Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)
Forse non essere è esser senza che tu sia,
senza che tu vada tagliando il mezzogiorno
come un fiore azzurro, senza che tu cammini
più tardi per la nebbia e i mattoni,

senza quella luce che tu rechi in mano
che forse altri non vedran dorata,
che forse nessuno seppe che cresceva
come l'origine rossa della rosa,

senza che tu sia, infine, senza che venissi
brusca, eccitante, a conoscer la mia vita,
raffica di roseto, frumento del vento,

ed allora sono perché tu sei,
ed allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.
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    Scritta da: Gabriella Bellino
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Doglie dissolte

    Confido a te o mare
    i miei sfoghi e i miei pensieri
    perché il tuo ondeggiare
    li rende più leggeri
    trasformandoli in schiuma
    da evaporare
    come neve al Sole
    affinché il dolore
    si dissolva in colore,
    per non far più caso
    a quel nodo che si scioglie
    in una gola che ha disperso
    le sue angoscianti doglie
    in un mare che le accoglie.
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      Scritta da: Gabriella Bellino
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Questione di specchi

      Natura,
      ti vesti da fanciulla
      con chi sa vederti
      grande e matura,
      ma non lo fai
      con chi si accanisce
      a considerarti nulla,
      ma io ho fiducia
      che un giorno tu
      alzerai il mantello
      che oggi ci protegge
      per colpirci alle spalle
      prima che lo facciano gli eventi
      causati da un uomo
      stupido e incosciente
      che non sa provare
      rispetto per niente
      sapendo solo infierire
      su ciò che ritiene indifeso
      e di cui non ha capito
      il recondito segreto,
      essendo culla di quel feto
      che non ha destino
      finché crede
      solo in sé stesso,
      perché troppo egoista
      per guardarsi allo specchio
      di quella natura
      che non ha mai perso di vista
      il suo vero pargolo,
      la nascita di un Mondo
      completamente diverso
      che abbia il coraggio
      di ritrovarsi in quello specchio
      senza perdersi
      tra le dune di un deserto
      che Dio ha creato
      per far nascere quel rispetto
      che matura nel silenzio
      di un vento che soffia
      sullo spirito di chi modella
      come rosa del deserto.
      Mondo estremo
      ma pur sempre magico
      nonostante un uomo cieco
      invada con la sua presenza
      ciò di cui
      non può far senza,
      ma che ha la sua forza
      proprio nel poter esistere
      anche senza
      la nostra esistenza.
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        Scritta da: Fiorella Cappelli
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Attrice Di Cuore

        A chi
        sa muoversi
        leggiadra, come una farfalla
        e sfiorata dal vento
        sa sorridere
        e piangere
        catturare l'attenzione
        correre e fermarsi,
        al tempo di una battuta.
        A chi
        con tenacia e forza di volontà
        crede nell'impegno
        e vince i timori
        guardando al futuro...
        A chi
        sa di avere gli occhi grandi
        per farvi entrare il mondo...
        A te
        Noemi,
        alle stelle che catturi
        quando reciti con passione
        alle emozioni che sai regalare
        quando offri la tua anima
        A te
        È dedicata, con rispetto
        e con il cuore...
        una poesia per la vita.
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          Scritta da: Teresa Cristina
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Amore e Synthase

          Per favore, non mi analizzare...
          Non è bello ogni mia debolezza
          Se nessuno può resistere ad una profonda analisi
          I più
          Geloso, esigente, insicuro, bisognoso
          Tutti pieni di vita lasciato segni
          Vedo ogni grido di bisogno
          Un ordine di mancanza, una richiesta d'amore
          L'amore è la sintesi
          Si tratta di una integrazione dei dati
          Non vi è niente di meno che
          Non ho tagliato a fette
          Nessuno può tenere un pezzo
          Tienimi tra le tue braccia tutti
          Io sarò il tuo amore perfetto.
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            Scritta da: Antonino Gatto
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La carezza di una brezza

            Le nostre stagioni sono trascorse troppo in fretta,
            ma le abbiamo vissute, ad una ad una.
            Abbiamo vissuto la primavera
            nei colori della nostra madre terra,
            l'estate della nostra vita insieme,
            dei nostri figli, ed uniti come pochi
            abbiamo continuato a sognare nuovi progetti.
            Abbiamo vissuto gli autunni un po' amari,
            colorandoli con la nostra forza,
            che non ci ha mai abbandonato,
            e che ci ha aiutato a superare mille battaglie.
            E così oggi, troppo in fretta,
            ci troviamo a vivere questo nostro inverno,
            che si consumerà molto lentamente,
            e non ci darà tregua.
            Così quando il freddo sfiorerà la tua pelle,
            sappi che dentro ogni suo brivido,
            mi troverai, presente, nel vento,
            ad accarezzare la tua pelle,
            come allora, sempre silente,
            ma sempre al tuo fianco.
            Ogni volta che il tuo cuore mi cercherà
            io gli volerò dentro, per non fargli sentire
            neppure per un attimo, la mia assenza.
            Ogni volta che guarderai il cielo,
            mi troverai fra le nuvole,
            e sarò lì per rivedere i tuoi occhi,
            asciugando con una lieve brezza, ogni tua lacrima,
            per nutrirmi come sempre di ogni tuo sorriso.
            Composta martedì 26 aprile 2011
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              L'età moderna

              Il mondo era moderno al quarto piano,
              come un'era adulta, ma più sotto
              era l'antro dei sogni dell'infanzia.
              Non era addio ma arrivederci, a più tardi,
              l'amica era la vita e libertà
              di affetto adolescente
              che ti porta via piano, e va lontano,
              in fiaba eterna
              di una piccola me contenta,
              come l'entrare e uscire da una porta,
              una soltanto q u e l l a
              perché un padre aspetta, al piano
              che non s'apre più
              aspettava stava.

              Ora il salto dei piani si è smarrito,
              l'ascensore scende direttamente
              al pian terreno in un'uscita sola,
              nessuno abita né solitario attende
              alcuna voce dice,
              È tardi và a dormire, oppure,
              Cosa vuoi per pranzo l'indomani.
              Alcuno a notte lascia letterine scritte
              in uno stampatello chiaro, di grafia leggera,
              messaggi d'amore delicati dove
              sentirsi al centro della vita,
              non già più in salita, ma una mano
              che entra nella tua soave, piano.
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                Scritta da: Giorgio De Luca
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Un uomo venuto da molto lontano... (a Karol Wojtyla - Papa Giovanni Paolo II)

                Le campane di Cracovia
                piangono insieme ai loro figli
                la morte di un padre.

                Quella porta tante volte invocata
                si è aperta al Cristo
                che lo accoglie nel Regno dei Cieli.

                Con i giovani ha parlato
                la stessa lingua,
                con l'amore ha dato voce
                a bambini e anziani.

                Li ha esortati a non aver paura,
                a non tenere chiusa la porta.

                Li ha chiamati,
                sono venuti in tanti
                per dirgli silenziosamente:

                "GRAZIE"!

                Le campane di Roma
                piangono insieme ai loro figli
                la morte di un padre.
                Composta sabato 2 aprile 2005
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                  Scritta da: Anna De Santis
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Resisti...

                  Non c'è vergogna nel dirti che ho sbagliato
                  quando saprai di noi
                  tanto il tuo disappunto ho in parte calcolato
                  e non mi pento affatto del mio peccato
                  se amare è questo
                  lasciamo che sia stato...
                  Lo sai che se ho agito in questo modo
                  forse in parte l'hai causato
                  e non mi bastava più la sera
                  non mi bastava un ora
                  quella per cui venivo calcolata
                  una donna ormai messa da parte.
                  Stanca la tua mano si posava
                  dove il desiderio grida e non fa dormire
                  e nel sonno ti guardavo sereno
                  sicuro di tenermi stretta...
                  Ma è bastata una carezza
                  quella che più nemmeno tu pensavi
                  ed i baci che più tu non mi davi
                  certo che la vita è questa...
                  ma a me non basta
                  Ora dormo tranquilla
                  e seppure in questo letto più non esisti
                  Il mio pensiero è altrove
                  e comunque... resisti.
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