Sei pallida perché sei stanca di scalare il cielo e fissare la terra tu che ti aggiri senza compagnia tra le stelle che hanno una differente nascita, tu che cambi sempre come un occhio senza gioia che non trova un oggetto degno della sua costanza?
I giudici se vogliono giudicare bisogna che si facciano eleggere i giornalisti se vogliono scrivere non devono criticare i sindacalisti devono alzarsi in piedi quando mi vedono entrare l'opposizione non deve opporsi se no non vale e insomma una buona volta lasciatemi lavorare ho sei ville in Sardegna e le bollette da pagare e forse dovrei farmi ricoverare Mi consenta mi consenta senta c'è troppa anomalia in questa società violenta
I giudici se vogliono restare non ci devono arrestare la stampa estera l'Italia non la deve riguardare e io a casa mia mangio con chi mi pare e insomma Bettino smettila di telefonare più di quello che ho fatto proprio non lo posso fare ho sei televisioni sulle spalle da mantenere e forse mi dovrei far ricoverare Mi consenta mi consenta senta c'è troppa finanza in questa società violenta
E i tre saggi se sono saggi non si devono impicciare e la Rai deve essere complementare e perdio spiegatemi cosa vuol dire complementare e non dite che non so l'italiano che mi fate incazzare e i giudici i processi li devono stipulare e i giornalisti non devono esageracerbare e forse mi dovrei far ricoverare Mi consenta mi consenta senta c'è troppa poca Fininvest in questa società violenta
E i giudici si alzino in piedi prima di giudicare e se la mafia mi vota cosa ci posso fare e il milione di posti l'avevo detto per scherzare e voglio tremila guardie del corpo che mi devono guardare e un ritratto di sei metri vestito da imperatore e che sono fascista non me lo dovete dire e i giornalisti prima di scrivere si facciano eleggere e i rigori contro il Milan non li dovete dare e gli agit-prop vadano in Russia ad agitproppare e non chiamatemi Bokassa o vi faccio fucilare e i giudici il paese non lo possono sventrare e a me gli avvisi di garanzia non li dovete mandare e forse mi dovrei un po' calmare ma se io sono Dio cosa ci posso fare Mi consenta mi consenta senta no c'è più religione in questa società violenta.
Molti prodigi ho veduto stamane: il sole, che col primo bacio terse le lacrime dagli occhi dell'aurora; le corone d'alloro degli eletti, chine sull'aureo manto della sera; l'oceano, verdeazzurro, sterminato, e scogli, navi, grotte, aneliti e terrori; e la sua voce arcana che, a chi l'ode, fa meditare quello che sarà o è stato. E anche ora, Giorgio, che ti dedico il verso, Cinzia fra coltri di seta appena si profila, come fosse una sposa alla sua prima notte, e lascia intravedere le amorose giostre. Ma che sarebbero i prodigi in mare e cielo senza averti compagno al mio pensiero.
Non è il tuo amore che domando. Si trova adesso in un luogo conveniente. Stanne pur certo, lettere gelose non scriverò alla tua fidanzata. Però accetta dei saggi consigli: dalle da leggere i mie versi, dalle da custodire i miei ritratti, sono così cortesi i fidanzati! E conta più per queste scioccherelle assaporare a fondo una vittoria che luminose parole di amicizia, e il ricordo dei primi, dolci giorni... Ma allorché con la diletta amica avrai vissuto spiccioli di gioia e all'anima già sazia d'improvviso tutto parrà un peso, non accostarti alla mia notte trionfale. Non ti conosco. E in cosa potrei esserti d'aiuto? Dalla felicità io non guarisco.
Lo splendore dell'amicizia non è la mano tesa né il sorriso gentile né la gioia della compagnia: è l'ispirazione spirituale quando scopriamo che qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi.
Non chiedere alla foglia di non muoversi. Non può... c'è il vento! Non chiedere al sole di rimanere immobile. Non può... c'è la notte! Non chiedere all'uomo di vivere in eterno. Non può... c'è la morte! Non chiedermi di non amarti. Non posso... ti ho vista!
Parte delle stelle mattutine La luna e la posta L'insaziabile X, il dolore delirante, - la luna Sittle La Pottle, teh, teh, teh, - I poeti in vecchie stanze gufose che scrivono curvi parole sanno che le parole furono inventate perché il nulla era nulla Usando le parole, usate le parole, le X e gli spazi vuoti E la pagina bianca dell'Imperatore E l'ultimo dei Tori Prima che la primavera si metta in moto Sono una montagna di nulla di cui volenti o nolenti disponiamo Così di notte contratteremo nel mercato delle parole.
Adesso ci sono computer e ancora più computer e presto tutti ne avranno uno, i bambini di tre anni avranno i computer e tutti sapranno tutto di tutti gli altri molto prima di incontrarli e così non vorranno più incontrarli. Nessuno vorrà incontrare più nessun altro mai più e saranno tutti dei reclusi come me adesso.