Poesie d'Autore migliori


in Poesie (Poesie d'Autore)
Quando quaranta inverni assedieranno la tua fronte
e profonde trincee solcheranno il campo della tua bellezza,
l'orgoglioso manto della gioventù, ora ammirato,
sarà a brandelli, tenuto in nessun conto.
Allora, se richiesto dove la tua bellezza giace,
dove il tesoro dei tuoi gagliardi giorni,
rispondere ch'essi s'adagiano infossati nei tuoi occhi
per te vergogna bruciante sarebbe e ridicolo vanto.
Quanta più lode meriterebbe la tua bellezza,
se tu potessi replicare: "Questo mio bel bambino
pareggia il conto e fa perdonare il passare degli anni",
dando prova che la sua bellezza da te fu data.
Sarebbe questo un sentirsi giovane quando sei vecchio,
mirare il tuo sangue caldo quand'esso nelle tue vene è freddo.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il Cavallino

    O bel clivo fiorito Cavallino
    ch'io varcai cò leggiadri eguali a schiera
    al mio bel tempo; chi sa dir se l'era
    d'olmo la tua parlante ombra o di pino?
    Era busso ricciuto o biancospino,
    da cui dorata trasparia la sera?
    C'è un campanile tra una selva nera,
    che canta, bianco, l'inno mattutino?
    Non so: ché quando a te s'appressa il vano
    desìo, per entro il cielo fuggitivo
    te vedo incerta vision fluire.
    So ch'or sembri il paese allor lontano
    lontano, che dal tuo fiorito clivo
    io rimirai nel limpido avvenire.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Forse un mattino

      Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
      arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
      il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
      di me, con un terrore da ubriaco.

      Poi, come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
      alberi, case, colli per l'inganno consueto.
      Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
      tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
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        Scritta da: Ayesha
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Svevo aveva ragione

        Svevo aveva ragione
        Fuori dalla penna non c'è salvezza
        diceva Svevo
        e io m'accorgo
        c'aveva ragione
        se questa è l'unica maniera
        che m'è rimasta di vivere
        ben venga tale splendore
        ornato di pezzi di carta
        e parole venute dal cuore,
        un cuore di plastica
        che scioglie al sole,
        auto combustibile
        e pieno di vapore -
        costretto a evaporare
        senza alcun pudore,
        lasciare il mondo
        cacciato dall'amore.

        Svevo aveva ragione
        che quando scrivo
        sento vita fluire
        nient'altro in questo paradiso
        mi allieta al punto da dire
        che vi sia qualcosa di meglio
        di migliaia di pagine da riempire,
        con svaghi di realtà e di orrore
        che paion fantasia
        all'occhi del lettore
        e che in verità
        son più reali
        di qualsiasi attore
        che impara a memoria un copione
        per compensare un vuoto interiore.

        Siamo attori di noi stessi
        e ci perdiamo tra i riflessi
        di una falsa ambizione
        costruita sulla notte
        e se mi chiami per nome
        allora posso dire
        che mi è concesso l'onore
        di portare vibrazione
        un vuoto d'emozione
        che parla più del sole
        un'assenza, una canzone
        una presenza priva di parole.

        Svevo aveva ragione
        non c'è salvezza senza penna
        senza un cuore lacerato
        che si apra alla vita
        e le faccia da antenna.
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          Scritta da: Diego P.
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Autoascolto

          A volte indugio ascoltando
          La macchina vitale che
          Mi pulsa nel corpo:
          Sento il battito cardiaco
          Ritmare lievi colpi sordi,
          Seguo il flusso sanguigno
          Percependone il tepore,
          Avverto il palpito delle
          Viscere e il vellicare
          Della peluria rada
          e i guizzi muscolari
          e la rigidità delle ossa.
          Ogni volta l'auscultazione
          Finisce con lo smarrimento
          Nelle pozze dei pensieri,
          Umori che come acque ferme
          Mi ristagnano nel cervello.
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            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Amore a prima vista

            Sono entrambi convinti
            che un sentimento improvviso li unì.
            È bella una tale certezza
            ma l'incertezza è più bella.

            Non conoscendosi prima, credono
            che non sia mai successo nulla fra loro.
            Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
            dove da tempo potevano incrociarsi?

            Vorrei chiedere loro
            se non ricordano -
            una volta un faccia a faccia
            forse in una porta girevole?
            Uno "scusi" nella ressa?
            Un 'ha sbagliato numerò nella cornetta?
            - ma conosco la risposta.
            No, non ricordano.

            Li stupirebbe molto sapere
            che già da parecchio
            il caso stava giocando con loro.

            Non ancora del tutto pronto
            a mutarsi per loro in destino,
            li avvicinava, li allontanava,
            gli tagliava la strada
            e soffocando un risolino
            si scansava con un salto.

            Vi furono segni, segnali,
            che importa se indecifrabili.
            Forse tre anni fa
            o il martedì scorso
            una fogliolina volò via
            da una spalla all'altra?
            Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
            Chissà, era forse la palla
            tra i cespugli dell'infanzia?

            Vi furono maniglie e campanelli
            in cui anzitempo
            un tocco si posava sopra un tocco.
            Valigie accostate nel deposito bagagli.
            Una notte, forse, lo stesso sogno,
            subito confuso al risveglio.

            Ogni inizio infatti
            è solo un seguito
            e il libro degli eventi
            è sempre aperto a metà.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              La vita – è il solo modo
              per coprirsi di foglie,
              prendere fiato sulla sabbia,
              sollevarsi sulle ali;
              essere un cane,
              o carezzarlo sul suo pelo caldo;
              distinguere il dolore
              da tutto ciò che dolore non è;
              stare dentro gli eventi,
              dileguarsi nelle vedute,
              cercare il più piccolo errore.
              Un'occasione eccezionale
              per ricordare per un attimo
              di che si è parlato
              a luce spenta;
              e almeno per una volta
              inciampare in una pietra,
              bagnarsi in qualche pioggia,
              perdere le chiavi tra l'erba;
              e seguire con gli occhi una scintilla di vento;
              e persistere nel non sapere
              qualcosa d'importante.
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                Scritta da: circe
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Foglietto illustrativo

                Sono un tranquillante,
                Agisco in casa,
                funziono in ufficio,
                affronto gli esami,
                mi presento all'udienza,
                incollo con cura le tazze rotte -
                devi solo prendermi,
                farmi sciogliere sotto la lingua,
                devi solo mandarmi giù
                con un sorso d'acqua.
                So come trattare l'infelicità,
                come sopportare una cattiva notizia,
                ridurre l'ingiustizia,
                rischiarare l'assenza di Dio,
                scegliere un bel cappellino da lutto.
                Che cosa aspetti -
                fidati della pietà chimica.
                Sei un uomo (una donna) ancora giovane,
                dovresti sistemarti in qualche modo.
                Chi ha detto che la vita va vissuta con coraggio?
                Consegnami il tuo abisso -
                lo imbottirò di sonno.
                Mi sarai grato (grata) per la caduta in piedi.
                Vendimi la tua anima.
                Un altro acquirente non capiterà.
                Un altro diavolo non c'è più.
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