Poesie d'Autore


Scritta da: Rosarita De Martino
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il mago di Natale

S'io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po' di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.

In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d'ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an'roll
e fanno le capriole.

Chi le vuole, le prende:
gratis, s'intende.

In piazza San Cosimato
faccio crescere l'albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l'albero del panettone
in viale Buozzi
l'albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.

Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all'albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?

Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.

Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.

Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.

Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l'albero delle scarpe e dei cappotti.

Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?

Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La più bella storia d'amore

    L'ultimo suono del tuo addio,
    mi disse che non sapevo nulla
    e che era giunto
    il tempo necessario
    di imparare i perché della materia.

    Così, tra pietra e pietra
    seppi che sommare è unire
    e che sottrarre ci lascia
    soli e vuoti.
    Che i colori riflettono
    l'ingenua volontà dell'occhio.

    Che i solfeggi e i sol
    implorano la fame dell'udito.
    Che le strade e la polvere
    sono la ragione dei passi.

    Che la strada più breve
    fra due punti
    è il cerchio che li unisce
    in un abbraccio sorpreso.

    Che due più due
    può essere un brano di Vivaldi.
    Che i geni amabili
    abitano le bottiglie del buon vino.

    Con tutto questo già appreso
    tornai a disfare l'eco del tuo addio
    e al suo posto palpitante a scrivere
    La Più Bella Storia d'Amore
    ma, come dice l'adagio
    non si finisce mai
    di imparare e di dubitare.

    E così, ancora una volta
    tanto facilmente come nasce una rosa
    o si morde la coda una stella fugace,
    seppi che la mia opera era stata scritta
    perché La Più Bella Storia d'Amore
    è possibile solo
    nella serena e inquietante
    calligrafia dei tuoi occhi.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Ho sentito di un uomo
      che pronuncia le parole così splendidamente
      che se solo ne proferisce il nome
      le donne gli si concedono.

      Se io sono muto accanto al tuo corpo
      mentre il silenzio sboccia come tumore sulle nostre labbra
      è perché sento che un uomo sale le scale
      e si schiarisce la voce alla porta.
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Neve

        Manca poco al Natale
        e l'aria si appresta al giorno di festa
        la strada cosparsa di sale
        domani si aspetta la neve.
        Tra luci e colori
        la nostra città si veste di fiori
        di alberi e mille candele
        profumi di dolci e di antichi sapori.
        La gente s'incontra per via
        si stringe la mano, si bacia
        e và via in compagnia
        un gran desiderio... ma che vuoi che sia
        di nuovi propositi
        di voglie e speranze
        di chiaro futuro.
        C'è un uomo che vende castagne
        e gira... e gira la brace
        vorrei per questo Natale
        per tutti e per me... soltanto e finalmente... PACE.
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          Scritta da: Luca Dell'Omo
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Il vecchio e la vecchia stanno
          ad un passo di sedia nella sera
          con le mani quiete a nutrirsi
          del silenzio

          la casa, alle spalle, sembra
          un cane vecchio senza più voglie
          che dorme.

          Il vecchio e la vecchia non parlano,
          hanno detto già tutto
          l'uno all'altro.

          La sera è una cornice che li trattiene
          e loro in silenzio lo sanno

          e tutto questo gli basta.
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            Scritta da: Luca Dell'Omo
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Non domandarti cose o rose
            nel mattino, nel roseto:
            nel luogo della luce che t'invade
            dall'alto, dalle bianche
            vette dei nevai.

            Accoltelliamo la sera dovunque
            io e te! con lunghi baci avvelenati,
            lasciando appena la porta aperta
            al nostro tempo intriso di voglie.

            Com'è docile la vita segreta
            nei tiepidi viali di terra
            tra i fiori bianchi dei bianchi roseti.
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il tempo si evolve

              Vedere morire l'amore è brutto
              ma vederlo violentare, abusare
              e poi lentamente morire
              alle soglie di quella finestra
              sporca, arrugginita, fredda, macchiata
              dal male di vivere di un'anima persa
              nei giacinti abbandonati, spogli
              è ancora peggio, fa male
              e non da scampo all'anima
              di rifugiarsi nella speranza.
              Come un fiume in piena
              il mio cuore scoppiò lontano
              anni luce dai miei occhi.
              Nei campi di grano coltivi speranze
              per noi mendicanti di libertà,
              nei campi lunari di noi sfortunati,
              torturi i pilastri di un'età
              violentata dall'evolversi dell'aurora,
              una fiaba, una novella
              questa storia deturpata
              dallo scorrere lento del tempo,
              fango, cristalli e amanti sorreggono
              la vita di chi l'amore
              perso ormai rincorre,
              sconosciuti rami di foglie predatrici
              scorrono veloci sul pavimento
              stuprato dai passi
              di chi la vita ha consumato,
              un'evuluzione, una giostra di
              colori uniformi è questa vita nostra,
              arrampicata negli occulti
              di lievi cactus appassiti
              dall'evolversi del tempo e del cielo
              nemici nostri.
              Composta mercoledì 15 dicembre 2010
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                in Poesie (Poesie d'Autore)
                È apparso qualche fiocco di neve biancheggiando nell'aria cenerina,
                improvvisamente si trova in pieno d'inverno,
                cominciano di imbiancarsi tetti, vicoli,
                sulle finestre scintillano fiori di gelo.
                Il vento follemente sibilla qua e là,
                si cheta e si risuscita
                e soffia inesorabile glaciale aria nelle lunghe notti, e si spande via nei villaggi, campi e selve estese per migliaia e migliaia di cammino,
                ammassa cumuli di neve,
                sembra onde di bianco mare.
                Approssima una notte speciale e le case si piena di luci
                dolcetti, doni, vischi fulgenti
                e attendiamo sereni una stella cometa,
                che illumina il cielo d'una storia antica, e
                di passione colmano
                i nostri cuori.
                E questa notte magica siamo tutti più buoni,
                - Non capisco veramente,
                perché per cosi breve tempo?
                mostrando di esserne
                capaci.
                Composta giovedì 16 dicembre 2010
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                  Scritta da: Gaetano Toffali
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Quando muori è per sempre

                  Quando muori è per sempre
                  Checché ne dica il ricordo
                  Leopardi ha versi vivi
                  Ma occhi turisti al colle

                  Rinascere consola il dolore
                  Di morte non più lontana
                  Ma rana o cavallo selvaggio
                  Rinato non fa per me.

                  Tutti crescono e poi spengono
                  La speranza di un eternità
                  E le rughe non spariscono
                  Di crema che ti mentirà
                  La certezza suona libera
                  Dai legacci che inventiamo
                  Per poter pietare a noi
                  "Forse storia cambierà"

                  Muoiono gli altri
                  Il mio papà
                  Io scrivo tristezza
                  E banalità.
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