Poesie d'Autore migliori


in Poesie (Poesie d'Autore)

Il tuo sorriso

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il poeta solitario

    O dolce usignolo che ascolto
    (non sai dove), in questa gran pace
    cantare cantare tra il folto,
    là, dei sanguini e delle acace;
    t'ho presa - perdona, usignolo -
    una dolce nota, sol una,
    ch'io canto tra me, solo solo,
    nella sera, al lume di luna.
    E pare una tremula bolla
    tra l'odore acuto del fieno,
    un molle gorgoglio di polla,
    un lontano fischio di treno...
    Chi passa, al morire del giorno,
    ch'ode un fischio lungo laggiù
    riprende nel cuore il ritorno
    verso quello che non è più.
    Si trova al nativo villaggio,
    vi ritrova quello che c'era:
    l'odore di mesi-di-maggio
    buon odor di rose e di cera.
    Ne ronzano le litanie,
    come l'api intorno una culla:
    ci sono due voci sì pie!
    Di sua madre e d'una fanciulla.
    Poi fatto silenzio, pian piano,
    nella nota mia, che t'ho presa,
    risente squillare il lontano
    campanello della sua chiesa.
    Riprende l'antica preghiera,
    ch'ora ora non ha perché;
    si trova con quello che c'era,
    ch'ora ora ora non c'è...
    Chi sono? Non chiederlo. Io piango,
    ma di notte, perch'ho vergogna.
    O alato, io qui vivo nel fango.
    Sono un gramo rospo che sogna.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Allora

      Allora... in un tempo assai lunge
      felice fui molto; non ora:
      ma quanta dolcezza mi giunge
      da tanta dolcezza d'allora!
      Quell'anno! Per anni che poi
      fuggirono, che fuggiranno,
      non puoi, mio pensiero, non puoi,
      portare con te, che quell'anno!
      Un giorno fu quello, ch'è senza
      compagno, ch'è senza ritorno;
      la vita fu vana parvenza
      sì prima sì dopo quel giorno!
      Un punto!... così passeggero,
      che in vero passò non raggiunto,
      ma bello così, che molto ero
      felice, felice, quel punto!
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: asterisco
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Sull'amicizia

        E un adolescente disse: Parlaci dell'Amicizia.
        E lui rispose dicendo:
        Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
        È il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
        È la vostra mensa e il vostro focolare.
        Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.

        Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
        E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
        Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
        Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
        La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
        E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
        Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

        E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
        Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
        Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
        Cercatelo sempre nelle ore di vita.
        Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
        E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
        Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Elisabetta
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Se non puoi essere un pino sul monte,
          sii una saggina nella valle,
          ma sii la migliore piccola saggina
          sulla sponda del ruscello.
          Se non puoi essere un albero,
          sii un cespuglio.
          Se non puoi essere una via maestra
          sii un sentiero.
          Se non puoi essere il sole,
          sii una stella.
          Sii sempre il meglio
          di ciò che sei.
          Cerca di scoprire il disegno
          che sei chiamato ad essere,
          poi mettiti a realizzarlo nella vita.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Non dedicarmi troppo tempo

            Non dedicarmi troppo tempo,
            non pormi tante domande.
            Non sfiorare la mia mano
            con i tuoi occhi buoni, fedeli.

            Non seguirmi in primavera
            lungo le pozzanghere.
            Lo so: una volta ancora, nulla
            verrà fuori da questo incontro.

            Forse pensi: è per superbia
            che non mi vuole amico.
            Non la superbia... l'amarezza
            tiene così alta la mia testa.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Cheope
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Serena III

              Fissa questa manciata di bellezza su questa tavolozza
              non si sa mai potrebbe essere finale

              oppure lasciala è il paradiso e poi
              velluta imeni suoi globi dei tuoi occhi

              o sul ponte di Butt arrossisci di vergogna
              la mista declinazione di queste mammelle
              rizza la tua luna tua e soltanto tua
              su su su fino alla stella della sera
              svieni sull'archi-gassometro
              garofano fresco di Misery Hill
              svieni sulla piccola rossa
              casa di preghiere
              qualcosa cuore di Maria
              il Bull e il Pool le gettate che non si incontreranno mai
              almeno in questo mondo

              invece sfreccia tra i fusti caracollanti
              rovescia il ponte Victoria bravo
              rallenta striscia giù per Ringsend Road
              Irishtown Sandymount cerca trova il Fuoco dell'Inferno
              gli AppartamentiMerrion segnati da un trilione di sigma
              il Dito di Gesucristo Figlio di Dio Salvatore
              ragazze sorprese mentre si spogliano bravo
              sul frangiventi e onde di Bootersgrad
              la marea pànico dei gabbiani bigi
              le sabbie si smuovono nel tuo cuore caldo
              nasconditi non nella Rocca non ti fermare
              non ti fermare.
              Vota la poesia: Commenta