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in Poesie (Poesie d'Autore)

Ricordo di Mary A.

Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l'amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era una nube ch'io mirai a lungo:
bianchissima nell'alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.

E da quel giorno molte molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
Tu chiedi che ne è di quell'amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa intendi.
Pure il suo volto più non lo rammento,
questo rammento: l'ho baciato un giorno.

Ed anche il bacio avrei dimenticato
senza la nube apparsa su nel cielo.
Questa ricordo e non potrò scordare:
era molto bianca e veniva giù dall'alto.
Forse i susini fioriscono ancora
e quella donna ha forse sette figli,
ma quella nuvola fiorì solo un istante
e quando riguardai sparì nel vento.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Se tu non parli
    Se tu non parli
    riempirò il mio cuore del tuo silenzio
    e lo sopporterò.
    Resterò qui fermo ad aspettare come la notte
    nella sua veglia stellata
    con il capo chino a terra
    paziente.

    Ma arriverà il mattino
    le ombre della notte svaniranno
    e la tua voce
    in rivoli dorati inonderà il cielo.
    Allora le tue parole
    nel canto
    prenderanno ali
    da tutti i miei nidi di uccelli
    e le tue melodie
    spunteranno come fiori
    su tutti gli alberi della mia foresta.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Al mare (o quasi)

      L'ultima cicala stride
      sulla scorza gialla dell'eucalipto
      i bambini raccolgono pinòli
      indispensabili per la galantina
      un cane alano urla dall'inferriata
      di una villa ormai disabitata
      le ville furono costruite dai padri
      ma i figli non le hanno volute
      ci sarebbe spazio per centomila terremotati
      di qui non si vede nemmeno la proda
      se può chiamarsi cosí quell'ottanta per cento
      ceduta in uso ai bagnini
      e sarebbe eccessivo pretendervi
      una pace alcionica
      il mare è d'altronde infestato
      mentre i rifiuti in totale
      formano ondulate collinette plastiche
      esaurite le siepi hanno avuto lo sfratto
      i deliziosi figli della ruggine
      gli scriccioli o reatini come spesso
      li citano i poeti. E c'è anche qualche boccio
      di magnolia l'etichetta di un pediatra
      ma qui i bambini volano in bicicletta
      e non hanno bisogno delle sue cure
      Chi vuole respirare a grandi zaffate
      la musa del nostro tempo la precarietà
      può passare di qui senza affrettarsi
      è il colpo secco quello che fa orrore
      non già l'evanescenza il dolce afflato del nulla
      Hic manebimus se vi piace non proprio
      ottimamente ma il meglio sarebbe troppo simile
      alla morte ( e questa piace solo ai giovani)
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        Scritta da: R. Parisi
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        Se tu mi dimenticassi

        Voglio che tu sappia una cosa. Tu sai com'è questa cosa:
        se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
        se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna
        tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce,
        metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono.
        Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi
        cesserò d'amarti a poco a poco.
        Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.
        Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e
        ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa
        che in quel giorno, in quell'ora
        leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
        Ma se ogni giorno, ogni sera senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile
        se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
        ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
        in me nulla si spegne né dimentica
        il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà
        tra le tue braccia senza uscire dalle mie.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Senza di te tornavo, come ebbro...

          Senza di te tornavo, come ebbro,
          non più capace d'esser solo, a sera
          quando le stanche nuvole dileguano
          nel buio incerto.
          Mille volte son stato così solo
          dacché son vivo, e mille uguali sere
          m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti
          le campagne, le nuvole.
          Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio
          della fatale sera. Ed ora, ebbro,
          torno senza di te, e al mio fianco
          c'è solo l'ombra.

          E mi sarai lontano mille volte,
          e poi, per sempre. Io non so frenare
          quest'angoscia che monta dentro al seno;
          essere solo.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Non sarà che alle nozze di animi costanti
            Io ammetta impedimenti, amore non è amore
            Che muta quando scopre mutamenti,
            O a separarsi inclina quando altri si separa.
            Oh no, è un faro irremovibile
            Che mira la tempesta e mai ne viene scosso;
            Esso è la stella di ogni sperduta nave,
            Remoto il suo valore, pur se il suo luogo noto.
            Amore non soggiace al tempo, anche se labbra
            E rosee guance cadranno sotto la sua arcuata falce.
            Amore non muta in brevi ore e settimane,
            Ma impavido resiste fino al giorno del Giudizio.
            Se questo è errore, e sarà contro me provato,
            allora io non ho mai scritto, e mai nessuno ha amato.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il mio passato

              Spesso ripeto sottovoce
              che si deve vivere di ricordi solo
              quando mi sono rimasti pochi giorni.
              Quello che è passato
              è come se non ci fosse mai stato.
              Il passato è un laccio che
              stringe la gola alla mia mente
              e toglie energie per affrontare il mio presente.
              Il passato è solo fumo
              di chi non ha vissuto.
              Quello che ho già visto
              non conta più niente.
              Il passato ed il futuro
              non sono realtà ma solo effimere illusioni.
              Devo liberarmi del tempo
              e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
              che questo meraviglioso istante.
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