Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Bokassa Rap

I giudici se vogliono giudicare bisogna che si facciano eleggere
i giornalisti se vogliono scrivere non devono criticare
i sindacalisti devono alzarsi in piedi quando mi vedono entrare
l'opposizione non deve opporsi se no non vale
e insomma una buona volta lasciatemi lavorare
ho sei ville in Sardegna e le bollette da pagare
e forse dovrei farmi ricoverare
Mi consenta mi consenta senta
c'è troppa anomalia in questa società violenta

I giudici se vogliono restare non ci devono arrestare
la stampa estera l'Italia non la deve riguardare
e io a casa mia mangio con chi mi pare
e insomma Bettino smettila di telefonare
più di quello che ho fatto proprio non lo posso fare
ho sei televisioni sulle spalle da mantenere
e forse mi dovrei far ricoverare
Mi consenta mi consenta senta
c'è troppa finanza in questa società violenta

E i tre saggi se sono saggi non si devono impicciare
e la Rai deve essere complementare
e perdio spiegatemi cosa vuol dire complementare
e non dite che non so l'italiano che mi fate incazzare
e i giudici i processi li devono stipulare
e i giornalisti non devono esageracerbare
e forse mi dovrei far ricoverare
Mi consenta mi consenta senta
c'è troppa poca Fininvest in questa società violenta

E i giudici si alzino in piedi prima di giudicare
e se la mafia mi vota cosa ci posso fare
e il milione di posti l'avevo detto per scherzare
e voglio tremila guardie del corpo che mi devono guardare
e un ritratto di sei metri vestito da imperatore
e che sono fascista non me lo dovete dire
e i giornalisti prima di scrivere si facciano eleggere
e i rigori contro il Milan non li dovete dare
e gli agit-prop vadano in Russia ad agitproppare
e non chiamatemi Bokassa o vi faccio fucilare
e i giudici il paese non lo possono sventrare
e a me gli avvisi di garanzia non li dovete mandare
e forse mi dovrei un po' calmare
ma se io sono Dio cosa ci posso fare
Mi consenta mi consenta senta
no c'è più religione in questa società violenta.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    L'amor mio è vestita di luce

    L'amor mio è vestita di luce
    In mezzo ai meli
    Dove i lieti venti più bramano
    Di correre insieme.

    Là dove i venti lieti restano un poco
    A corteggiare le giovani foglie,
    L'amor mio va lentamente, china
    Alla propria ombra sull'erba;

    Là, dove il cielo è una coppa azzurrina
    Rovescia sulla terra ridente,
    Va l'amor mio luminoso, sostenendo
    Con garbo la veste.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Non è il tuo amore che domando

      Non è il tuo amore che domando.
      Si trova adesso in un luogo conveniente.
      Stanne pur certo, lettere gelose
      non scriverò alla tua fidanzata.
      Però accetta dei saggi consigli:
      dalle da leggere i mie versi,
      dalle da custodire i miei ritratti,
      sono così cortesi i fidanzati!
      E conta più per queste scioccherelle
      assaporare a fondo una vittoria
      che luminose parole di amicizia,
      e il ricordo dei primi, dolci giorni...
      Ma allorché con la diletta amica
      avrai vissuto spiccioli di gioia
      e all'anima già sazia d'improvviso
      tutto parrà un peso,
      non accostarti alla mia notte trionfale.
      Non ti conosco.
      E in cosa potrei esserti d'aiuto?
      Dalla felicità io non guarisco.
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        Scritta da: Diego P.
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Autoascolto

        A volte indugio ascoltando
        La macchina vitale che
        Mi pulsa nel corpo:
        Sento il battito cardiaco
        Ritmare lievi colpi sordi,
        Seguo il flusso sanguigno
        Percependone il tepore,
        Avverto il palpito delle
        Viscere e il vellicare
        Della peluria rada
        e i guizzi muscolari
        e la rigidità delle ossa.
        Ogni volta l'auscultazione
        Finisce con lo smarrimento
        Nelle pozze dei pensieri,
        Umori che come acque ferme
        Mi ristagnano nel cervello.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          La vita – è il solo modo
          per coprirsi di foglie,
          prendere fiato sulla sabbia,
          sollevarsi sulle ali;
          essere un cane,
          o carezzarlo sul suo pelo caldo;
          distinguere il dolore
          da tutto ciò che dolore non è;
          stare dentro gli eventi,
          dileguarsi nelle vedute,
          cercare il più piccolo errore.
          Un'occasione eccezionale
          per ricordare per un attimo
          di che si è parlato
          a luce spenta;
          e almeno per una volta
          inciampare in una pietra,
          bagnarsi in qualche pioggia,
          perdere le chiavi tra l'erba;
          e seguire con gli occhi una scintilla di vento;
          e persistere nel non sapere
          qualcosa d'importante.
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            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Amore a prima vista

            Sono entrambi convinti
            che un sentimento improvviso li unì.
            È bella una tale certezza
            ma l'incertezza è più bella.

            Non conoscendosi prima, credono
            che non sia mai successo nulla fra loro.
            Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
            dove da tempo potevano incrociarsi?

            Vorrei chiedere loro
            se non ricordano -
            una volta un faccia a faccia
            forse in una porta girevole?
            Uno "scusi" nella ressa?
            Un 'ha sbagliato numerò nella cornetta?
            - ma conosco la risposta.
            No, non ricordano.

            Li stupirebbe molto sapere
            che già da parecchio
            il caso stava giocando con loro.

            Non ancora del tutto pronto
            a mutarsi per loro in destino,
            li avvicinava, li allontanava,
            gli tagliava la strada
            e soffocando un risolino
            si scansava con un salto.

            Vi furono segni, segnali,
            che importa se indecifrabili.
            Forse tre anni fa
            o il martedì scorso
            una fogliolina volò via
            da una spalla all'altra?
            Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
            Chissà, era forse la palla
            tra i cespugli dell'infanzia?

            Vi furono maniglie e campanelli
            in cui anzitempo
            un tocco si posava sopra un tocco.
            Valigie accostate nel deposito bagagli.
            Una notte, forse, lo stesso sogno,
            subito confuso al risveglio.

            Ogni inizio infatti
            è solo un seguito
            e il libro degli eventi
            è sempre aperto a metà.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Mangiato dalle farfalle

              Forse vincerò alla lotteria irlandese
              forse diventerò pazzo
              forse
              forse l'assicurazione contro la disoccupazione o
              una ricca lesbica in cima a una collina

              forse re-incarnazione in una rana...
              O 70.000 dollari trovati a galla in un sacchetto di plastica
              nella vasca da bagno

              ho bisogno di aiuto
              sono un uomo grasso mangiato da
              alberi verdi farfalle e da te

              gira gira
              accendi la luce
              i denti fanno male, i denti della mia anima fanno male
              non posso dormire
              prego per i tram morti
              i topi bianchi
              motori in fiamme
              sangue su un camice verde in una sala operatoria a
              San Francisco
              e sono imprigionato
              ahi ahi
              folle: il mio corpo là pieno di nient'altro che
              di me
              me intrappolato a metà strada fra il suicidio e
              la vecchiaia
              che mi affanno nelle fabbriche accanto ai
              ragazzi
              tenendo il passo
              bruciando il mio sangue come benzina e
              facendo sogghignare
              il caposquadra

              le mie poesie sono soltanto scarabocchi
              sul pavimento di una
              gabbia.
              Composta mercoledì 25 settembre 2013
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