Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Elisa Iacobellis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Prima di tutto l'uomo

Non vivere su questa terra come un estraneo o come un turista della natura.
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto credi nell'uomo.
Ama le nuvole, le macchine,
i libri, ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che si secca,
dell'astro che si spegne,
dell'animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell'uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra:
l'ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto
a piene mani ti dia gioia l'uomo!
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    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Se...

    Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
    la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
    se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
    e mettendo in conto anche il loro dubitare;
    se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
    se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
    o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
    senza apparir però troppo buono o troppo saggio;

    se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
    se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
    se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
    trattando quei due impostori allo stesso modo
    se riuscirai ad ascoltare la verità da espressa
    distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
    o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
    e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;

    se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
    e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
    a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
    senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
    se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
    benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
    e a tener duro quando niente più resta in te
    tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro! ";

    se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
    o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
    se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
    se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
    se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
    e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
    il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
    e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Passato

      I ricordi, queste ombre troppo lunghe
      del nostro breve corpo,
      questo strascico di morte
      che noi lasciamo vivendo
      i lugubri e durevoli ricordi,
      eccoli già apparire:
      melanconici e muti
      fantasmi agitati da un vento funebre.
      E tu non sei più che un ricordo.
      Sei trapassata nella mia memoria.
      Ora sì, posso dire che
      che m'appartieni
      e qualche cosa fra di noi è accaduto
      irrevocabilmente.
      Tutto finì, così rapito!
      Precipitoso e lieve
      il tempo ci raggiunse.
      Di fuggevoli istanti ordì una storia
      ben chiusa e triste.
      Dovevamo saperlo che l'amore
      brucia la vita e fa volare il tempo.
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        Scritta da: Eclissi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        La stazione

        Il mio non arrivo nella città di N.
        È avvenuto puntualmente.

        Eri stato avvertito
        con una lettera non spedita.

        Hai fatto in tempo a non venire
        all'ora prevista.

        Il treno è arrivato sul terzo binario.
        È scesa molta gente.

        L'assenza della mia persona
        si avviava verso l'uscita tra la folla.

        Alcune donne mi hanno sostituito
        frettolosamente
        in quella fretta.

        A una è corso incontro
        qualcuno che non conoscevo,
        ma lei lo ha riconosciuto
        immediatamente.

        Si sono scambiati
        un bacio non nostro,
        intanto si è perduta
        una valigia non mia.

        La stazione della città di N.
        Ha superato bene la prova
        di esistenza oggettiva.

        L'insieme restava al suo posto.
        I particolari si muovevano
        sui binari designati.

        È avvenuto perfino
        l'incontro fissato.

        Fuori dalla portata
        della nostra presenza.

        Nel paradiso perduto
        della probabilità.

        Altrove.
        Altrove.
        Come risuonano queste piccole parole.
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          Scritta da: mor-joy
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Frammenti

          Ma la cosa migliore non furono quei baci
          e neppure le passeggiate serali, o i nostri segreti.
          La cosa migliore era la forza che quell'Amore mi dava,
          la forza lieta di vivere e di lottare per lei,
          di camminare sull'acqua e sul fuoco.
          Potersi buttare, per un istante,
          poter sacrificare degli anni
          per il sorriso di una donna:
          questa sì che è felicità, e io non l'ho perduta.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Profumo ancora un po' di te
            quando mi hai detto che
            non mi avresti mai lasciato
            non pensavo che parlassi seriamente.
            Ma chi ci crede a quelle frasi.
            Solamente che adesso
            sei nella mia mente.
            E sorridi.
            Avevi ragione quando dicevi
            che non si può scappare
            da chi ci ha amato veramente.
            E adesso che nessuno ci vede
            capisco che tra innamorarsi e amare
            c'è una differenza madornale.
            Puoi perfino maledirlo.
            Ma l'amore se ne frega.
            L'amore, lui. Succede.
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              Scritta da: patrizia64
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Non posso darti soluzioni

              Non posso darti soluzioni per tutti i problema della vita
              Non ho risposte per i... tuoi dubbi o timori,
              però posso ascoltarli e dividerli con te

              Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro
              Però quando serve starò vicino a te

              Non posso evitarti di precipitare,
              solamente posso offrirti la mia mano
              perché ti sostenga e non cadi

              La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei
              Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice

              Non giudico le decisioni che prendi nella vita
              Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi

              Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
              Però posso offrirti lo spazio necessario per crescere

              Non posso evitare la tua sofferenza,
              quando qualche pena ti tocca il cuore
              Però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.

              Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
              Solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
              Composta sabato 25 giugno 2011
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Allora capisco perché

                Quando vedo quei cowboy che vanno in autostrada
                con il loro pick-up rosso fiammante
                diciamo,
                un giorno di sole di marzo
                con un bel cane
                (o dei cani)
                slegati e sobbalzanti sul
                pianale
                mi viene da chiedermi, con
                che filosofia vivono e quale
                seguono,
                quali nobili sentimenti
                li muovono,
                e quando mi accosto per
                dare un'occhiata
                prima agli animali impauriti
                e poi ai loro padroni incuranti,
                non sono mai preparato
                all'eccesso di
                rabbia
                che mi monta dentro,
                una disperazione dello spirito
                talmente forte che
                la percepisco
                come qualcosa di
                fisico,
                come una mazzata
                su stomaco, testa e
                mente, e
                allora capisco perché
                ho avuto tanti guai
                nelle fabbriche
                nei bar
                alle feste
                i picnic
                a ogni riunione della
                gente,
                grande o piccola:
                quella gente non è altro che
                braccia, gambe, teste, orecchie, occhi, parti
                vuote
                cucite insieme
                senza
                alcun significato dentro.
                Non c'è proprio niente che gli si
                possa dire e
                imprecargli contro sarebbe
                come
                sparare in un mucchio di
                merda.

                Gli animali schiacciati che vedo
                lasciati sul ciglio
                dell'autostrada
                già morti o morenti -
                non li lasceremmo mica degli uomini
                così
                a spirare e marcire al sole,
                ci ricorderebbe
                troppo
                delle nostre deboli morti a venire
                che,
                il più delle volte
                passato il funerale
                sono di gran lunga
                più farsesche che
                profonde.
                Composta sabato 28 settembre 2013
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