Poesie d'Autore


Scritta da: Paolo P
in Poesie (Poesie d'Autore)

Contro l'usura

Con usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v'è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l'Annunciazione dell'Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà staccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio
CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l'usura, spunta
l'ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
non si fè con usura
Duccio non si fè con usura
né Piero della Francesca o Zuan Bellini
né fu 'La Calunnià dipinta con usura.
L'Angelico non si fè con usura, né Ambrogio de Praedis,
nessuna chiesa di pietra viva firmata: 'Adamo me fecit'.
Con usura non sorsero
Saint Trophine e Saint Hilaire,
usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte ed artigiano
tarla la tela nel telaio, nessuno
apprende l 'arte d'intessere oro nell'ordito;
l'azzurro s'incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane amante
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra giovani sposi
CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
carogne crapulano
ospiti d'usura.
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    Scritta da: Paolo P
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    I poemi di Fresnes - Salmo I

    L'opera dei malvagi è caduca,
    Gli idoli d'oro che hanno innalzato
    Un giorno crolleranno sulla loro base di sabbia
    E il buio cadrà sulle loro forme sognate.

    O Signore, noi che siamo stati rinchiusi dietro queste porte,
    E che siamo stati sbarrati con mille catenacci,
    Noi per i quali i soldati di questa fortezza
    Fanno risuonare i loro passi nel chiuso dei corridoi,

    O Signore, Voi sapete che sdraiati sulla paglia
    O sul duro cemento delle prigioni senza finestre
    Abbiamo saputo trovare in noi stessi, sia quel che sia,
    La speranza incrollabile dei tempi migliori.

    Abbiamo ricordato gli antichi affetti
    Abbiamo disegnato sul gesso dei muri
    Le affascinanti immagini della nostra santa giovinezza
    E i nostri Cuori senza rimorsi sanno che resteranno puri.

    Fuori la stoltezza si bagna di rosso sangue,
    E il nemico già si crede immortale
    Ma egli solo spera nel lungo avvenire del suo potere.
    E le sbarre, O Signore, non riescono a nasconderci il cielo.
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      Scritta da: Anna De Santis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Soli...

      Anche se lontani
      sento le tue mani
      ed affondano e cercano
      quello che non sapevo
      che non conoscevo
      la vita che ho sprecato
      il modo di amarti che ho imparato
      e le mille volte di cui mi pento
      per averti allontanato e poi cercato
      tutto tempo perso
      finalmente ritrovato
      dentro e in un momento che oltre il tuo sguardo
      tutto il resto è andato...
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Ed io sono...

        Ed io sono...
        Ho imparato a fingere come un soldato
        che mi piaceva uccidere... e non ho mai sparato
        ad ogni comando ed un si detto per avere
        Il desiderio di scappare in me cresceva
        per aiutare anche gli altri che come me...
        e chi più non ne poteva.
        Ho chiuso sempre gli occhi e stretto i pugni
        sperando che tutto passasse presto
        e quella mia abnegazione non durasse ancora
        con la mancanza di tutto e la coscienza di niente.
        Mi nascondevo sotto le sottane nere
        delle mie suore volevo sparire a volte
        ma pretendevo quello che non avevo
        tutto l'amore negato per un mese e poi un altro vero
        mi hanno dato sempre ma non lo capivo
        son dovuta crescere e poi me ne pentivo
        la forza mi è cresciuta nella mia casa sull'albero
        dove nessuno mi trovava
        e lì sognavo tutto il mondo fuori che mi aspettava.
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          Scritta da: Antonio Prencipe
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Esseri senza volto

          Un fiore.
          Il tuo nome squarciato
          da un filo d'erba.
          Acqua senza frontiere
          disturbata dallo scroscio
          onnipotente di raggi solari senza sovrani.
          Siamo ignobili disgraziati
          senza amore,
          in questo mondo non ci sono più
          sorrisi genuini persi nel vento.
          Avevo un gatto e una luna di cartone,
          respiro fumo e merda,
          falsità irrequieta nella bocca
          dei politici e dei religiosi
          che indottrinano la gente senza
          ormai nessuna verità, solo falsità insipida.
          Un fiore con il nome di Dio
          ma Dio dov'è?
          Siamo Bastardi con gli aghi infuocati
          sulle nostre ali.
          Siamo essere umani senza rispetto
          per l'altro "fratello" che riposa
          su un marciapiede senza padre.
          Siamo Angeli in attesa della fine.
          Un albero con dentro il nome
          del cielo che danza
          fra gli Dei fucilati dalle favole
          ignobili dei nostri nonni
          condottieri di finte speranze torturate.
          Siamo ripetitori del passato
          governatore della vita nostra.
          Siamo vermi striscianti
          sul cemento pieno di sangue e dolore
          di chi è morto per la nostra libertà
          buttata nel cesso da noi esseri senza volto.
          Siamo combattenti con la spada spezzata.
          Dov'è la mia marlboro?
          Scelgo la guerra contro il mondo,
          scelgo l'amore proibito,
          scelgo la punizione esemplare che il cielo mi darà,
          scelgo di combattere nell'inferno.
          Ciò che Sacro viene avvelenato
          dalle nostre mani.
          Composta mercoledì 30 marzo 2011
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            Scritta da: Duilio MARTINO
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Cavallucci e Pupe

            Cavalli, pupe e dolci in pasta frolla
            sublimi note d'umili nonnine
            posate sul silenzio dei miei colli
            colmavano le pasque contadine.

            Un uovo incastonato sulla panza
            di pupe rivestite di candore
            simbolica auspicabile abbondanza,
            per misere fanciulle, gran valore.

            La forza dei cavalli ai ragazzetti
            bordate briglie e selle di colori,
            cosparse di perline e di confetti,
            mostrati con orgoglio dall'albore.

            Il cuore riservato solo ai grandi
            lo scambio dichiarava vero amore
            dettagli per gli amici che importanti
            sedavano in quel dì anche l'umore.

            Volati su marosi dei rimpianti
            che frangono su scogli del destino
            "pupatte" e cavallucci veri incanti
            carezze sul vissuto d'un bambino.
            Composta sabato 12 marzo 2011
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              Scritta da: Fiorella Cappelli
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              L'Eredità

              Respiravo l'aria
              che muoveva i pensieri
              raccoglievo l'essenza...
              perché Tu c'eri.

              Eri nel vento
              con il nostro pianto
              lenta immagine
              di un voltar di pagine...

              Tu, uomo vero
              simbolo unanime
              del nostro Vangelo.

              Viaggi senza confini
              per farci sentire
              ancor più vicini

              piegato nel corpo,
              dalla Tua sofferenza
              insegnavi al mondo
              ad avere pazienza...

              Ai potenti della Terra
              gridavi "non più guerra!"
              In tante lingue parlavi d'amore:
              "aprite le porte del vostro cuore".

              Ogni Tua parola, da tutti era sentita
              quando invocavi
              rispetto per la vita!

              Verso chi ti ha colpito
              hai rivolto il perdono, raccolto pietà
              lasciandoci ricchi... della Tua eredità.
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                Scritta da: Giorgio De Luca
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                I colori della vita - (al piccolo Tommaso Onofri)

                I colori della vita
                sono sepolti sul greto di un fiume,
                nel rifugio oscuro.

                Sono quelli che accendevano di gioia
                gli occhi dei bambini,
                che accompagnavano le stagioni
                in una esplosione di luci.

                Ora aspettano di essere spolverati
                dal vento,
                per volare come gli aquiloni,
                quando sono prigionieri dei sogni.

                Un velo nero sugli occhi,
                hanno i colori della vita.
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