Poesie d'Autore migliori


in Poesie (Poesie d'Autore)
Se tu non parli
Se tu non parli
riempirò il mio cuore del tuo silenzio
e lo sopporterò.
Resterò qui fermo ad aspettare come la notte
nella sua veglia stellata
con il capo chino a terra
paziente.

Ma arriverà il mattino
le ombre della notte svaniranno
e la tua voce
in rivoli dorati inonderà il cielo.
Allora le tue parole
nel canto
prenderanno ali
da tutti i miei nidi di uccelli
e le tue melodie
spunteranno come fiori
su tutti gli alberi della mia foresta.
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    Scritta da: R. Parisi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Se tu mi dimenticassi

    Voglio che tu sappia una cosa. Tu sai com'è questa cosa:
    se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
    se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna
    tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce,
    metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono.
    Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi
    cesserò d'amarti a poco a poco.
    Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.
    Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e
    ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa
    che in quel giorno, in quell'ora
    leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
    Ma se ogni giorno, ogni sera senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile
    se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
    ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
    in me nulla si spegne né dimentica
    il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà
    tra le tue braccia senza uscire dalle mie.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Non sarà che alle nozze di animi costanti
      Io ammetta impedimenti, amore non è amore
      Che muta quando scopre mutamenti,
      O a separarsi inclina quando altri si separa.
      Oh no, è un faro irremovibile
      Che mira la tempesta e mai ne viene scosso;
      Esso è la stella di ogni sperduta nave,
      Remoto il suo valore, pur se il suo luogo noto.
      Amore non soggiace al tempo, anche se labbra
      E rosee guance cadranno sotto la sua arcuata falce.
      Amore non muta in brevi ore e settimane,
      Ma impavido resiste fino al giorno del Giudizio.
      Se questo è errore, e sarà contro me provato,
      allora io non ho mai scritto, e mai nessuno ha amato.
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        Scritta da: Ely By
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        "Ho voglia di te".
        Perché quando ami non c'è altro da dire.
        È inevitabile.
        Può accadere di tutto,
        possono dirti qualunque cosa,
        cercare di convincerti del contrario.
        Ma dentro, nel tuo cuore,
        nel tuo animo, nella tua testa,
        girano solo quelle parole.
        Ho voglia di te.
        Quando ridi, quando lo aspetti,
        quando lo cerchi, quando lo pensi.
        Ho voglia di te.
        Quando guardi le cose, quando mangi e sbuffi,
        quando dormi, quando sogni...
        Ho voglia di te.
        Quando hai paura, quando ti abbracci,
        quando ti arrabbi e te ne vai.
        Ho voglia di te.
        Di mattina, di sera, di notte.
        Quando fai altro.
        Ho voglia di te.
        Anche se ti fa male,
        anche se a volte non andrà come doveva.
        Ho voglia di te.
        Forse questa è la risposta.
        Perché le risposte, a volte,
        arrivano quando meno te lo aspetti.
        O forse proprio quando non le aspetti più.
        [... ]
        La vita sorprende, ti prende,
        ti cerca, ti vuole.
        Non ti molla.
        Ti riempie di suoni, colori, sguardi, tuffi al cuore.
        Quella stessa vita che tempo prima
        ti aveva sbattuto a terra.
        Senza risposte.
        Le risposte che tutti cerchiamo sempre.
        Ma a volte a dartele non sono
        le persone che ti aspettavi.
        E per qualche risposta in più
        che ora hai in tasca,
        ci sono mille nuove domande che arriveranno.
        Perché il gioco della vita non si ferma.
        E l'amore ha le sue regole,
        sempre diverse da come le avevi impostate...
        Perché l'amore non ha un suo perché...
        Perché... Ho voglia di te.
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          Scritta da: Cheope
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Elegia XIX: andando a letto

          Vieni, mia Donna, vieni mio vigore sfida di ogni riposo,
          finché mi affanno resterò in affanno.
          Spesso il nemico avendo il suo nemico in vista
          dalla sola presenza vien fiaccato, anche se non combatte.
          Getta pur quel cinto che splende simile allo Zodiaco,
          ma che nasconde al mio sguardo un mondo assai più bello.
          Togli gli spilli dal pettorale cosparso di lustrini,
          così che gli occhi dei maliziosi vi si possono fermare.
          Slacciati, perché quell'accordo armonioso
          mi dice di esser già l'ora di recarsi a letto.
          Via quel busto felice, che invidio,
          perché può starti così stretto.
          E via la gonna che svela una tanto bella condizione,
          come quando dai campi fioriti l'ombra dei colli si fugge.
          Via il diadema tenace, ed esso mostri
          il diadema fluente dei capelli che da te si leva:
          e ora via quelle scarpe, posa il tuo piede libero
          in questo sacro tempio dell'amore, su questo soffice letto.
          In vesti così bianche che gli Angeli del cielo erano soliti
          essere accolti dagli uomini; Angelo, conduci insieme a te
          un cielo simile al Paradiso di Maometto; e sebbene
          cattivi spiriti biancovestiti passino, noi facilmente riconosciamo
          questi Angeli da uno spirito malvagio,
          quelli rizzano i nostri capelli, ma questi ci rizzano la carne.

          Dona licenza alle mie mani erranti, lasciale andare
          avanti e indietro, in mezzo, sopra e sotto.
          Oh mia America! Mia nuova terra scoperta,
          mio regno, più sicuro se solo un uomo lo domina,
          miniera di pietre preziose, mio Impero,
          come sono benedetto in questo mio scoprirti!
          Entrare in questi ceppi significa essere liberi;
          dove metto la mia mano sarà il mio suggello.

          Completa nudità! Tutte le gioie a te sono dovute,
          come le anime si separano dal corpo, così i corpi si devono spogliare
          per gustare la gioia interamente. Le gemme che voi donne usate
          sono come i miei dorati pomi d'Atlanta, davanti allo sguardo degli uomini,
          tali che quando l'occhio di uno stupido s'illumina a una gemma
          la sua anima terrena non vuole la donna, ma vuole i suoi beni.
          Come dipinti, o come gaie rilegature di libri
          fatte per i profani, così sono le vesti delle donne;
          in sè le donne sono libri mistici che solo noi,
          fatti degni della loro grazia, vediamo rivelati.
          E poiché io sono chiamato a conoscere tanto,
          liberamente mostrati come a una levatrice;
          getta via tutto, si, getta i tuoi bianchi lini:
          all'innocenza nessuna penitenza è mai dovuta.

          Per insegnarti, per primo ecco son nudo; allora dunque,
          per coprirti che altro ti occorre più di un uomo?
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            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Confessione

            Aspettando la morte
            come un gatto
            che sta per saltare sul letto
            mi dispiace così tanto per
            mia moglie
            lei vedrà questo
            corpo
            rigido e
            bianco
            lo scuoterà una volta, e poi
            forse
            ancora:
            "Hank!"
            Hank non
            risponderà.
            Non è la mia morte che
            mi preoccupa, è lasciare
            mia moglie con questa
            pila di
            niente.
            Però vorrei che
            lei sapesse
            che tutte le notti
            dormite
            accanto a lei
            anche le discussioni
            inutili
            erano sempre
            cose splendide
            e le più difficili
            delle parole
            che ho sempre avuto paura
            a dire
            ora possono essere
            dette: "Ti amo".
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Auto-invitati

              E va bene, mettimi le mutande al contrario, telefona in Cina,
              fai volar via gli uccelli,
              compra un quadro di una colomba rossa e ricordati
              di Herbert Hoover.
              Quel che cerco di dire è che 6 delle ultime
              8 sere abbiamo avuto ospiti, tutti auto-invitati,
              e come dice mia moglie: "non vogliamo farli restar male".
              Sicché ci sediamo e li ascoltiamo, certuni famosi
              e certuni mica tanto, certuni piuttosto svegli
              e divertenti, certuni mica tanto
              ma finisce tutto in chiacchiera, chiacchiera, chiacchiera,
              parole, parole, parole, un garbato mulinello di suoni
              che rivela innanzitutto solitudine: in un modo o nell'altro
              chiedono tutti di essere accettati,
              di essere ascoltati, e ciò è comprensibile,
              ma io sono uno di quelli che preferirebbe
              starsene tranquillo a casa con la moglie e i suoi 6 gatti
              (o di sopra da solo a fare niente).
              L'impressione è che sia un egoista
              e mi senta sminuito dalla gente
              ma non ho l'impressione che loro
              si sentano vuoti, ho l'impressione
              che li diletti il movimento
              delle loro bocche.
              E quando se ne vanno quasi tutti accennano
              a un'altra visitina.
              Mia moglie è carina, li saluta con calore,
              ha un cuore d'oro, così d'oro che quando, che so,
              andiamo al ristorante e scegliamo un tavolo
              lei prende il posto da cui si può "veder la gente"
              e io quello da cui non è possibile.
              D'accordo, sono un figlio del demonio;
              l'intera umanità mi annoia e no, non è
              paura, sebbene qualcosa in loro mi spaventi,
              e non è invidia perché non voglio nulla
              di ciò che loro vogliono, è solo che
              in tutte quelle ore di
              parole parole parole
              non sento niente di davvero buono coraggioso o nobile,
              e che valga un briciolo del tempo in cui mi hanno impallinato
              le cervella.
              Te lo ricordi quando avevi l'abitudine di buttarli fuori
              dalla porta invece di fargli scaricar le batterie
              sui tuoi divani,
              quei tipi malinconici sempre a caccia di compagnia,
              e ti vergogni di te stesso per esserti arreso
              alle loro insane fesserie
              ma altrimenti tua moglie direbbe:
              "pensi di essere forse l'unico essere umano
              sulla terra?"
              Vedete, ecco come il diavolo
              mi acchiappa.
              Perciò io ascolto e loro si sentiranno
              realizzati.
              Composta mercoledì 25 settembre 2013
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                Scritta da: Gabriella Stigliano
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il talismano

                Là dove il mare batte senza sosta
                contro le rocce solitarie,
                là dove la luna più calda brilla
                nell'ora della nebbia serale,
                dove, negli harem dilettandosi,
                i giorni passa il musulmano,
                là una fata, lusingandomi,
                mi consegnò un talismano.
                E, lusingandomi, diceva:
                "custodisci il mio talismano:
                in esso c'è una forza segreta!
                Ora è qui nella tua mano.
                Dalle malattie, dalla tomba,
                nel minaccioso uragano,
                la tua testa, amico caro,
                non salverà il mio talismano.
                E le ricchezze dell'oriente
                esso giammai ti donerà,
                e gli adoratori del profeta
                esso non ti sottometterà;
                e in grembo agli amici più cari,
                da un triste paese lontano,
                nella tua terra non ti porterà
                questo mio talismano.
                Ma quando dei perfidi occhi
                ti vorranno affascinare,
                o una bocca nella buia notte
                ti bacerà senza amare –
                da nuove ferite del cuore,
                da ogni desiderio insano,
                dal tradimento e dall'oblio
                ti salverà il mio talismano.
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