Poesie d'Autore


Scritta da: Franco Vitale
in Poesie (Poesie d'Autore)

A te

A te che non sei me,
riconosco la vittoria,
piccolo gigante,
l'alloro dell'estraneo.

A te che non sei me,
tengo stretta la mano,
sulla tua larga isola,
lunga legione straniera.

A te che non sei me,
carezzo l'armatura,
privilegio del pugnale,
confidenza appuntita.

A te che non sei me,
rinfaccio solitudini,
figlie di un Dio assassino,
prospettive senza spigoli.

A te che non sei me,
parlo con il silenzio,
corallo rampicante,
grammi di muta grammatica.

A te che non sei me,
reggo la diga alle lacrime,
navigazione e volo,
attitudine al pianto.

A te che non sei me,
lunghi baci sul collo,
dita dentro il costato,
orgasmo condiviso.

A te che non sei me,
chiedo di ricordarmi,
viso dietro lo schermo...
nome cognome ed ANIMA.
Composta martedì 12 aprile 2011
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    Scritta da: Franco Vitale
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Ora

    Ora vorrei
    essere libero,
    schiaffeggiato dal presente,
    piuttosto che nulla,
    sbriciolare la croce,
    disegnarmi un passato.

    Ora vorrei,
    acqua fresca sul viso,
    piedi tra i petali,
    galleggiando sul nulla,
    temperatura complice,
    seni tra le dita.

    Ora vorrei,
    due occhi complici,
    una voce serena,
    un corpo di velluto,
    linee regolari,
    sesso simmetrico.

    Ora vorrei,
    tremolii di passione,
    vapori di spezie proibite,
    sudore caldo,
    capelli tra le labbra,
    muscoli pronti a tutto.

    Ora vorrei,
    voler volare,
    assecondato al sole,
    soffice
    come sabbia di silice,
    santo e soave...

    Ora vorrei l'amore.
    Composta martedì 12 aprile 2011
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      Scritta da: Giorgio De Luca
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      È sempre notte (nei loro cuori) Terremoto de l'Aquila 6 Aprile 2009 - 6 Aprile 2011

      C'era silenzio quando l'ombra
      sparse il velo sui loro occhi.

      L'orologio è fermo a quell'ora...

      Per ricordare.

      È sempre notte nei loro cuori,
      non c'è suono, né voce.

      Quel rumore resta vivo,
      non va via,
      riecheggia nella mente
      più forte di un tuono.

      Vorrebbero sradicarlo, ma batte
      come un batacchio di campana
      che annuncia l'inizio della messa.

      Aspettano che si accenda una luce.
      Composta mercoledì 23 marzo 2011
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        Scritta da: Ombra Nella Notte
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il verme conquistatore

        Guardate! È una serata di gala
        In questi ultimi anni desolati!
        Uno stuolo d'angeli alati!
        Tra i veli e sommersi dal pianto,
        A teatro siede a vedere
        Un dramma di speranze e timori,
        L'orchestra emette a tratti in sordina
        La musica delle sfere.

        Parodiando Iddio nel cielo, i mimi,
        Sottovoce borbottano, sussurrano
        E si gettano qua e là. Marionette
        Soltanto che vengono e vanno
        Al cenno di cose immense informi
        E spostano gli scenari avanti e indietro
        Scuotendo dalle loro ali di Condor
        L'invisibile Affanno!

        Un dramma così variegato, non temete,
        Non sarà scordato!
        Col suo Fantasma per sempre inseguito
        Da una folla che mai non l'afferra,
        In un cerchio che sempre ritorna
        Nello stesso identico punto,
        E molta Pazzia, e ancor più Peccato,
        E Orrore animano la trama.

        Ma guardate, tra la ridda dei mimi,
        S'insinua una forma strisciante!
        Una cosa rossosangue si snoda
        Sbucando dalla scena deserta!
        Si snoda! Si annoda! Tra spasmi mortali
        Suo cibo diventano i mimi,
        Singhiozzano i serafini ai denti del mostro
        Di sangue rappreso imbevuti.

        Spente, spente le luci, tutte spente!
        E sopra ogni forma fremente,
        Funebre sudario il sipario
        Vien giù con fragor di tempesta,
        E gli angeli pallidi esangui,
        Levandosi, svelandosi, dicono
        Che quella è la tragedia "L'Uomo",
        E il Verme Conquistatore, l'eroe.
        Composta martedì 22 marzo 2011
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          Scritta da: Antonio Prencipe
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Seduto in mezzo ad un mare cruente

          Nebbia fitta dentro me.
          Piangerò e sorriderò nello stesso tempo.
          Piangerò seduto sulla
          scogliera di un mare cruente.
          Sorriderò per il dolore inflitto
          al mio cuore già devastato.
          Ho detto si,
          ti ho quasi amato in riva all'ombra
          innocente di un nuovo finto inizio,
          un nuovo riscatto alla mia vita,
          volevo ricominciare a vivere, a sognare
          e invece in un secondo tutto è volato via,
          in alto con la mia sensibilità storpiata,
          confusa dalla ridicola pioggia
          che bagna i miei capelli castani.
          Ma che senso ha, sorridere ed amare
          se poi dentro di te sei già morto
          e non sai come risuscitare?
          Dubbi, ansie, alberi nudi nei miei quartieri
          infuocati di passione per me,
          per quello che ero quant'ero con te,
          per quello che sono senza te,
          per un Addio non detto,
          per una foto strappata dalla mia anima,
          per ogni bacio che rimpiango,
          che maledico inginocchiato,
          cercando e pregando l'angelo più dannato
          di prelevarmi e portarmi con se,
          nell'infinito, nell'uragano senza giorni
          da sperare e notti appese
          alle maniglie delle porte in attesa
          di una guerra da vincere,
          da gettare in culo al mondo,
          spade affilate, bombe non esplose.
          In Amore vince chi dimentica.
          Nella Vita vince chi combatte
          e non si risparmia,
          chi getta sangue e raccoglie vento,
          chi soffre e non smette di sorridere.
          Composta lunedì 21 marzo 2011
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Non c'è più noi

            E non c'è più niente
            eppure forse, eppure ora
            tento di ricordare
            quello che siamo stati
            tu dici che può bastare
            ed è così lontano quel tempo
            e ti inseguo ancora...
            Ormai come un fantasma
            senza voglia e senza forze
            ti lascio dove sei
            e l'affanno di cercarti è passato ora
            non hai più la mia stessa aria
            non hai compagnia
            d'amore nemmeno ormai l'odore....
            Il tempo passerà lento
            sul mio cuore stanco
            lenirà anche questo dolore.
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              Scritta da: Egizia Russo
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Primavera

              Sai esser dolce
              meravigliosa
              nei tuoi mutamenti...
              Non vi è
              bellezza estasiante
              nelle tue vesti
              Colori tenui
              baciati dal sole
              nascono in te
              piccoli tesori
              della natura.
              Unica magia!
              unica ebbrezza
              al polline del tuo
              germogliare
              delizie della
              tua freschezza...
              Profumi intensi
              al tuo fiorire
              rosa candido
              è la tua veste
              rosa profumata
              è il tuo nome...
              Fior di pesco!
              l'arrivo della primavera!
              Composta lunedì 21 marzo 2011
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                Scritta da: Duilio MARTINO
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Abruzzi... i monti ed il mare

                Massicci e le profonde gole scavate,
                tratturi arditi, squarci che secolari,
                son madidi sudari d'aspre vallate,
                eterne segnature già leggendarie.

                Da indomite tribù di terre Sannite,
                temibili briganti, genti efferate,
                il grido scuote i miei monti impoveriti
                turbando le coscienze meno assonnate.

                La vivace e sorgiva acqua da sui monti
                è giunta sull'adriatico litorale
                or sosta stanca tra le globali sponde
                quietata e poi confusa dall'aspro sale.

                Non voglio udire quel fraudolento amico
                il patto secolare non fu onorato,
                ridare alla sorgente il suo fluido antico
                da nuvole e dal vento l'aiuto dato.

                Trafitto dai frammenti dei mille inganni
                il vento sulle cime mi condurrà
                e giunto in quota alla fine dei miei anni
                sfiorar le amate vette in eternità.
                Composta sabato 17 luglio 2010
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                  Scritta da: Antonio Prencipe
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  In silenzio

                  Chi in silenzio ama
                  in silenzio vive.
                  Chi muore gridando l'amore sbiadito
                  come un tatuaggio inciso sulla pelle,
                  in silenzio affoga, nelle proprie urla
                  soffocate da un'anima
                  ossidata sull'asfalto sconfinato
                  dalla luce del sole
                  che lacrima raggi e sangue dal color ruggine.
                  Chi sposa l'eternità
                  vive sospeso ad un filo di nylon
                  dal tempo spezzato, fuoco eterno dell'inverno
                  freddo come la notte ma dolce
                  come il rumore dei tulipani
                  che piangono nel vento arido d'incanto.
                  Chi ha paura dell'odore
                  soffocato d'erba bruciata in silenzio piange
                  neve e smeraldi sbattuti al suolo,
                  condannati dalla scia intrepida
                  di mille stelle comete dorate come l'aurora
                  illuminata dal riflesso lunare
                  di un paradiso già morto.
                  Stelle comete cadenti in un
                  bicchiere rotto e sul fondo
                  inchiostro e cenere si perdono
                  tra le gocce inebrianti d'alcol e follia.
                  Chi nella notte scrive poesie
                  in silenzio canta l'aborto spontaneo
                  di un cuore disarmato e senza emozioni.
                  Chi nel mare coltiva sogni e amori
                  in silenzio strangola i peccati disciolti e gettati
                  nella sabbia armonica, sublime
                  di finti miracoli e finte destinazioni,
                  spezzate dal dolore tristemente
                  colpito dall'ombra maleducata
                  di un cielo inappropriato
                  senza lucciole e finti tesori
                  in questo strano territorio misterioso.
                  Composta domenica 20 marzo 2011
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