Poesie d'Autore


Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie d'Autore)
Dove arriva il mio urlo di silenzio?
Una catena di vuoto infinito,
un cadere pesante illimitato
ai piedi fissi del piombo del buio,
ecco, non so più piangere la luce,
le stelle sono la mia nostalgia,
la luna, un preavviso di cadavere.
Ma la sete mi allaccia alla salvezza:
bevo allo stagno della mia preghiera,
e tutti i fiori e i ciuffi d'erba attorno
sono sussurri materializzati,
e quando finalmente mi rialzo
dalla pausa della contemplazione
ritorna al labbro un gusto d'amarezza.
Ciondolo sulla strada dell'insonnia,
porto le mani al volto disperato,
nessuno c'era e nessuno c'è ancora.
Eppure so che mi potrei donare.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il tuo pilastro

    Mi trapassano i tuoi tristi occhi in queste intense giornate che sanno d'incertezza. Ci teniamo le mani, avvinghiandole l'una all'altra, come per sorreggerci, quasi a sollevarci da questo mondo malvagio. Ci serriamo in un abbraccio che parla di tutto e non ci diciamo niente, consapevoli che le parole spesso siano inutili. Ti prometto e mantengo, al di là di ogni confine spazio temporale, questa spalla, nuova, sconosciuta ma vera. Sei caduto troppe volte appoggiandoti su chimere. Adesso non ti attendono inganni o false verità, puoi appoggiarti a me, sarò la colonna che non hai ancora trovato, curerò e guarirò ogni tua ferita che ti hanno portato a tanta giustificata sfiducia.
    Composta mercoledì 15 gennaio 2020
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      Scritta da: Domenico Russo
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Percezione

      Quanta confusione nelle storie d'autore,
      nelle mani poi solo l'illusione.
      Quanti doni diventare sempre carbone,
      da quel fuoco che resta una sigaretta.
      Non è giusto o sbagliato
      far pesar quel che è stato.
      Quando cresci di fretta,
      sgretolando una retta.
      Quando un cuore non batte al di là del piacere.
      In fondo cos'è un velo?
      Svanisce perché...
      io sarò sempre la stessa,
      perché ho baciato la mia libertà.
      Vado via di qua
      vado via di qua
      guardo un gambo di loto,
      per sostenere la mia identità.
      Vado via di qua
      vado via di qua
      non saranno i miei anni
      a placare gli affanni.
      C'è una cura ed un siero
      anche dentro al veleno.
      Lascio indietro il passato
      sorridendo al mio fato.
      Una vita non basta per volersi più bene.
      In fondo cos'è il cielo?
      Esiste perché...
      io sarò sempre la stessa,
      perché ho baciato la mia libertà.
      Vado via di qua
      vado via di qua
      guardo un gambo di loto,
      per sostenere la mia identità.
      Vado via di qua
      vado via di qua.
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        Scritta da: dantino
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        E se vorrai ti condurrò nel cuore della piazza per ascoltare gli ululati dei serpenti ed infilzarti dai loro sguardi vili di cattivi pensieri, oppure scegli, mentr'io rimbocco la coperta e ti osservo dolcemente, come la meraviglia e la bellezza di ciò ch'è unico e importante.
        Composta venerdì 3 gennaio 2020
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