Poesie d'Autore migliori


in Poesie (Poesie d'Autore)

La bontà

Non permettere mai
che qualcuno venga a te e vada via
senza essere migliore e più contento.
Sii l'espressione della bontà di Dio.
Bontà sul tuo volto
e nei tuoi occhi,
bontà nel tuo sorriso
e nel tuo saluto.
Ai bambini, ai poveri
e a tutti coloro che soffrono
nella carne e nello spirito
offri sempre un sorriso gioioso.
Dà loro non solo le tue cure
ma anche il tuo cuore.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il poeta solitario

    O dolce usignolo che ascolto
    (non sai dove), in questa gran pace
    cantare cantare tra il folto,
    là, dei sanguini e delle acace;
    t'ho presa - perdona, usignolo -
    una dolce nota, sol una,
    ch'io canto tra me, solo solo,
    nella sera, al lume di luna.
    E pare una tremula bolla
    tra l'odore acuto del fieno,
    un molle gorgoglio di polla,
    un lontano fischio di treno...
    Chi passa, al morire del giorno,
    ch'ode un fischio lungo laggiù
    riprende nel cuore il ritorno
    verso quello che non è più.
    Si trova al nativo villaggio,
    vi ritrova quello che c'era:
    l'odore di mesi-di-maggio
    buon odor di rose e di cera.
    Ne ronzano le litanie,
    come l'api intorno una culla:
    ci sono due voci sì pie!
    Di sua madre e d'una fanciulla.
    Poi fatto silenzio, pian piano,
    nella nota mia, che t'ho presa,
    risente squillare il lontano
    campanello della sua chiesa.
    Riprende l'antica preghiera,
    ch'ora ora non ha perché;
    si trova con quello che c'era,
    ch'ora ora ora non c'è...
    Chi sono? Non chiederlo. Io piango,
    ma di notte, perch'ho vergogna.
    O alato, io qui vivo nel fango.
    Sono un gramo rospo che sogna.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Allora

      Allora... in un tempo assai lunge
      felice fui molto; non ora:
      ma quanta dolcezza mi giunge
      da tanta dolcezza d'allora!
      Quell'anno! Per anni che poi
      fuggirono, che fuggiranno,
      non puoi, mio pensiero, non puoi,
      portare con te, che quell'anno!
      Un giorno fu quello, ch'è senza
      compagno, ch'è senza ritorno;
      la vita fu vana parvenza
      sì prima sì dopo quel giorno!
      Un punto!... così passeggero,
      che in vero passò non raggiunto,
      ma bello così, che molto ero
      felice, felice, quel punto!
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        Scritta da: Cheope
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Serena III

        Fissa questa manciata di bellezza su questa tavolozza
        non si sa mai potrebbe essere finale

        oppure lasciala è il paradiso e poi
        velluta imeni suoi globi dei tuoi occhi

        o sul ponte di Butt arrossisci di vergogna
        la mista declinazione di queste mammelle
        rizza la tua luna tua e soltanto tua
        su su su fino alla stella della sera
        svieni sull'archi-gassometro
        garofano fresco di Misery Hill
        svieni sulla piccola rossa
        casa di preghiere
        qualcosa cuore di Maria
        il Bull e il Pool le gettate che non si incontreranno mai
        almeno in questo mondo

        invece sfreccia tra i fusti caracollanti
        rovescia il ponte Victoria bravo
        rallenta striscia giù per Ringsend Road
        Irishtown Sandymount cerca trova il Fuoco dell'Inferno
        gli AppartamentiMerrion segnati da un trilione di sigma
        il Dito di Gesucristo Figlio di Dio Salvatore
        ragazze sorprese mentre si spogliano bravo
        sul frangiventi e onde di Bootersgrad
        la marea pànico dei gabbiani bigi
        le sabbie si smuovono nel tuo cuore caldo
        nasconditi non nella Rocca non ti fermare
        non ti fermare.
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          Scritta da: Andrea Baron
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          I giusti

          Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
          Chi è contento che sulla terra esista la musica.
          Chi scopre con piacere una etimologia.
          Due impiegati che in un caffè del sud giocano in silenzio agli scacchi.
          Il ceramista che premedita un colore e una forma.
          Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
          Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
          Chi accarezza un animale addormentato.
          Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
          Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
          Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
          Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Faccio tutto ciò che posso

            Faccio tutto ciò che posso
            perché il mio amore
            non ti disturbi,
            ti guardo di nascosto,
            ti sorrido quando non mi vedi.
            Poso il mio sguardo
            e la mia anima ovunque
            vorrei posare i miei baci:
            sui tuoi capelli,
            sulla tua fronte,
            sui tuoi occhi,
            sulle tue labbra,
            ovunque le carezze
            abbiano libero accesso.
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              Scritta da: Andrea De Candia
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Reciprocità

              Ci sono cataloghi di cataloghi.
              Poesie su poesie.
              Ci sono drammi su attori recitati da attori.
              Lettere in risposta a lettere.
              Parole che spiegano parole.
              Cervelli impegnati a studiare il cervello.
              Ci sono tristezze contagiose come il riso.
              Carte nate da carte macerate.
              Sguardi veduti.
              Casi declinati da casi.
              Fiumi grandi per il copioso contributo di piccoli.
              Foreste infestate da foreste.
              Macchine destinate a produrre macchine.
              Sogni che all'improvviso ci destano dai sogni.
              Una salute di ferro necessaria a riacquistare la salute.
              Scale che portano giù come portano su.
              Occhiali per cercare occhiali.
              L'inspirazione e l'espirazione del respiro.
              E ci sia anche, almeno di tanto in tanto,
              l'odio dell'odio.
              Perché alla fin fine
              c'è l'ignoranza dell'ignoranza.
              E mani ingaggiate per lavarsene le mani.
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