Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Io ti amo

Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l'universo

Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un solo tuo sguardo

Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni

Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    A lungo durerà il mio viaggio

    A lungo durerà il mio viaggio
    e lunga è la via da percorrere.

    Uscii sul mio carro ai primi albori
    del giorno, e proseguii il mio viaggio
    attraverso i deserti del mondo
    lasciai la mia traccia
    su molte stelle e pianeti.

    Sono le vie più remote
    che portano più vicino a te stesso;
    è con lo studio più arduo che si ottiene
    la semplicità d'una melodia.

    Il viandante deve bussare
    a molte porte straniere
    per arrivare alla sua,
    e bisogna viaggiare
    per tutti i mondi esteriori
    per giungere infine al sacrario
    più segreto all'interno del cuore.

    I miei occhi vagarono lontano
    prima che li chiudessi dicendo:
    "Eccoti! "

    Il grido e la domanda: "Dove? "
    si sciolgono nelle lacrime
    di mille fiumi e inondano il mondo
    con la certezza: " lo sono! "
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il lago

      Nel fior di giovinezza, ebbi in sorte
      d'abitar del vasto mondo un luogo
      che non poteva ch'essermi caro e diletto -
      tanto m'era dolce d'un ermo lago
      la selvaggia bellezza, cinto di nere rocce,
      con alti pini torreggianti intorno.

      Ma poi che Notte, come su tutto,
      aveva lì disteso il suo manto,
      e il mistico vento e melodioso
      passava sussurrando - oh, allora,
      con un sussulto io mi destavo
      al terrore di quel solitario lago.

      Pure, non mi dava spavento quel terrore,
      ma anzi un tiepido diletto -
      un diletto che nè miniere di gemme
      nè lusinghe o donativi mai potrebbero
      indurmi a definir qual era -
      e neanche Amore - fosse anche l'Amor tuo.

      Morte abitava in quelle acque attossicate,
      e una tomba nel profondo gorgo
      era disposta per chi sapesse ricavarne
      un sollievo al suo immaginare:
      il solingo spirito sapesse fare
      un Eden di quell'oscuro lago.
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        Scritta da: R. Parisi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        I miei incantesimi sono infranti

        I miei incantesimi sono infranti.
        La penna mi cade, impotente, dalla mano tremante.
        Se il mio libro è il tuo caro nome, per quanto mi preghi,
        non posso più scrivere. Non posso pensare, né parlare,
        ahimè non posso sentire più nulla,
        poiché non è nemmeno un'emozione,
        questo immobile arrestarsi sulla dorata
        soglia del cancello spalancato dei sogni,
        fissando in estasi lo splendido scorcio,
        e fremendo nel vedere, a destra
        e a sinistra, e per tutto il viale,
        fra purpurei vapori, lontano
        dove termina il panorama nient'altro che Te.
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          Scritta da: Cheope
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Preghiera del clown

          Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono,
          ma non importa, io li perdono, un po' perché essi non sanno,
          un po' per amor Tuo e un po' perché hanno pagato il biglietto.
          Se le mie buffonate servono ad alleviare le loro pene,
          rendi pure questa mia faccia ancora più ridicola,
          ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura.

          C'è tanta gente che si diverte a far piangere l'umanità,
          noi dobbiamo soffrire per divertirla.
          Manda, se puoi, qualcuno su questo mondo,
          capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Posta

            La posta aumenta.
            lettere su lettere per dirmi
            che grande scrittore
            che sono,
            e poesie, romanzi, novelle,
            racconti, ritratti.
            qualcuno chiede solo un autografo,
            un disegno, una parola.
            altri propongono una corrispondenza
            permanente.
            io leggo tutto, butto tutto,
            faccio i miei
            affari.
            so bene che nessuno è
            un "grande" scrittore.
            può esserlo
            stato,
            ma scrivere è un'impresa
            che ricomincia da capo
            ogni volta
            e tutti gli elogi,
            i sigari, le bottiglie
            di vino inviate
            in tuo onore
            non garantiscono
            come sarà la riga successiva,
            e soltanto quella conta,
            il passato è
            inutile,
            siede sulle ginocchia
            degli dei
            mentre i secoli
            svaniscono
            nel loro marcio
            celere
            sfarzo.
            Composta mercoledì 25 settembre 2013
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              Scritta da: Andrea De Candia
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Per una rosa

              Vorrei essere te, così violenta
              così aspra d'amore,
              così accesa di vene di bellezza
              e così castigata.

              Vorrei essere te: sola è piovuta
              una splendida frase musicale
              dalle mani di Dio quando protese
              dentro l'abbraccio della creazione
              spaventava ogni nulla
              e il cammino degli esseri incalzava.

              Tu sei pausa di Dio: Dio in te riposa.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Lancia il dado

                Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo
                Altrimenti, non cominciare mai.

                Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo
                Ciò potrebbe significare perdere fidanzate,
                mogli, parenti, impieghi
                e forse la tua mente.

                Fallo fino in fondo.

                Potrebbe significare non mangiare per 3 o 4 giorni.
                Potrebbe significare gelare su una panchina del parco.
                Potrebbe significare prigione, potrebbe significare derisione, scherno, isolamento.

                L'isolamento è il regalo, le altre sono una prova della tua resistenza, di quanto tu realmente voglia farlo.

                E lo farai a dispetto dell'emarginazione e delle peggiori diseguaglianze. E ciò sarà migliore di qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.

                Se hai intenzione di tentare,
                fallo fino in fondo.
                Non esiste sensazione altrettanto bella.
                Sarai solo con gli Dei.
                E le notti arderanno tra le fiamme

                Fallo, fallo, fallo.
                FALLO!

                Fino in fondo,
                fino in fondo

                Cavalcherai la vita fino alla risata perfetta
                È l'unica battaglia giusta che esista.
                Composta lunedì 4 novembre 2013
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Le parole

                  Le parole non hanno occhi né gambe,
                  non hanno bocca né braccia,
                  non hanno visceri
                  e spesso nemmeno cuore,
                  o ne hanno assai poco.

                  Non puoi chiedere alle parole
                  di accenderti una sigaretta
                  ma possono renderti più piacevole
                  il vino.

                  E certo non puoi costringere le parole
                  a fare qualcosa che non
                  voglion fare.
                  Non puoi sovraccaricarle
                  e non puoi svegliarle
                  quando decidono di dormire.

                  A volte
                  le parole ti tratteranno bene,
                  a seconda di quel
                  che gli chiedi
                  di fare.
                  Altre volte,
                  ti tratteranno male,
                  qualunque cosa
                  tu gli chieda di fare.

                  Le parole vanno
                  e vengono.
                  Qualche volta ti tocca
                  di aspettarle a lungo.
                  Qualche volta non tornano
                  più indietro.

                  Qualche volta gli scrittori
                  si uccidono
                  quando le parole li lasciano.
                  Altri scrittori
                  fingeranno di averle ancora
                  in pugno
                  anche se le loro parole
                  sono già morte e sepolte.

                  Fanno così
                  molti scrittori famosi
                  e molti meno famosi
                  che sono scrittori soltanto
                  di nome.

                  Le parole non sono
                  per tutti.
                  E per la maggioranza,
                  esistono
                  soltanto per poco.

                  Le parole sono
                  uno dei più grandi
                  miracoli
                  al mondo,
                  possono illuminare
                  o distruggere
                  menti,
                  nazioni,
                  culture.
                  Le parole sono belle
                  e pericolose.

                  Se vengono a trovarti,
                  te ne accorgerai
                  e ti sentirai
                  il più fortunato
                  della terra. Nient'altro avrà più
                  importanza
                  e tutto sembrerà importante.

                  Ti sentirai
                  il dio sole,
                  riderai del tempo che fugge,
                  ce l'avrai fatta,
                  lo sentirai
                  dalle dita
                  fino alle budella,
                  e sarai diventato,
                  finché
                  dura,
                  un fottutissimo scrittore
                  che rende possibile
                  l'impossibile,
                  scrivendo parole,
                  scrivendole,
                  scrivendole.
                  Composta giovedì 10 ottobre 2013
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