Scritta da: PAOLO ESPOSTI

L'emorragia di un sogno

In ogni lembo d'immenso
respirar folate di vento
dentro la mania di esser sempre "follia".
Vita crudele terapia
che strappa via pezzi d'anima mia...
e... penso...
dove va a morire un sogno?
Nel bisogno innamorato di un gesto del passato?
Nelle azioni di ogni parassita immondo che alimenta il dolore nel mondo?
Nel buio della sera dove all'orizzonte muore l'ultima primavera?
Le risposte son nascoste tra le alchimie allienanti del vuoto che non danno alcuna speranza al dopo.
Anonimo
Composta lunedì 26 ottobre 2009
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: piggy

    Nicole

    Scorre ancora amore nelle mie vene
    per lei da troppo tempo provo pene
    chiedo solo una risposta
    per dare al mio cuore una sosta.

    Il suo silenzio lentamente mi uccide
    il mio orgoglio stride
    forse è un rapporto impossibile
    ma sono un ottimista inguaribile.
    Anonimo
    Composta sabato 11 aprile 2015
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Sarah Sullivan

      L'Amor mio

      Trascino stanca un passo liso
      spaventata
      incerta
      in cerca del tuo viso.

      Interrogativi fioccano nel mio pensiero
      cercando te
      ormai perduto
      per ritrovare chi ero.

      Sorrido a volti sconosciuti
      bagnata di speranza
      delusa
      aspiro ai tuoi occhi sperduti.

      Il mio cuore sobbalza
      un vento gelido
      Tu con lei
      vola via la speranza.

      Vorrei piangere amore
      smarrita l'anima
      un tonfo
      lacrime bruciano il cuore.

      Seduto dinnanzi al mio tormento
      sincera
      Amore mio confido
      il dolore di quel Sentimento.

      Il tuo volto pietrificato
      parlami Amore
      confidami ti prego
      e cadi in cerca di significato.

      Dolce Amor fuggente
      non esiste tempo
      non compare spazio
      io vivo ancor di te.

      Il nome tuo grida la notte
      in silenzio
      tra parole indecise
      una tempesta quieta di note.

      Cogli il mio Amor ritorto
      luce della sera
      porgilo a Lui
      così, sola, cerco il tuo conforto.
      Anonimo
      Composta mercoledì 21 ottobre 2009
      Vota la poesia: Commenta
        Ragazzo che vaghi per il mondo come un vagabondo
        con la chitarra a tracolla
        cammini senza mai stancarti
        ti fermi un po' sui campi
        canti canzoni d'amore alla luce del sole
        ti siedi sui gradini corrosi del tempo a far collane con fili d'argento
        ti piace essere libero su questa terra
        ami la pace ma disprezzi la guerra
        ma un giorno hai deciso di bucarti la pelle
        ti han fatto coraggio la luna e le stelle
        nuove emozioni hai voluto provare
        ma l'ultimo buco ti ha fatto morire
        le tue canzoni non hanno più amore
        le tue collane non hanno più colore
        la libertà è una bella cosa
        ma tu l'hai perduta con l'ago e la droga.
        Anonimo
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: GoldenPoet
          O Padre di infinita grazia, come
          potrei conoscere ciò che vorresti
          che per noi sciocchi uomini preparasti?

          Ognun creasti e, messi in terra per nome,
          imperfetti fummo e saremo perché
          da te ci pensasti diversi, nonché
          a tua immagine c'hai creati e animati.

          Ormai non più consci che siam amati.
          Anonimo
          Composta martedì 13 ottobre 2009
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: SpaceOddity

            Liberami

            Non avrei voluto intrappolarmi in te,
            non avrei voluto essere legata a te.
            Sei il mio sole nelle giornate uggiose,
            Sei la mia pioggia nelle giornate di luce.
            Sei il mio sentiero, il mio percorso, il mio bosco incantato
            che percorro ogni giorno nel buio o nella luce, da sola
            con me e me.
            Sei il primo pensiero, prima di ogni cosa.
            Sei l'infinito in me.
            Tempo interminabile a pensarti,
            immaginarti ovunque.
            Sei quello che non avrei voluto mai tu diventassi per me.
            Non avrei mai pensato fossi entrato così nella mia esistenza,
            nel mio animo, in me, nei miei pensieri.
            Se il Padrone di me stessa.
            Liberami.
            Anonimo
            Composta venerdì 2 ottobre 2009
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Consuelo

              Parigi mercenario boulevard

              Non ti ho mai amata Parigi arrogante e perbenista,
              brulicante di ricchezza sbandierata pietre luccicanti
              e miserie nascoste, anime dannate che fingono in
              lussuose maison in riva alla Senna,
              case lussuriose e in squallidi locali.
              Parigi di notte ai limiti dell'ardore,
              falsamente pudica... e vergognosamente esibita.
              Silente e monotona... chiusa nel suo oblio,
              ai confini della sua tristezza.
              È di te Parigi che quando parlo mi commuovo,
              mi altero, per poi trovare pace.
              Parigi mercenaria e disillusa, amante e consigliera,
              bigotta e trasgressiva, gaia e nostalgica,
              frenetica e pacifica, nobile di gusto,
              e miserabile di gesti.
              Parigi a te che io non ho mai regalato rispetto,
              pensieri o parole,
              a te che ho tolto dai miei occhi,
              cancellato dai pensieri
              che ho guardato con tristezza e orgoglio smisurato,
              Parigi a te che io non ho dedicato molto,
              Se non per deriderti e sottolineare i difetti,
              Dimora di sciocchi barboni e furfanti,
              che ti tolgono il respiro e ti offrono il tormento,
              instupidita dal corteggiamento turista,
              da quello che gli occhi stranieri annullano,
              io ti vedo in profondità.
              Sorridente a contemplare le tue glorie, madame,
              come una matrona ti offri a tutti.
              Il cliente più danaroso è quello che ti aggrada,
              lo appaghi senza stenti,
              per lui cedi il tuo rispetto, per lui celi il mistero,
              adesso sei semplicemente bella.
              È questa Parigi, adorabile ribelle senza freni
              e senza lotte, preda di colori e superbe meraviglie.
              Parigi nuda e defraudata,
              indifesa e cristallina, generosa negli affanni.
              Parigi chiassosa e persa nei tuoi silenzi,
              desolata e poi piangente, così mi appari tu,
              e senza offenderti o sentirti vittima scegli di sorridermi,
              vuoi ancora offrirmi un po' di te,
              unica e magica come sei.
              Tre monete sfiorano le acque della Senna,
              questo è il tuo prezzo,
              madame anche io ti ho avuta.
              Anonimo
              Composta sabato 26 settembre 2009
              Vota la poesia: Commenta