Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Dormi, Liù

Dorme la corriera
dorme la farfalla
dormono le mucche
nella stalla

il cane nel canile
il bimbo nel bimbile
il fuco nel fucile
e nella notte nera
dorme la pula
dentro la pantera

dormono i rappresentanti
nei motel dell'Esso
dormono negli Hilton
i cantanti di successo
dorme il barbone
dorme il vagone
dorme il contino
nel baldacchino
dorme a Betlemme
Gesù bambino
un po' di paglia
come cuscino
dorme Pilato
tutto agitato

dorme il bufalo
nella savana
e dorme il verme
nella banana
dorme il rondone
nel campanile
russa la seppia
sul'arenile
dorme il maiale
all'Hotel Nazionale
e sull'amaca
sta la lumaca
addormentata

dorme la mamma
dorme il figlio
dorme la lepre
dorme il coniglio
e sotto i camion
nelle autostazioni
dormono stretti
i copertoni

dormono i monti
dormono i mari
dorme quel porco
di Scandellari
che m'ha rubato
la mia Liù
per cui io solo
porcamadonna
non dormo più.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    A mio fratello Giorgio

    Molti prodigi ho veduto stamane:
    il sole, che col primo bacio terse le lacrime
    dagli occhi dell'aurora; le corone d'alloro
    degli eletti, chine sull'aureo manto della sera;
    l'oceano, verdeazzurro, sterminato,
    e scogli, navi, grotte, aneliti e terrori;
    e la sua voce arcana che, a chi l'ode,
    fa meditare quello che sarà o è stato.
    E anche ora, Giorgio, che ti dedico il verso,
    Cinzia fra coltri di seta appena si profila,
    come fosse una sposa alla sua prima notte,
    e lascia intravedere le amorose giostre.
    Ma che sarebbero i prodigi in mare e cielo
    senza averti compagno al mio pensiero.
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      Scritta da: Davide Bidin
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Blues

      Parte delle stelle mattutine
      La luna e la posta
      L'insaziabile X, il dolore delirante,
      - la luna Sittle La
      Pottle, teh, teh, teh, -
      I poeti in vecchie stanze gufose
      che scrivono curvi parole
      sanno che le parole furono inventate
      perché il nulla era nulla
      Usando le parole, usate le parole,
      le X e gli spazi vuoti
      E la pagina bianca dell'Imperatore
      E l'ultimo dei Tori
      Prima che la primavera si metta in moto
      Sono una montagna di nulla
      di cui volenti o nolenti disponiamo
      Così di notte contratteremo
      nel mercato delle parole.
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        Scritta da: Gabriella Stigliano
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        IL SALICE

        Io crebbi in un silenzio arabescato,
        in un'ariosa stanza del nuovo secolo.
        Non mi era cara la voce dell'uomo,
        ma comprendevo quella del vento.
        Amavo la lappola e l'ortica,
        e più di ogni altro un salice d'argento.
        Riconoscente, lui visse con me
        la vita intera, alitando di sogni
        con i rami piangenti la mia insonnia.
        Strana cosa, ora gli sopravvivo.
        Lì sporge il ceppo, e con voci estranee
        parlano di qualcosa gli altri salici
        sotto quel cielo, sotto il nostro cielo.
        Io taccio... come se fosse morto un fratello.
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