Ti voglio bene

Ti voglio bene non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.
Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso, ma per ciò che stai facendo di me.
Ti voglio bene perché tu hai fatto più di quanto abbia fatto qualsiasi fede per rendermi migliore,
e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice.
L'hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno.
L'hai fatto essendo te stesso.
Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.
Anonimo
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    Scritta da: Angela Fanizza
    Primo passo

    Speri che tutto sia cambiato...
    speri di incontrare quella persona che non hai mai conosciuto
    o che almeno non ricordi più,
    ma sono speranze buttate al vento,
    hai di fronte la persona di sempre, insensibile ed indifferente.
    Ti fa soffrire ma non ci puoi fare niente...
    E troppo per te, è tutto inutile.
    La sofferenza è sempre in agguato e tu non puoi evitarla,
    ma ecco che ti ha raggiunta e ti salta sulle spalle
    è insopportabile eppure ci devi convivere...
    devi imparare ad amarla...
    devi essere coraggiosa
    altrimenti la paura si impossesserà di te...
    Fai tu il primo passo.
    Anonimo
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      Scritta da: MaZdArX8 Webmaster

      Il Ricordo Della Sera

      È quando il tempo e l'umore
      ritornano ad essere uguali a se stessi
      che torna la sera
      e con se una schiera
      di immagini che presentate insieme
      portano al pensiero

      il ricordo non è solo
      si spintona
      con le note di una canzone
      una distrazione
      e con altri fotogrammi
      che vogliono essere i primi
      al traguardo
      ove i miei occhi attendono
      intrepidi ma impauriti
      il ritorno di coloro
      che dimostrano
      sofferenza o gioia
      dolore o felicità
      sui volti di coloro
      che a volte
      non conoscono cosa provano

      la sera mi porta via
      in un sacco buio
      lasciandomi uno spiraglio
      a volte più grande
      a volte più piccolo
      per tentare di fuggire

      A volte voglio fuggire
      a volte andare via
      e con la sera
      ripetermi la stessa melodia
      le stesse lacrime per gli stessi ricordi
      e quelle domande che mi pongo
      sin dalle vite precedenti
      a cui non saprò mai dare risposta

      Ricordo quando la sera
      mi ascoltava
      anziché portar via la mia maschera
      per lasciarmi
      in un silenzio e una solitudine diversi
      da quelli in cui mi ritrovo.
      Anonimo
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        Scritta da: MaZdArX8 Webmaster

        La Gente

        Le persone intorno a me
        false e smemorate sono,
        schiave e col capo chinato
        quando camminan per la strada sporca
        e più pulita delle loro coscienze
        Le persone dimenticano
        ricordano se stessi
        e si rinchiudon in lutto
        quando non possiedon altro
        che pensieri dimenticati
        e raramente scartati
        La gente non è poca
        è apparentemente uguale,
        ognuno è libero di fare
        ma nessuno è libero da ciò
        che riporta a ritrovare se stessi
        come un anello dipendente dai precedenti
        Abbiamo tutti un unico peso
        ma il cuore
        sceglie la sofferenza migliore
        per ciò che perde
        e la gioia migliore
        per ciò che accoglie

        Soffro nel conoscere il futuro,
        volo nei pensieri
        quando alzo il mento
        e con gli occhi chiusi
        ascolto la nota più alta
        che il silenzio mi concede

        Apparentemente sorrido
        nel vivere il presente
        senza vedere e senza sentire
        le stesse bugie
        a cui tutti fingono di credere

        Nulla è eterno ma niente finisce
        La gente sorride ma nessuno è felice
        Immagino un mondo diverso
        Dove la gente...
        È semplicemente se stessa.
        Anonimo
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          Scritta da: Anna D'Urso

          Dalla stradina antica

          Dalla stradina antica, a mare,
          nello scurir dell'imbrunire,
          un piccolo golfo m'appare,
          pria che nebbia inizi a salire.

          Spinge l'onde un furioso vento:
          su neri scogli s'abbattono,
          con ria schiuma da far spavento
          e stanche, e vinte, s'infrangono.

          Scuro, silente, l'austero monte
          s'oppone, v'è più indifferente,
          a cupe nubi già di fronte,
          ché n'è colmo il cielo rasente.

          E presto la luce s'attenua,
          l'aria oscura si fa trascinante,
          e presto il freddo s'accentua.
          Al riparo incauto viandante!

          Addio giorno! La notte scende.
          T'ho speso per ciò ch'ho dovuto,
          gelido un brivido mi prende,
          t'ho speso per il non voluto.

          Mi volto: che bello vederti!
          L'anima mia non è più mesta:
          più grande è la gioia d'averti,
          nell'irosa notte in tempesta.
          Anonimo
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            Scritta da: Daduncolo

            La fine di tutto

            In quella caliginosa e vuota stanza,
            mi adagio sul letto ormai priva di lei,
            tenendo stretto tra le mie tremanti mani
            la sua scarlatta veste dal profumo ancora
            fin troppo vivo, d'acqua di rose.

            Malgrado non vi sia, il suo ricordo
            mi giunge sino al cuore e come un filtro
            magico mi fa credere tuttora che lei
            sia ancora distesa li, in quelle morbidi
            lenzuola di seta, mi volto e comprendo che tutto ciò
            è solo un sogno; ancora una volta i miei occhi
            riprendono a luccicare come stelle nel cielo,
            ed il mio sorriso sino a poco
            tempo fa vivo, si spegne nel ricordo di
            quella sua foto nel comò.

            Mi guardo attorno e nella stanza sul
            quale sono avverto la sua presenza,
            con follia ma disperazione divulgo parole,
            e queste, invano risuonano nella vuota e desolata stanza.
            Una leggiadra brezza fresca si espande dalla
            finestra alla stanza, accarezza il mio corpo
            e gela l'animo mio che non si rassegna al
            pensiero di averla persa per sempre.

            Alzo gli occhi al cielo e cerco una eventuale
            risposta a questo mio dolore che non trova pace
            e nel baratro di un esistenza che non ha più senso
            aspiro a divenire cenere, polvere, come ciò
            che ne rimane della mia vita.

            A gran voce chiamo il più bel dono
            che lei donna creatrice mi donò, giunta
            dinanzi a me, le presi la mano e gli diedi un bacio
            sul viso e con l'animo infranto dissi: figlia mia!
            La donna di casa adesso sei tu, la mamma è
            volata via, gli angeli l'hanno fatta
            diventare una di loro, ma ricorda che lei rimane
            viva nel nostro cuore attraverso
            il suo ricordo...

            Tutto questo eterno girare, senza te non mi diverte più,
            per questo chiedo di venire con te la su...
            Anonimo
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