Poesie d'Autore migliori


in Poesie (Poesie d'Autore)
Un giorno esisterà la fanciulla e la donna, il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile, ma qualcosa per sé, qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine, ma solo a vita reale: l'umanità femminile. Questo progresso trasformerà l'esperienza dell'amore, che ora è piena d'errore, la muterà dal fondo, la riplasmerà in una relazione da essere umano a essere umano, non più da maschio a femmina. E questo più umano amore somiglierà a quello che noi faticosamente prepariamo, all'amore che in questo consiste, che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda.
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    Scritta da: Eclissi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Casida del pianto

    Ho chiuso la mia finestra
    perché non voglio udire il pianto,
    ma dietro i grigi muri
    altro non s'ode che il pianto.
    Vi sono pochissimi angeli che cantano,
    pochissimi cani che abbaiano;
    mille violini entrano nella palma della mia mano.
    Ma il pianto è un cane immenso,
    il pianto è un angelo immenso,
    il pianto è un violino immenso,
    le lacrime imbavagliano il vento.
    E altro non s'ode che il pianto.
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      Scritta da: Paul Mehis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ode all'allegria

      Allegria
      Foglia verde
      Caduta dalla finestra.
      Minuscola chiarezza
      Appena nata,
      elefante sonoro
      abbagliante
      moneta,
      a volte
      fragile raffica,
      o
      piuttosto
      pane permanente,
      speranza compiuta,
      dovere svolto.
      Ti sdegnai allegria.
      Fui mal consigliato.
      La luna
      mi portò per i suoi cammini.
      Gli antichi poeti
      mi prestarono occhiali
      e posi
      accanto ad ogni cosa
      un nimbo oscuro,
      sul fiore una corona nera,
      sulla bocca amata
      un triste bacio.
      È ancora presto.
      Lascia che mi penta.
      Avevo pensato che soltanto
      se il mio cuore
      avesse bruciato
      il rovo del tormento,
      se la pioggia avesse bagnato
      il mio vestito
      nella regione violacea del lutto,
      se avessi chiuso
      gli occhi alla rosa
      e toccato la ferita,
      se avessi condiviso tutti i dolori,
      avrei aiutato gli uomini.
      Non fui nel giusto.
      Sbagliai i miei passi
      Ed oggi ti invoco, allegria.

      Come la terra
      sei
      necessaria.

      Come il fuoco
      sostieni
      i focolari.

      Come il pane
      sei pura.

      Come l'acqua d'un fiume
      sei sonora.

      Come un'ape
      Distribuisci miele volando.

      Allegria,
      fui un giovane taciturno,
      credetti che la tua chioma
      fosse scandalosa.

      Non era vero, me ne resi conto
      quando sul mio petto
      essa si sciolse in cascata.

      Oggi allegria,
      incontrata per strada,
      lontano da ogni libro,
      accompagnami.

      Con te
      voglio andare di casa in casa,
      voglio andare di gente in gente,
      di bandiera in bandiera.
      Tu non appartieni soltanto a me,
      Andremo sulle isole,
      sui mari.
      Andremo nelle miniere,
      nei boschi.
      E non soltanto boscaioli solitari,
      povere lavandaie
      o spigolosi, augusti
      tagliapietre,
      mi riceveranno con i tuoi grappoli,
      ma i congregati,
      i riuniti,
      i sindacati del mare o del legno,
      i valorosi ragazzi
      nella loro lotta.

      Con te per il mondo!
      Con il mio canto!
      Con il volo socchiuso
      della stella,
      e con la gioia
      della spuma!

      Io sono debitore verso tutti
      perché devo
      a tutti la mia allegria.

      Nessuno si sorprenda perché voglio
      consegnare agli uomini
      i doni della terra,
      perché ho imparato lottando
      che è mio terrestre dovere
      propagare l'allegria.
      E con il mio canto compio il mio destino.
      Composta mercoledì 23 settembre 2009
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        Scritta da: Sonia Dem.
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Tra i topazi e le fresie

        Sei pieno di tutte le ombre che mi inseguono
        di tutti quegli attimi che mi lasciano un segno...
        Tu sei dove le rose si schiudono...
        ove uccelli di bosco sussurrano ai monti
        sei tra i topazi e le fresie
        tra il suono di campane che si espande e le chiese
        Sei pieno di domande e muto di risposte
        Ombra e luce sono le tue colpe.
        Composta domenica 11 ottobre 2009
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          Scritta da: Barbara Brussa
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Come polvere o vento

          Se la mia poesia mi abbandonasse
          come polvere o vento,
          se io non potessi più cantare,
          come polvere o vento,
          io cadrei a terra sconfitta
          trafitta forse come la farfalla
          e in cerca della polvere d'oro
          morirei sopra una lampadina accesa,
          se la mia poesia non fosse come una gruccia
          che tiene su uno scheletro tremante,
          cadrei a terra come un cadavere
          che l'amore ha sconfitto.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Fammi un quadro del sole -
            posso appenderlo in camera mia
            e fingere di scaldarmi
            mentre gli altri lo chiamano "Giorno!".

            Disegna per me un pettirosso - su un ramo -
            così sognerò di sentirlo cantare
            e quando nei frutteti cesserà il canto -
            ch'io deponga l'illusione.

            Dimmi se è vero che fa caldo a mezzogiorno -
            se sono i ranuncoli che "volano"
            o le farfalle che "fioriscono".
            E poi, sfuggi il gelo sopra i prati
            e la ruggine sugli alberi.
            Dammi l'illusione che questi due - ruggine e gelo -
            non debbano arrivare mai!
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