Amo in te l'avventura della nave che va verso il polo amo in te l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte amo in te le cose lontane amo in te l'impossibile entro nei tuoi occhi come in un bosco pieno di sole e sudato affamato infuriato ho la passione del cacciatore per mordere nella tua carne. Amo in te l'impossibile ma non la disperazione.
Tu mi prendesti per mano e mi traesti al Tuo fianco, mi facesti sedere su l'alto seggio al cospetto di tutti gli uomini; ond'io divenni timido, incapace di muovermi e di seguitar la mia via; esitante e scongiurante a ogni passo che non avessi a urtare in una loro spina insidiosa. Alfine son liberato! Il colpo è giunto, stride l'insulto, il mio posto è là, giri nella polvere. Ormai dinanzi a me sono aperti i sentieri. Aperte ho l'ali al desiderio del cielo, Vado a raggiungere le stelle cadenti della mezzanotte, vado a precipitarmi nell'ombra profonda. Somiglio a nuvola estiva in balia dell'uragano, la quale, gettato via l'aureo diadema, appende la folgore come spada a una catena di lampi. Corro con folle gioia giù pel sentiero polveroso del reietto; m'avvicino alla Tua, finale accoglienza. Il bimbo trova la madre quando ne lascia il grembo. Quando io vengo separato da Te, sbandito dalla Tua casa, sono libero di contemplare il Tuo volto.
Chi ama profondamente Non invecchia mai Neanche quando ha cent'anni. Potrà morire di vecchiaia Ma morirà giovane. L'amore è l'ala che solleva L'anima verso l'infinito. L'amore è il principio di tutte le cose.
Temevo che la furia del mio vento rovinasse tutti i germogli belli e veri, e il mio sole è brillato e brillato, ed il mio vento non ha mai soffiato.
Ma un germoglio bello o vero non fu trovato su nessun albero, perché tutti i germogli crebbero e crebbero senza frutti, falsi, anche se belli da vedere.
Se qui c'è la metà del mio cuore, dottore, l'altra metà sta in Cina nella lunga marcia verso il Fiume Giallo. E poi ogni mattina, dottore, ogni mattina all'alba il mio cuore lo fucilano in Grecia. E poi, quando i prigionieri cadono nel sonno quando gli ultimi passi si allontanano dall'infermeria il mio cuore se ne va, dottore, se ne va in una vecchia casa di legno, a Istanbul. E poi sono dieci anni, dottore, che non ho niente in mano da offrire al mio popolo niente altro che una mela una mela rossa, il mio cuore. È per tutto questo, dottore, e non per l'arteriosclérosi, per la nicotina, per la prigione, che ho quest'angina pectoris. Guardo la notte attraverso le sbarre e malgrado tutti questi muri che mi pesano sul petto il mio cuore batte con la stella più lontana.
Che sta facendo adesso adesso, in questo momento? È a casa? Per la strada? Al lavoro? In piedi? Sdraiata? Forse sta alzando il braccio? Amor mio come appare in quel movimento il polso bianco e rotondo! Che sta facendo adesso adesso, in questo momento? Un gattino sulle ginocchia Lei lo accarezza. O forse sta camminando ecco il piede che avanza. Oh i tuoi piedi che mi son cari che mi camminano sull'anima che illuminano i miei giorni bui! A che pensa? A me? O forse... chi sa ai fagioli che non si cuociono. O forse si domanda perché tanti sono infelici sulla terra. Che sta facendo adesso adesso, in questo momento?
Taci anima mia. Son questi i tristi giorni in cui senza volontà si vive, i giorni dell'attesa disperata. Come l'albero ignudo a mezzo inverno che s'attriste nella deserta corte io non credo di mettere più foglie e dubito d'averle messe mai. Andando per la strada così solo tra la gente che m'urta e non mi vede mi pare d'esser da me stesso assente. E m'accalco ad udire dov'è ressa sosto dalle vetrine abbarbagliato e mi volto al frusciare d'ogni gonna. Per la voce d'un cantastorie cieco per l'improvviso lampo d'una nuca mi sgocciolano dagli occhi sciocche lacrime mi s'accendon negli occhi cupidigie. Chè tutta la mia vita è nei miei occhi: ogni cosa che passa la commuove come debola vento un'acqua morta.
Io son come uno specchio rassegnato che riflette ogni cosa per la via. In me stesso non guardo perché nulla vi troverei...
E, venuta la sera, nel mio letto mi stendo lungo come in una bara.