Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Lavandare

Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi, che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.
E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:
Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese!
Quando partisti, come son rimasta!
Come l'aratro in mezzo alla maggese.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Dono di versi

    Ti reco questo figlio d'una notte idumea!
    Nera, spiumata, pallido sangue all'ala febea,
    Pel vetro che d'aromi fiammeggianti si dora,
    Per le finestre, ahimé ghiacciate e fosche ancora,
    L'aurora si gettò sulla lampada angelica.
    Palme! E quando mostrò essa quella reliquia
    Al padre che nemico un sorriso tentò,
    L'azzurra solitudine inutile tremò.
    O tu che culli, con la bimba e l'innocenza
    Dei vostri piedi freddi, accogli quest'orrenda
    Nascita: ed evocando clavicembalo e viola,
    Premerai tu col vizzo dito il seno che cola
    La donna in sibillina bianchezza per la bocca
    Dall'azzurro affamata, dall'alta aria non tocca?
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      Scritta da: mor-joy
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La Madre al Figlio

      Bene, figliolo, te lo dirò:
      la vita per me non è stata una scala di cristallo.
      Ci furono chiodi
      e schegge
      ed assi sconnesse,
      e tratti senza tappeti sul pavimento
      nudi.
      Ma per tutto il tempo
      seguitai a salire
      e raggiunsi i pianerottoli,
      e voltai angoli
      e qualche volta camminai nel buio
      dove non era spiraglio di luce.
      Così, ragazzo, non tornare indietro.
      Non fermarti sui gradini
      perché trovi ardua l'ascesa.
      Non cadere ora
      perché io vado avanti, amor mio,
      continuo a salire
      e la vita per me non è stata una scala di cristallo.
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        Scritta da: sagea
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Le Ragazze

        Contemplo
        lo stesso
        paralume
        da
        5 anni
        e s'è coperto
        d'una polvere da scapolo
        e
        le ragazze che entrano qui
        sono troppo
        indaffarate
        per pulirlo
        Ma io non ci bado
        anch'io sono stato troppo
        indaffarato
        per accorgermi
        finora
        Che la luce
        balugina
        fioca
        dietro questi
        5 anni
        di vita.
        Composta mercoledì 16 novembre 2011
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          Scritta da: Gabriella Stigliano
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Quando a notte vado sola al mio convegno d'amore,
          gli uccelli non cantano, il vento non soffia,
          le case ai lati della strada sono silenziose.
          Sono i miei bracciali che risuonano a ogni passo,
          e io sono piena di vergogna.

          Quando siedo al balcone e ascolto per sentire
          i suoi passi, le foglie non stormiscono sui rami,
          e l'acqua del fiume è immobile come la spada
          sulle ginocchia d'una sentinella addormentata.
          È il mio cuore che batte selvaggiamente -
          e non so come acquietarlo.

          Quando il mio amore viene e si siede al mio fianco,
          quando il mio corpo trema e le palpebre s'abbassano,
          la notte s'oscura, il vento spegne la lampada,
          e le nuvole stendono veli sopra le stelle.
          È il gioiello al mio petto che brilla e risplende.
          E non so come nasconderlo.
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Deh, se mai a un tocco d'angelo un bagliore
            cadesse in questo mare da una luna
            dove il mio io, corallo senza flettersi,
            dimora nei più verdi rami.

            Angoscia che mi affligge... Sconosciuto
            chi opera mi resta, una corrente
            che indugia, che mi supera, si perde,
            ostacoli la guidano e fondali.

            Da primordi insensibili di pietra
            si volgono creature a un tratto elette
            e sul silenzio eterno di ogni essere
            precipita il fragore di un evento.
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              Scritta da: Andrea De Candia
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Maria Egiziaca (Tintoretto)

              Sulla chiara aderenza del suo viso
              dove balena il ritmico, selvaggio,
              sentimento dell'alba
              mentre della notturna s'addolora
              quiete silvestre e cinge a dominare
              il boato del tempo la più cauta
              trepida luce, salgono veloci
              i profili irrequieti del destino.

              Mirabile linguaggio che trascorre
              dalle limpide acque alla vibrata
              forza dell'inumana profezia!

              Ora nell'ampia conca dell'eremo
              un soffuso candore si raccoglie
              dalle acque sui rami ed accompagna
              di cenni lacrimevoli il congedo.
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