come Dante o Petrarca...
                Accendere l'anima per una sola, ordinarle coi versi...
                Struggersi in cenere.
                E le parole e il mio amore sarebbero un arco di trionfo:
                pomposamente senza lasciar traccia vi passerebbero sotto
                le amanti di tutti i secoli.

                O s'io fossi silenzioso, umil tuono... Gemerei stringendo
                con un brivido l'intrepido eremo della terra...
                Seguiterò a squarciagola con la mia voce immensa.

                Le comete torceranno le braccia fiammeggianti,
                gettandosi a capofitto dalla malinconia.

                Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
                s'io fossi appannato come il sole...

                Che bisogno ho io d'abbeverare col mio splendore
                il grembo dimagrato della terra?

                Passerò trascinando il mio enorme amore
                in quale notte delirante e malaticcia?

                Da quali Golia fui concepito
                così grande,
                e così inutile?
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