Scritta da: GATTOSILVESTRO48
in Poesie (Poesie anonime)
Non mi mandar messaggi
se son falsi,
non mi mandar messaggi
se son rei.
Messaggio siano gli occhi
quando li alzi,
messaggio siano
gli occhi tuoi ai miei.
Commenta
Non mi mandar messaggi
se son falsi,
non mi mandar messaggi
se son rei.
Messaggio siano gli occhi
quando li alzi,
messaggio siano
gli occhi tuoi ai miei.
Se fossi falena,
tu saresti il mio fuoco.
Mi getterei fra le tue calde braccia,
e morirei felice.
Scocca la mezz'ora
Un suono, un rintocco veleggia nell'aria,
non è la campana di un pendolo, ma il battito del mio cuore, che impazza al pensiero di quel bacio dato,
uno schiocco di un secondo scandisce il tempo che separa le tue labbra dalle mie.
Mi mancate dolci labbra.
Amore, passione e sentimento.
Cosa ci dice il cervello?
Niente...
Amare è bello.
Amore per una notte
Passione per un'ora.
Sentimento per un minuto.
Ma tradire in un secondo.
Ancora...
Perso nei miei pensieri,
d'istanti passati ricordo,
il tuo profumo su di me.
Ancora...
Livido nei ricordi,
mi permea una sensazione di vuoto,
che mi uccide.
Ancora...
Stabile, all'inferno.
Lì la mia vita si è posata,
su calda roccia fusa.
Ancora...
Viva sofferenza.
Lei con lui,
ed io, annientato.
Ancora...
Riaffiori da occhi di acqua chiara,
sulle tue mani si posa la mia passione,
che piano sale su.
Oserei un bacio
e, tramante, scoprirei che solo una tua carezza
è in grado di placare le mie paure.
Riaffiori da occhi di acqua chiara,
sulle tue labbra si posa la mia passione,
che piano cresce sempre più.
Ti ho vista.
Inebriato, lo sguardo ingordo catturava frammenti della tua esistenza.
Ferito, fissavo il tuo esile corpo, alla luce di cento candele.
Di fronte a due porte, Paradiso e Inferno, mostravo le mie debolezze, rischiarato da un flebile alito di vita.
E tu, bella come un angelo,
e perfida come un diavolo,
mi fissavi a tua volta.
Indecisa sulla pena,
pensierosa sul da farsi,
cingevi il mio corpo di preziose spine di rosa.
Ancora una volta diavolo nel dolore delle spine,
ed angelo nel profumo delle rose.
Lenta, muovi il mio corpo verso una cascata.
La mia bocca, desiderosa d'acqua,
si apre per cogliere l'effimera sensazione del bere,
angelo,
mentre ancora una volta, diavolo,
tenti di togliermi il respiro,
annegandomi.
Ed ora, coi primi raggi del mattino
che baciano il mio volto,
sei tu, angelo, a carezzare di calore le mie labbra,
e diavolo, nello svegliarmi.
Perché nei sogni sei sempre presente.
Angelo o diavolo, paradiso o inferno,
l'importante è che tu ci sia.
Dolce o perfida, tenera o cattiva,
nei sogni sei mia.
Ed io, pupazzo nelle mani del destino,
vivo e sogno...
Cala la notte, il cielo è pieno di stelle, mi trovo davanti al camino dove la fiamma illumina la mia scrivania, mi trovo di nuovo a scrivere di te amore della mia vita. Sei arrivato da me come un fulmine a ciel sereno, portando una ventata di felicità nella mia piccola vita. Vorrei poter arrivare dove sono le stelle per poterti donare un'ultimo bacio perché sei andato via troppo in fretta come lo stesso fulmine che ti aveva portato da me. Vola lontano ma io ti sento vicino e sempre guarderò le stelle e al cader di una penserò che sei tu amore della mia vita.
Cammini sulle tue sicurezze e convinzioni e alla fine rimani senza un niente da un momento all'altro e nel giro di un attimo credi che tutto sparisca e non torni più.
Il tempo.
Sfuggevole compagno,
nell'irto percorso.
Vita.
Lento e veloce,
effimero ma concreto.
Entropia dello spazio,
e del vuoto mio.
È Lui,
impacciato,
a guarire il mio cuor
ed avvelenarne la vita.
Ed ora, alba di un destino,
respiro nuovamente al nuovo giorno,
scandito da lacrime e da gioie,
sparpagliate su delle lenzuola.
Il tempo.
Continua a correre
noncurante di me o di chi altri,
non si ferma, non aiuta,
non ha pietà.
Si stende infinito,
sul manto chiamato vita,
regalandole un senso,
e togliendolo agli altri.