Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Patty Diphusa
in Poesie (Poesie d'Autore)
I desideri stavano strappandomi l'anima.
Potevo viverli, ma non ci son riuscito.
Allora li ho incantati.
E a uno a uno li ho lasciati dietro di me...
Ho disarmato l'infelicità.
Ho sfilato via la mia vita dai miei desideri.
Se tu potessi risalire il mio cammino,
li troveresti uno dopo l'altro,
incantati, immobili, fermati lì per sempre a segnare la rotta
di questo viaggio strano che
a nessuno mai ho raccontato se non a te.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La stella

    Perdettero la stella un giorno.
    Come si a perdere
    La stella? Per averla troppo a lungo fissata…
    I due re bianchi,
    ch'eran due sapienti di Caldea,
    tracciaron al suolo dei cerchi, col bastone.

    Si misero a calcolare, si grattarono il mento…
    Ma la stella era svanita come svanisce un'idea,
    e quegli uomini, la cui anima
    aveva sete d'essere guidata,
    piansero innalzando le tende di cotone.

    Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
    si disse: " Pensiamo alla sete che non è la nostra.
    Bisogna dar da bere, lo stesso, agli animali":

    E mentre sosteneva il suo secchio per l'ansa,
    nello specchio di cielo
    in cui bevevano i cammelli
    egli vide la stella d'oro che danzava in silenzio.
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      Scritta da: Carmine Carmine
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Tira i fili, la marionetta balla...

      Ogni uomo deve capire
      che tutto può sparire molto
      in fretta:
      il gatto, la donna, il lavoro,
      la ruota davanti,
      il letto, le pareti, la
      stanza; tutte le nostre necessità
      amore compreso,
      poggiano su fondamenta di sabbia -
      e ogni causa determinata,
      per sconnessa che sia:
      la morte di un ragazzo a Hong Kong
      o una tormenta a Omaha...
      può essere la tua rovina.
      Tutte le tue stoviglie che si spaccano
      sul pavimento della cucina, la tua ragazza entra
      e tu sei là, ubriaco,
      in mezzo alla stanza e lei domanda:
      mio Dio, cosa succede?
      E tu rispondi: non so,
      non so...
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        Scritta da: Carlotta B.
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Sono qui di fronte a te
        con la mia finta felicità,
        i miei falsi sorrisi,
        che non possono nascondere
        il desiderio che ho di te,
        di toccare i tuoi capelli biondi,
        di sfiorare le tue labbra con le mie.
        Sei bellissima, lo vedo anch'io,
        ma non so dirtelo.
        No, non sono innamorato di te
        - non lo sono mai stato di nessuna -
        ma mi piacerebbe sentirti
        almeno per un attimo mia,
        provare emozione
        per un tuo sguardo d'amore
        ... io che non voglio
        amore eterno né pietà.
        Aiutami, ti prego,
        sto male:
        nel dolore che attraversa
        le mie risate stanche,
        nell'oblìo assurdo delle mie sere vuote.
        Inségnami ad amare,
        a dare soprattutto,
        a sciogliere il mare di ghiaccio
        per poterti ricevere
        e riscaldare.
        Aiutami
        a riscoprire il calore del mio cuore,
        l'ingenua energia di un bambino stupìto,
        il faro accecante del sole di luglio
        soffocante nel tardo mattino.
        Inségnami ad amare,
        senza pretese,
        senza progetti,
        senza troppe speranze.
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          Scritta da: Marco Giannetti
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Sul destino di questo bizzarro mondo
          nascono fiori aridi e terribili
          spinosi nel cuore i sentimenti
          che dolcissime albe, dalla notte
          ancora avvolte di nebulose nostalgie,
          riportano nel cuore corroso dalla vita.

          Ed io attendo sul prato di ginestre
          ma tu, incredibile, non giungi.
          Per prenderti la mano ti raggiungo,
          e dalla tua rassegnata indifferenza
          mi porgi in cambio petali e sorrisi
          - logora vita, mia anima, mio tutto! –
          che hanno l'amaro sapore di un addio.
          Composta lunedì 3 agosto 2009
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            Scritta da: mor-joy
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Sii gentile

            Ci viene sempre chiesto
            di comprendere l'altrui
            punto di vista
            non importa quanto sia
            antiquato
            stupido o
            disgustoso.

            Uno dovrebbe
            guardare
            agli errori degli altri
            e alle loro vite sprecate
            con
            gentilezza,
            specialmente se si tratta di
            anziani.

            Ma l'età è la somma
            delle nostre azioni.
            Sono invecchiati
            malamente
            perché hanno
            vissuto
            senza mettere mai a fuoco,
            hanno rifiutato di
            vedere.

            Non è colpa loro?
            Di chi è la colpa?
            Mia?

            A me si chiede di mascherare
            il mio punto di vista
            agli altri
            per paura della loro
            paura.

            L'età non è un crimine
            ma l'infamia
            di un'esistenza
            deliberatamente
            sprecata
            in mezzo a tante
            esistenze
            deliberatamente
            sprecate lo è.
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              Scritta da: Sharmas
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              L'uomo e la donna

              L'uomo è la più elevata delle creature.
              La donna è il più sublime degli ideali.
              Dio fece per l'uomo un trono, per la donna un altare.
              Il trono esalta, l'altare santifica.

              L'uomo è il cervello. La donna il cuore.
              Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.
              La luce feconda, l'amore resuscita.
              L'uomo è forte per la ragione.
              La donna è invincibile per le lacrime.
              La ragione convince, le lacrime commuovono.

              L'uomo è capace di tutti gli eroismi.
              La donna di tutti i martìri.
              L'eroismo nobilita, il martirio sublima.
              L'uomo ha la supremazia.
              La donna la preferenza.
              La supremazia significa forza;
              la preferenza rappresenta il diritto.

              L'uomo è un genio. La donna un angelo.
              Il genio è incommensurabile;
              l'angelo indefinibile.
              L'aspirazione dell'uomo è la gloria suprema.
              L'aspirazione della donna è la virtù estrema.
              La gloria rende tutto grande; la virtù rende tutto divino.

              L'uomo è un codice. La donna un vangelo.
              Il codice corregge, il vangelo perfeziona.
              L'uomo pensa. La donna sogna.
              Pensare è avere il cranio di una larva;
              sognare è avere sulla fronte un'aureola.

              L'uomo è un oceano. La donna un lago.
              L'oceano ha la perla che adorna;
              il lago la poesia che abbaglia.
              L'uomo è l'aquila che vola.
              La donna è l'usignolo che canta.
              Volare è dominare lo spazio;
              cantare è conquistare l'Anima.

              L'uomo è un tempio. La donna il sacrario.
              Dinanzi al tempio ci scopriamo;
              davanti al sacrario ci inginocchiamo. Infine:
              l'uomo si trova dove termina la terra,
              la donna dove comincia il cielo.
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                Scritta da: Rosarita De Martino
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Andiamo fino a Betlemme

                Andiamo fino a Betlemme,
                come i pastori.
                L'importante è muoversi.
                E se invece di un Dio glorioso,
                ci imbattiamo nella fragilità
                di un bambino,
                non ci venga il dubbio di aver
                sbagliato il percorso.
                Il volto spaurito degli oppressi,
                la solitudine degli infelici,
                l'amarezza di tutti gli
                uomini della Terra,
                sono il luogo dove Egli continua
                a vivere in clandestinità.
                A noi il compito di cercarlo.
                Mettiamoci in cammino senza paura.
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                  Scritta da: Davide Bidin
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Hymn

                  E quando mi hai mostrato il Ponte Di Brooklyn
                  Al mattino,
                  Ah, Dio,
                  E la gente che scivolava sul ghiaccio per strada,
                  due volte,
                  due volte,
                  due persone diverse
                  sopraggiunsero, andavano a lavorare,
                  Così serie e volenterose,
                  Col loro penoso Daily News
                  In pugno
                  Scivolarono sul ghiaccio & caddero
                  Entrambe nel giro di 5 minuti
                  E io scoppiai in un dirotto pianto
                  Fu allora che m'insegnasti a piangere, Ah
                  Dio, Quel mattino,
                  Ah, Tu
                  Con me appoggiato al lampione ad asciugarmi
                  Gli occhi,
                  gli occhi,
                  nessuno sapeva che avevo pianto
                  e poi che gliene fregava
                  ma Oh ho visto mio padre
                  e la madre di mio nonno
                  e le lunghe file di sedie
                  e gli astanti che piangevano e il morto,
                  Ahimè, sapevo che Tu Iddio
                  Avevi dei piani migliori di quello
                  Così qualsiasi sia il tuo piano per me
                  Spaccatore di maestà
                  Fa che sia un lampo
                  Una folgore
                  Fa che sia uno schioccar di dita
                  Riportami a casa dalla Madre Eterna
                  Oggi stesso
                  Sempre a tua disposizione
                  (e fino a quel dì)
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