Poesie d'Autore


Scritta da: Silvio Squillante
in Poesie (Poesie d'Autore)

La mezzanotte mi sorprese...

La mezzanotte mi sorprese
in una rivelazione solitaria,
la mezzanotte mi sorprese
quando era ancora ingenuo e puro.
Lasciatemi sotto questo cielo,
lasciatemi creder che il sole non muoia mai
ma si faccia spazio nella notte
attraverso delle piccole crepe
che gli stolti chiaman stelle.
Composta martedì 5 aprile 2011
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    Scritta da: Silvio Squillante
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    L'Italia

    Figlia, madre e donna,
    illegittima, gravida e vedova
    cornice squallida che sminuisce una tela antica.

    La sento recitar in dialetto, comprare in inglese
    ed andar giù di lingua con lo stolto imperatore.
    In bilico sulla corda di un mandolino,
    suona goffamente una canzone imparata in chiesa.

    Io amo l'Italia!
    odio il suo retaggio morale,
    il suo atteggiarsi a "vergine"
    nascondendo la sua vera anima,
    nascondendo uno spartito di sangue e burocrazia.
    Composta martedì 5 aprile 2011
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      Scritta da: Silvio Squillante
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il poeta!

      Il poeta è la voce di tutti,
      non scrive per se stesso ma per gli altri,
      dà voce a chi non ha voce,
      è le mani di chi ha sempre troppo da fare
      per scrivere della vita.
      Il poeta è pioggia che scintilla,
      imperla le foglie del vivere
      esaltandone sfumature e colori,
      vive in bilico come la possibilità di riconoscere
      una lacrima durante un acquazzone.
      Il poeta è una stella,
      è luce che si ammassa e cade,
      puro colar di faville dal cielo notturno
      è la bocca stupida di una bambino
      che canta in un coro
      composto soltanto da lui.
      Composta martedì 5 aprile 2011
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Come sono...

        Costretta mio malgrado a trovare un guscio
        come un vecchio paguro
        ma non ho cacciato mai nessuno per entrare
        il mare mio elemento mi serve per poter nuotare leggera
        ed emergere sempre per respirare
        perdermi tra le onde ed affogare
        quando la vita ti riserva ferite.
        Il tempo ha scalfito questa crosta, l'ha smussata
        ma dentro mai è riuscito ad entrare
        sono e rimango quella che sono stata
        ma nessuno mai mi ha veramente conosciuta
        esco fuori solo con il sole
        e quando tutto è scuro dentro questo cuore
        cerco quegli anfratti che mi fanno sicura
        la vita è dura
        ma trovo sempre il modo di prenderla per il verso giusto
        nelle piccole cose prendo il gusto
        e non mi piace apparire
        la fantasia e lo scrivere mi aiutano a non pensare
        e lo faccio per trovarmi un altro modo
        per poter andare avanti senza mai cadere...
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          Scritta da: Antonio Prencipe
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Si frantumerà

          Non prendermi mai per mano
          Perché quando la lascerai
          Il mio cuore sul suolo
          Si frantumerà
          Mille pezzi di vetro
          Sparsi sul pavimento di ceramica antica
          E non ci sarai più
          Sarò solo
          Raccoglierò i vetri
          E in quei coriandoli di dolore rivedrò
          Il tuo viso
          La mia anima squarciata
          Macchiata dai tuoi sorrisi
          Scorrerà il sangue
          Un disegno irriverente
          Scava nei miei ricordi
          Il sentimento nascosto
          Che avevo proposto
          In Cambio del tuo Amore
          Non prendermi mai per mano
          Il giorno che la lascerai
          La notte piangerà stelle comete
          Senza coda
          Il tuo nome scritto sulle ali
          Degli Angeli rivedrò
          L'alba un nuovo graffio
          Regalerà al mio viso
          Dolore e rabbia
          Compenseranno la tua mancanza
          Rinascerò ad occhi aperti
          L'oscurità gli attraverserà
          Stringo cielo
          Stringo bambole di porcellana
          Antiche rivali
          Belle come
          La tua innata eleganza
          Si ricomincerà.
          Composta venerdì 1 aprile 2011
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Deserto

            Quando tutto è deserto
            e la vita ti lascia asciutto ed il pianto ha distrutto
            Il tuo sguardo quasi appannato
            trova più in là qualcosa che ti sembra un sogno
            un oasi dove trovare pace
            e ti lasci andare....
            Speri sempre quel per sempre agognato
            ma c'è un vento freddo
            che improvvisamente coprirà di sabbia il cuore
            e svanirà tutto in una fitta nebbia....
            Scompare il desiderio
            ed ogni voglia morta
            così come distesa ad aspettare pioggia
            che la faccia di nuovo germogliare
            ma la speranza è sempre l'ultima a tornare
            e ti trova stanca... stanca di aspettare.
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              Scritta da: Paolo P
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Francesca

              Venivi innanzi uscendo dalla notte
              recavi fiori in mano
              ora uscirai fuori da una folla confusa,
              da un tumulto di parole intorno a te.
              Io che ti avevo veduta fra le cose prime
              mi adirai quando sentii dire il tuo nome
              in luoghi volgari.
              Avrei voluto che le onde fredde sulla mia mente fluttuassero
              e che il mondo inaridisse come una foglia morta,
              o vuota bacca di dente di leone, e fosse spazzato via,
              per poterti ritrovare,
              sola.
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                Scritta da: Antonino Gatto
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Siamo atomi d'innanzi alla vita

                Siamo tutti piccolissime particelle
                con l'istinto di sopravvivere alla vita,
                condizionati da tutto ciò che ruota attorno a noi
                e dalla nostra capacità di interagire con l'universo.
                Siamo fragili, e schiavi del tempo
                burattini illusi di essere liberi,
                e solo la nostra capacità di vedere,
                ci fa sentire più piccoli d'innanzi alla vita.
                Composta martedì 29 marzo 2011
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                  Scritta da: Paolo P
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il mio paese mi fa male

                  Il mio Paese mi fa male per le sue vie affollate,
                  per i suoi ragazzi gettati sotto gli artigli delle aquile insanguinate,
                  per i suoi soldati combattenti in vane sconfitte
                  e per il cielo di giugno sotto il sole bruciante.
                  Il mio Paese mi fa male in questi empi anni,
                  per i giuramenti non mantenuti,
                  per il suo abbandono e per il destino,
                  e per il grave fardello che grava i suoi passi.
                  Il mio Paese mi fa male per i suoi doppi giochi,
                  per l'oceano aperto ai neri vascelli carichi,
                  per i suoi marinai morti per placare gli dei,
                  per i suoi legnami troncati da una forbice troppo lieve.
                  Il mio Paese mi fa male per tutti i suoi esilii,
                  per le sue prigioni troppo piene, per i suoi giovani morti,
                  per i suoi prigionieri ammassati dietro il filo spinato,
                  e tutti quelli che sono lontani e dispersi.
                  Il mio Paese mi fa male con le sue città in fiamme,
                  male contro i nemici e male con gli alleati,
                  il mio Paese mi fa male con tutta la sua giovinezza
                  sotto bandiere straniere, gettata ai quattro venti,
                  perdendo il suo giovane sangue in rispetto al giuramento
                  tradito di coloro che lo avevano fatto.
                  Il mio Paese mi fa male con le sue fosse scavate,
                  con i suoi fucili puntati alle reni dei fratelli,
                  e per coloro che contano fra le dita spregevoli,
                  il prezzo dei rinnegati piuttosto che una più equa ricompensa.
                  Il mio Paese mi fa male per la sua falsità da schiavi,
                  con i suoi carnefici di ieri e con quelli di oggi
                  mi fa male col sangue che scorre,
                  il mio Paese mi fa male. Quando riuscirà a guarire?
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