Poesie d'Autore migliori


in Poesie (Poesie d'Autore)
I recessi ombrosi dove in sogno io vedo
i più vaghi uccelli canori,
son come labbra - e tutta la tua melodia
di parole cui il labbro da forma. -
I tuoi occhi, gemme nel cielo del cuore,
desolati si posano allora,
o Dio!, sulla mia mente funerea -
luce di stelle su un nero drappo.

Il tuo cuore - il tuo cuore! Mi ridesto
e sospiro, e dormo per sognare
di quella verità che l'oro non può mai comprare -
e di quelle futilità che sempre può, invece.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Capitano! Mio Capitano!

    O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato,
    la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato,
    vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
    occhi seguono l'invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;
    ma o cuore! Cuore! Cuore!
    O gocce rosse di sangue,
    là sul ponte dove giace il Capitano,
    caduto, gelido, morto.

    O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane;
    risorgo - per te è issata la bandiera - per te squillano le trombe,
    per te fiori e ghirlande ornate di nastri - per te le coste affollate,
    te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;
    ecco Capitano! O amato padre!
    Questo braccio sotto il tuo capo!
    È solo un sogno che sul ponte
    sei caduto, gelido, morto.

    Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili,
    non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà,
    la nave è all'ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito,
    la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta;
    esultate coste, suonate campane!
    Mentre io con funebre passo
    Percorro il ponte dove giace il mio Capitano,
    caduto, gelido, morto.
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      Scritta da: Eclissi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      In una notte bianca

      Ah, non avevo chiuso la porta,
      le candele non avevo acceso,
      non sai come, stanca,
      non mi risolvevo a coricarmi.

      Guardare come si spengono le macchie
      d'abeti nel buio del crepuscolo,
      inebriandomi al suono d'una voce
      che somiglia alla tua.

      E sapere che tutto è perduto,
      che la vita è un maledetto inferno!
      Oh, io ero sicura
      che saresti tornato.
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        Scritta da: Andrea De Candia
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        La sacra notte all'orizzonte è sorta
        e il consolante, grato giorno
        ha rotolato quasi velo d'oro,
        velo gettato sull'abisso. Come
        visione è dileguato il mondo esterno...
        E l'uomo ormai, quale orfanello privo
        di ricetto, sta nudo ed impotente,
        a faccia a faccia con il nero abisso.

        Ed è a se stesso abbandonato, il senno
        annullato, il pensiero derelitto;
        nell'anima sua propria inabissato,
        né di fuori è sostegno né confine...
        Ed ogni cosa luminosa e viva
        gli pare adesso trapassato sogno...
        E nel notturno, estraneo, indecifrato
        conosce egli il retaggio familiare.
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