Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

In balia d'Immenso

In balia d'Immenso
Quand'ero solo impulso
senza coscienza

battito
senza cuore

corpo
senza carne

Io!
ero l'unico
l'invincibile.

Quando tutto il mio essere
scintillava di luce propria...

Io!
ero l'Immenso.

E adesso
quando il tempo s'è fatto adulto
la notte pesante
la pioggia tempesta
la solitudine tradente...

Solo adesso
sento nei miei pensieri
l'urlo della coscienza
smuovere
con impeto!
sangue e nervi
nella carne...
la mia!
che duole
eccome!

Solo adesso
Io!
presuntuoso granello...
in balia d'Immenso!
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: nina.*
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Tu!

    Se con i grandi occhi
    silenziosi di Giuseppe
    sai accorgerti di Gesù
    che nasce in te.

    Se con il cuore dei pastori,
    gonfio di attesa,
    sai camminare
    verso di Lui.

    Se con le braccia accoglienti
    di Maria sai stringerlo a te.

    Allora Gesù verrà proprio oggi.
    E sarà il tuo Natale.

    Auguri!
    Composta mercoledì 15 dicembre 2010
    Vota la poesia: Commenta
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ombre sul muro

      Le ombre sul muro screpolato
      entrano negli anfratti vecchi
      di anni segnati di gelo e di sole,
      incisi con punte secche di cuori,
      e parole d'amore e frasi oscene.

      Sono ombre sottili, striscianti di noi
      che siamo passati indifferenti nelle
      Estati profumate di tigli e di erbe, negli
      Inverni gelati di umide brume, nello
      Inconsapevole andare del tempo.

      Ora le ombre inserite nei buchi, nelle
      crepe della nostra anima, un giorno
      ribelle, s'allungano diafane, sperdute
      in questa superficie secca che sapeva
      di sole, che profumava di un altro Natale.
      Composta lunedì 12 febbraio 2007
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Gabriella Bellino
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Al più bel Bambinello

        Caro Bambinello
        lì nella tua culla
        ogni anno
        sei sempre più bello.
        Culla povera e umile
        che ospita un Bambino
        dall'origine nobile,
        non per casta
        o discendenza,
        ma perché
        la sua provenienza
        è legata da sempre
        a Colui che è
        e mai sarà.
        E quando avverrà
        che Lui tornerà
        giustizia si farà,
        ma io lo spero già
        ogni anno che ti vedo là
        nella tua culla
        con cui sempre mi commuovi
        e dolcemente mi conduci
        nel mistero della tua natività
        che affascina da sempre
        tutta l'umanità.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Silvio Squillante
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          14-12-2010 "Roma"

          Urla! urla! urla...
          fino a sentire il fremito dell'uguaglianza
          che tutti dicon di vendere.
          Corri! corri! corri...
          sul valzer cadenzato dei tuoi ideali pulsanti.

          Protesta! protesta! protesta...
          muro invalicabile prima del nostro cuore.
          Violenza! violenza! violenza...
          deflagrazione in bocca alla bambina
          che porta il nome di "libertà".
          Composta giovedì 16 dicembre 2010
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Antonio Prencipe
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Un deserto senz'acqua

            Il mio soffrire è quasi appariscente
            come l'aria di Novembre,
            i miei seguaci avvistamenti
            nel torpore del mio destino
            sorreggono con mano il paradiso,
            l'autunno squarciando il tempo
            inonda l'azzurro di un mattino
            freddo all'improvviso,
            caldo come la neve dai candidi coriandoli
            pesanti come sassi nel vento,
            l'odore del mare non è in vendita,
            le nuvole rosso fuoco
            sobbalzano di forza propria
            e con fare armonico svelano i segreti
            del proprio contemporaneo infinito.
            Più di una volta con le mani
            sporche del mio stesso sangue
            mi sono chiesto chi ero
            e che fine ha fatto il mio sorriso
            schivato dal mio pianto
            costretto, crocifisso dal tempo e dallo spazio,
            più di una volta ho scelto
            le tenebre alla luce
            purtroppo mi ero abituato
            allo sconforto sonante
            di leggere foglie levigate
            dallo scuotere incessante
            di paure ed emozioni sussurrate
            da un cuore senza nessun ritegno
            e devozione per questa vita amara
            ma deliberatamente vissuta
            fino all'ultima libera lacrima
            versata in un deserto senz'acqua,
            più di una volta ho riesumato
            la mia anima sotterrata nel profondo,
            di un corpo nudo, bello
            e privo di qualsiasi emozione
            che il color del cielo
            possa ironicamente far brillare
            come stelle nell'Universo represso.
            Composta domenica 12 dicembre 2010
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Viaggio senza ritorno

              Avevo preso quella decisione,
              volevo donare la mia vita al niente,
              cancellare tutto questo dolore
              cancellare le lacrime salate, bastarde dal pavimento
              e cadere nel buio, cadere per sempre
              e non alzarmi,
              volevo sperare la morte con lieve pazienza
              senza aggredirla o impaurirla,
              ho desiderato morire nei boschi
              pieni di fragole mature, avvelenate dal mio
              cuore diviso, squarciato in due.
              Una puttana che ha perso
              la via si perde negli occhi di chi la sua
              dignità calpesterà,
              un angelo suicida per le strade e le montagne
              cerca invano un cuore da poter
              seppellire assieme alle sue ali,
              un carnefice, uno stupratore con le mani giunte
              inginocchiato sul tappeto sporco
              ancora dal sangue innocente
              di colei che l'amore ancora aspettava,
              prega un Dio che nel suo cuore
              ha già tradito, prega, si pente,
              chiede perdono per i suoi peccati così orrendi,
              non passa molto tempo
              il cielo è ancora scuro,
              il carnefice ha consumato un'altra vita,
              si pente ancora e prega ancora
              quel suo Dio così amato, buono, tradito.
              Maledico il mio essere poeta
              in un mondo strumentalizzato
              da un Dio che non ha padroni.
              Steso a terra rincorro colori e sogni,
              sono già morto dentro,
              una parte del mio cuore è ancora illuminata
              da una strana luce,
              osservo gli smeraldi e penso al vuoto
              che nel profondo non sono
              mai riuscito a colmare,
              corrò verso l'Africa
              per poter così donare la parte
              illuminata di questo
              mio cuore sconosciuto a coloro che sicuramente
              ne hanno bisogno e forse anche più di me.
              Composta sabato 11 dicembre 2010
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Fiorella Cappelli
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Aspettando la Neve

                La notte regala
                ovattati rumori.
                Luci di plastica
                penzolano nel vuoto
                vi si aggrappano
                i ricordi
                di un Natale di festa
                fatto di profumi
                di zenzero e cannella
                di canti gioiosi di bimbi
                semplici, raccolte armonie
                letterine di porporina
                e piccole mani giunte
                Aspettando la neve...
                ci accolga il calore di una Famiglia
                da ospitare... nel cuore.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Maurizio Fratacci
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il bene al limite

                  Basta la luce di una tenue fiamma
                  per far brillare tutta la tua vita.
                  È come aggrapparsi ad un raggio di sole,
                  come sospinti dalle onde del mare
                  che rendono più breve la salita.
                  E poi volare in alto
                  con le tue stesse ali,
                  fino a toccare il cielo con le dita,
                  dove basta un accenno di sorriso
                  e una parola detta piano piano,
                  e come per magia
                  il male è un po' meno doloroso.
                  È questo il bene al limite,
                  al limite del bene.
                  Ma senza andare oltre,
                  perché oltre quel bene
                  C'è l'amore.
                  Composta sabato 25 dicembre 2010
                  Vota la poesia: Commenta