Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Patty Diphusa
in Poesie (Poesie d'Autore)
Seguo questo corso di sabbia che scorre
tra i ciottoli e la duna
la pioggia d’estate piove sulla mia vita
su me la mia vita che mi sfugge mi insegue
e finirà il giorno del suo inizio
caro istante ti vedo
in questa tenda di bruma che indietreggia
dove non dovrò più calpestare quelle lunghe soglie mobili
e vivrò il tempo di una porta
che si apre e si richiude.
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    Scritta da: Eclissi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Amore a prima vista

    Sono entrambi convinti
    che un sentimento improvviso li unì.
    È bella una tale certezza
    ma l'incertezza è più bella.

    Non conoscendosi prima, credono
    che non sia mai successo nulla fra loro.
    Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
    dove da tempo potevano incrociarsi?

    Vorrei chiedere loro
    se non ricordano -
    una volta un faccia a faccia
    forse in una porta girevole?
    Uno "scusi" nella ressa?
    Un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
    - ma conosco la risposta.
    No, non ricordano.

    Li stupirebbe molto sapere
    che già da parecchio
    il caso stava giocando con loro.

    Non ancora del tutto pronto
    a mutarsi per loro in destino,
    li avvicinava, li allontanava,
    gli tagliava la strada
    e soffocando un risolino
    si scansava con un salto.

    Vi furono segni, segnali,
    che importa se indecifrabili.
    Forse tre anni fa
    o il martedì scorso
    una fogliolina volò via
    da una spalla all'altra?
    Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
    Chissà, era forse la palla
    tra i cespugli dell'infanzia?

    Vi furono maniglie e campanelli
    in cui anzitempo
    un tocco si posava sopra un tocco.
    Valigie accostate nel deposito bagagli.
    Una notte, forse, lo stesso sogno,
    subito confuso al risveglio.

    Ogni inizio infatti
    è solo un seguito
    e il libro degli eventi
    è sempre aperto a metà.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La bambola blu

      Stamattina ho sognato che ritornavi e lasciavi una bambola
      blu a faccia in giù sulla trapunta di mia madre. Mi allungai
      per girarla, quando un liquido nero colò da una fessura del
      muro e sanguinò in una pozza che si apriva sotto il letto. La
      bambola aveva i capelli e il volto blu. L'afferrai per le caviglie
      e la scossi come il sonaglio di uno sciamano. La scossi
      con tale forza che la testa roteò e sentii rimorso.

      Mi alzai e legai i capelli. La mia vestaglia sfiorò il bordo
      d'acqua nera. Il naso cominciò a sanguinarmi, dapprima
      lentamente, poi gocce della grandezza di lacrime mi scivolarono
      sulla gola, tingendo il colletto e il corpino. Il mio vestito era quello
      della bambola blu. Camminai sull'acqua attraverso
      la parete nella foresta fino a una collinetta rocciosa.
      Mi tagliai un sentiero e salii a piedi nudi.

      Mi distesi a faccia in giù sulla cima, canticchiando la musica
      di un sole flautato. Non ero più arrabbiata. Non ero altro
      che lo spazio di una nota cantata da un tordo nel bosco.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Più felice sono quando più lontana

        Più felice sono quando più lontana
        porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla,
        in una notte di vento quando la luna brilla
        e l'occhio vaga attraverso mondi di luce

        Quando mi annullo e niente mi è accanto
        né terra, né mare, né cieli tersi
        e sono tutta spirito, ampiamente errando
        attraverso infinite immensità.
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          Scritta da: Elisa Iacobellis
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Sii paziente verso tutto ciò
          che è irrisolto nel tuo cuore e...
          cerca di amare le domande, che sono simili a
          stanze chiuse a chiave e a libri scritti
          in una lingua straniera.
          Non cercare ora le risposte che non possono esserti date
          poiché non saresti capace di convivere con esse.
          E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
          Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
          di vivere fino al lontano
          giorno in cui avrai la risposta.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La più bella storia d'amore

            L'ultimo suono del tuo addio,
            mi disse che non sapevo nulla
            e che era giunto
            il tempo necessario
            di imparare i perché della materia.

            Così, tra pietra e pietra
            seppi che sommare è unire
            e che sottrarre ci lascia
            soli e vuoti.
            Che i colori riflettono
            l'ingenua volontà dell'occhio.

            Che i solfeggi e i sol
            implorano la fame dell'udito.
            Che le strade e la polvere
            sono la ragione dei passi.

            Che la strada più breve
            fra due punti
            è il cerchio che li unisce
            in un abbraccio sorpreso.

            Che due più due
            può essere un brano di Vivaldi.
            Che i geni amabili
            abitano le bottiglie del buon vino.

            Con tutto questo già appreso
            tornai a disfare l'eco del tuo addio
            e al suo posto palpitante a scrivere
            La Più Bella Storia d'Amore
            ma, come dice l'adagio
            non si finisce mai
            di imparare e di dubitare.

            E così, ancora una volta
            tanto facilmente come nasce una rosa
            o si morde la coda una stella fugace,
            seppi che la mia opera era stata scritta
            perché La Più Bella Storia d'Amore
            è possibile solo
            nella serena e inquietante
            calligrafia dei tuoi occhi.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Non aspettare di finire l'università,
              di innamorarti,
              di trovare lavoro,
              di sposarti,
              di avere figli,
              di vederli sistemati,
              di perdere quei dieci chili,
              che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
              la primavera,
              l'estate,
              l'autunno o l'inverno.
              Non c'è momento migliore di questo per essere felice.
              La felicità è un percorso, non una destinazione.
              Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
              ama come se non ti avessero mai ferito e balla, come se non ti vedesse nessuno.
              Ricordati che la pelle avvizzisce,
              i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
              Ma l'importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
              Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
              Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza.
              Dietro ogni risultato c'è un'altra sfida. Finché sei vivo, sentiti vivo.
              Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il gatto in un appartamento vuoto

                Morire - questo a un gatto non si fa.
                Perché cosa può fare un gatto
                in un appartamento vuoto?
                Arrampicarsi sulle pareti.
                Strofinarsi tra i mobili.
                Qui niente sembra cambiato,
                eppure tutto è mutato.
                Niente sembra spostato,
                eppure tutto è fuori posto.
                E la sera la lampada non brilla più.

                Si sentono passi sulle scale,
                ma non sono quelli.
                Anche la mano che mette il pesce nel piattino
                non è quella di prima.

                Qualcosa qui non comincia
                alla solita ora.
                Qualcosa qui non accade
                come dovrebbe.
                Qui c'era qualcuno, c'era
                poi d'un tratto è scomparso
                e si ostina a non esserci.

                In ogni armadio si è guardato.
                Sui ripiani si è corso.
                Sotto il tappeto si è controllato.
                Si è perfino infranto il divieto
                di sparpagliare le carte.
                Che altro si può fare.
                Aspettare e dormire.

                Che lui provi solo a tornare,
                che si faccia vedere.
                Imparerà allora
                che con un gatto così non si fa.
                Gli si andrà incontro
                come se proprio non se ne avesse voglia,
                pian pianino,
                su zampe molto offese.
                E all'inizio niente salti né squittii.
                Composta lunedì 13 febbraio 2012
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