Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie d'Autore)

Due Anni

Due notti, due vite, due amori
non riesco ancora a dimenticare
il sapore della tua innocenza
che brutalmente ti è stata strappata via,
violentata come un petalo di rosa
gettato nel fuoco assassino
di un dolore maledetto
che la vita ti ha sottoposto.
Due notti, due vite, due amori
vorrei poter dimenticare
le stanze chiuse, il gelo
sulla mia pelle,
il sangue gocciolare dalle mie mani,
dai miei occhi, vederlo attraversare
il mio destino era come morire
in angolo paludoso
corroso dalla ruggine e dal fango
che come pioggia assaliva la mia vita.
Due notti, due vite, due amori
fa freddo,
siamo soli in casa
vino rosso e marlboro,
tranquillità, amore,
i nostri visi si riflettono nel fumo
che tra i cieli costellati
di stelle e mari massacrati
dalla luce tiepida del tempo
mascherano il respiro straziato
di mille anime disperse,
disprezzate perfino dai loro cuori.
Due notti, due vite, due amori
la clessidra sta per giungere al termine
l'ultimo granello di sabbia
cade lasciando un forte boato
nelle mie orecchie stanche
di ascoltare il rumore del mondo
che senza pazienza si porta via
anche il più scortese degli amanti,
a piedi nudi attraverso il tempo,
ritorno indietro di due anni,
sono felice, fiero, innamorato,
la luce del sole accarezza il mio
corpo lasciandolo brillare
come cristalli in un mare di lacrime,
due anni fa donai il mio cuore,
oggi ho deciso di regalare
la mia anima al mare.
Composta giovedì 9 dicembre 2010
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    Scritta da: Silvio Squillante
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Tra nuvole venate di buio...

    Tra nuvole venate di buio
    dipano gli incomprensibili schizzi del mio cuore.
    Ansioso è il muscolo scuoltore di sogni,
    unico e folle moto perpetuo
    di una ipocondriaca anima
    malata di carezze.
    Spossata, silenziosa ed esitante
    la mia mano si adagiò
    tra le tue, lesinando amore.
    Ho bisogno di qualcuno
    con cui camminare piano;
    qualcuno che mi manchi
    tanto da sentirlo nel silenzio;
    qualcuno che mi insegni a stupirmi
    proprio come un bambino.
    Composta domenica 5 dicembre 2010
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      Scritta da: Egizia Russo
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Senza Fine...

      No!... non è
      la nostalgia...
      a farmi scivolare
      nei ricordi...
      È l'attesa...
      che mi ubriaca
      nel rivederti...
      Cammino per
      le strade...
      cercando il tuo volto.
      Il tuo volto acceso
      dal sorriso
      felice... di chi... m'ama!
      D'improvviso...
      odo la tua voce...
      i tuoi passi
      avanzare dietro
      di me...
      No!... non sto
      sognando!
      Ti vedo! sei... qui!
      e tu... prendendomi
      le mani...
      mi sussurri...
      non so star lontano
      da te!
      Le ore son lunghe
      da passare...
      Il mio amore... per te...
      è senza fine!
      Composta venerdì 3 dicembre 2010
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        Scritta da: Widmer Valbonesi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il giardino delle viole

        Vagando alla ricerca di me stesso
        ho percorso i sentieri impervi dell'anima
        senza successo.
        Nel buio più profondo
        tra selve intricate di sconforto
        ai miei dubbi urlati
        rispondeva il rumore del silenzio.
        Raggiunsi allora un altro altrove
        il giardino terreno delle viole
        dove l'edera è sempre viva e verde
        anche in mezzo a cumuli di foglie morte.
        Come un serto di ciclamini rosa
        ecco il tuo sorriso nell'aurora
        svaniscono le nuvole nel sole
        ed io sono sereno
        di nuovo... dentro al mondo.
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          Scritta da: Antonino Gatto
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La tua salvezza

          Triste invito ti ha fatto, una vita ingrata,
          tanto da spingerti così in basso,
          da non saper capire, la differenza,
          fra vivere o morire.

          Ti ha regalato emozioni,
          così dolci e care,
          per poi rubartele all'improvviso,
          e lasciarti solo col tuo dolore.

          E proprio il suo ricordo, del viso suo piccino
          svaniva con il vuoto, accanto a quel camino,
          ripensando al suo sorriso, che presto ti ha lasciato
          trafitto dal rimorso di ciò che non ti ha dato.

          Oggi per la prima volta, ripensando a quei momenti
          con un brivido che ti assale, li rivivi tutti quanti,
          quando per lasciarti andare, valutavi ad una ad una,
          quale arma utilizzare per dire basta alla tua sfortuna.

          Se scrivere una lettera, per farla ritrovare,
          lasciando il tuo saluto, per farti perdonare,
          oppure andare via, senza pensare a niente,
          restando indifferente, a tutta quella gente,

          chiudendo la tua porta, abbandonando la partita,
          lasciando con coraggio, la morsa fra le dita,
          rinunciando alle vittorie che ti ha offerto il tuo destino,
          per l'impazienza di aspettarle, rifugiandoti nel vino.

          Ma poi d'un tratto, tornando sui tuoi passi,
          voltasti pagina, lasciando a terra i sassi,
          che appesantivano il tuo orgoglio da leone,
          e ti portavano sul fondo di un burrone.

          Forse è per questo, pensando al tuo domani,
          che hai tolto il capio, con le tue stesse mani
          e ti sei fermato ad un passo dal destino,
          che avrebbe arrestato di colpo il tuo cammino.

          O forse è il suo sorriso, che ti ha salvato ancora,
          perché non era arrivata, ancora la tua ora,
          ed oggi come allora un brivido ti assale,
          mentre leggi queste parole che ti ha voluto dare,

          e credimi non importa
          se non lo saprà mai,
          perché quello che oggi conta,
          è che adesso tu lo sai!
          Composta mercoledì 1 dicembre 2010
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            Scritta da: Antonio Dati
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            È Natale

            È Natale!

            È Natale ogni volta
            che sorridi a un fratello
            e gli tendi la mano.
            È Natale ogni volta
            che rimani in silenzio
            per ascoltare l'altro.
            È Natale ogni volta
            che non accetti quei principi
            che relegano gli oppressi
            ai margini della società.
            È Natale ogni volta
            che speri con quelli che disperano
            nella povertà fisica e spirituale.
            È Natale ogni volta
            che riconosci con umiltà
            i tuoi limiti e la tua debolezza.
            È Natale ogni volta
            che permetti al Signore
            di rinascere per donarlo agli altri.
            Composta lunedì 20 dicembre 2010
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              Scritta da: Maurizio Fratacci
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il regalo che vorrei

              Vorrei che tu mi regalassi una tua lacrima
              Cosicché io la possa conservare
              Come una goccia di diamante
              Così com'è che sgorga dalla tua anima
              come una pietra di grande valore
              tant'è che quel diamante è poco o niente
              rispetto a quanto vale veramente.
              Ed io...
              che dono potrei farti Principessa,
              per arrivare a te e far tuo pari,
              per far che la mia immagine riflessa
              rimanga impressa dentro i tuoi pensieri.
              Vorrei donarti un poco di allegria
              Che possa allontanarti un po' dal male,
              non so però se io sappia la via
              per far che questo dono sia regale.
              Allora il mio presente sarà questo...
              non devi avere un posto per tenerlo,
              non serve neanche forza ed è leggero
              ti do quello che sento... il mio Pensiero.
              Perché l'Amore, Dolce Altezza, quello vero,
              da che io abbia ragione di saperlo,
              è sempre stato più unico che raro.
              Composta giovedì 8 gennaio 2009
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                Scritta da: elendegori
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Anno Nuovo

                Ti amo, notte, ultima dell'anno
                i calendari quando cambiamo,
                corre una slitta di cervi con campane
                piena di regali tanto belli.
                E pensiamo per il tempo già andato,
                facciamo piani per il futuro nostro
                decidiamo che è giusto di avere
                questo che anche noi potremmo dare.
                Il vino rosso gioca nei cristalli
                il pino brilla tutto decorato
                e porta un profumo di foresta verde
                che come una musica viene nella anima
                Un Nuovo anno è speranza nuova
                per gioia, armonia e amore
                donati dall'immensità da Dio
                e ricevuti da persone buone.
                Dodici rintocchi e danze colorate
                nelle piazze, ristoranti, case
                ed io mi metto a ballare anche
                con tutte queste lucide speranze.
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