Scritta da: Manuela Maria Pana
in Poesie (Poesie d'Autore)
Sorrido,
come fossi l'ultima lacrima
che s'illumina,
di un atteso chiarore.
Composta domenica 19 dicembre 2010
Sorrido,
come fossi l'ultima lacrima
che s'illumina,
di un atteso chiarore.
Che grande scultore sei tu
che hai scolpito il tuo volto di pietra
tra le mie braccia
e ormai amore morto
mi sei diventato figlio
ti tengo sulle ginocchia
e piango perché il ricordo di te
mi pesa come un sepolcro.
Ci sono abissi in cui
la maggior parte
degli esseri umani
non osa scendere.
Sono gli inferni
della nostra vita istintiva,
il viaggio nei nostri incubi
necessario
per rinascere.
Parlami, parlami adesso
che io ti sento che non sei più lo stesso
che me ne frega di esserti amica? Una tua amica!
mi sembra assurdo solo a pensarci... cosa che vuoi che dica?
Guardaci, guardaci adesso
non c'è più un gesto non c'è compromesso!
e lo capisco dal tono diverso di voce
con cui mi dici: stasera ho da fare... non mi aspettare!
La musica, quando
voci lievi svaniscono, vibra nella memoria.
I profumi, quando
le dolci viole appassiscono,
vivono dentro i sensi che ridestano.
Quando la rosa è morta, i petali di rosa
sono raccolti sul letto dell'amata;
quando te ne sarai andata,
con il pensiero di te anche l'Amore
si addormenterà.
Temo i tuoi baci fanciulla gentile,
ma tu non hai motivo di temere i miei;
troppo profondamente il mio spirito è oppresso
perché io possa opprimere anche il tuo.
Temo il tuo viso e la tua voce e i gesti, ma tu
non hai motivo di temere i miei;
la devozione del cuore con la quale adoro
il tuo cuore, sii certa, è innocente.
E come una dama morente che pallida
e smunta ravvolta in un velo
diafano esce vacillando
dalla sua camera, ed è insensato
incerto vaneggiare della mente
smarrita che la guida, la luna
sorse nel tenebroso oriente, una massa
deforme che sbiancheggia.
Lo spiraglio dell'alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.
Togli quella maschera di tristezza
che t'adombra il viso,
buttala via.
Le rondini sono tornate a volare,
le campane a suonare.
Il sole fa capolino tra nuvole bizzarre,
una piccola lacrima scende
a bagnarti le labbra.
Non piangere, la nostra è stata
una lunga storia d'amore.
Le mie parole sono chiuse dentro
uno scrigno d'argento, sepolte
sotto un cumulo di terra.
A parlarti sarà la mia anima...
ad accarezzarti il mio respiro...
a baciarti il tiepido alitare di vento.
Non andare via senza aver lasciato
acceso un lume, sai che ho paura
del buio.
Portami con te, lasciami vivere
dentro le pareti del cuore.
Per sempre.
I miei passi hanno lasciato orme
lungo il sentiero bordato di rose...
Il vero amore, non ha interesse
di cosa mangiare, di cosa vivere
il vero amore
ti trascina il sangue nelle vene
il vero amore,
desidera solo affetto
dandone incommensurabilmente...
non ha bisogno di vestiti belli
ne di castelli...
il vero amore
è un cuore che batte in sincronia col tuo
il vero amore,
si adatta a tutto.
soffrendo, patendo... si ama
il vero amore
gioisce di attimi, momenti indescrivibili
questo è il vero amore...
accontentarsi del niente e del tutto.
il vero amore
è un sogno e non lo è.