Esperienze


Scritto da: Silvia Nelli
in Diario (Esperienze)
Avete mai provato ad innamorarvi di qualcuno e scoprire che dell'amore avevate capito ben poco? Che tutte le emozioni, i batticuore e le sensazioni che credevate uniche in realtà erano ben poco. E avete mai sentito la paura di perdere quel qualcuno da rendervi conto che tutte quelle lacrime, tutto quel dolore e quei: "non ce la faccio", in realtà erano una passeggiata?
È strano come la vita a volte possa aprirti gli occhi in un modo assurdo, strano e difficile al tempo stesso. Dove la mente fa a pugni col cuore, dove il corpo non resiste né alla mente né al cuore. Guardi quella persona e pensi che non hai mai visto niente di più bello, niente che ti appaghi così tanto dentro. E mentre la ami senti che quello che ti lascia dentro resterà inciso là in modo indelebile. Sì, lo so cosa state pensando: "questi sono i classici amori da favola, quelli perfetti, passionali ed eterni"! Invece no, parlo di un amore reale di qualcosa che non si prova spesso nella vita e forse solo una volta si trova. Ci puoi pensare e ripensare, puoi scappare o restare, ma niente di ciò che farai farò in modo che lui non ti segua. Ovunque andrai, in qualsiasi posto sarai lui sarà la, dentro te. Perché il cuore non si ripone mai in un cassetto per non sentirlo parlare. Lui ti chiama in ogni modo, con la mente, con le emozioni e con il corpo. Un semplice gesto o una parola, anche la più banale basta a farti sentire la grandezza che ha dentro di te. Il potere e la capacità che ha su di te. Fanno paura gli amori così? Sì, molta. Ma la paura in fondo aiuta o distrugge? Me lo chiedo spesso, ma so una cosa, ho capito una cosa, che di fronte ad amori così non c'è paura, logica, razionalità, ma solo la voglia di rischiare, la voglia di bruciarci vivi in quell'amore e se anche viva non ne esci, non fa niente, perché senza quell'amore non ti sentiresti viva comunque.
Composto venerdì 5 giugno 2015
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    Scritto da: Lucia Quarta
    in Diario (Esperienze)
    Non immaginate la vita quanto sia dura in certi momenti, quando solo a pensarci le lacrime scendono senza un perché mentre ti svegli con gli occhi gonfi. Ma quanto hai pianto, solo il cielo lo sa. Quando sei allegra, quando sei triste. Ormai hai smesso di credere alle favole, stando con i piedi per terra. La cura all'animo, non si trova facilmente. Ci sono pochi amici su cui contare, ci sono quelli pronti, come ti volti, a giudicare. Quelli che ti sanno sorridere, ti sanno comprendere, mentre come ti giri con le spalle hanno una lama pronta e tagliente in che mondo da furbi viviamo. Senza renderci conto entrano a far parte della nostra vita, oltraggiando i nostri pensieri e programmi da realizzare rubando i nostri progetti. Il nostro sbaglio è fidarci troppo, non tutti possono essere come te o come me.
    Composto venerdì 29 maggio 2015
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      Scritto da: Mariella Buscemi
      in Diario (Esperienze)
      Raccolgo i pezzi a uno a uno, facendo innesto al coraggio. Custodirò segreti come fossero testimonianze vive di quel che sono stata. Non si saprà della mia pelle spaventata, né delle braccia in difesa, chiudersi forti a proteggere il cuore e i suoi filamenti. Si sentirà il mio verbo restato muto, con la lingua data in sacrificio in nome degli urli, in attesa di una eco redentrice che sia conversione. M'è sembrato di capire bellezza e destino, tutto a un tratto, del resto, improvvisamente, ho confuso le idee. Ho espiato crimini non commessi e l'ho fatta franca davanti ai reati che hanno tenuto in ostaggio l'ultima goccia di perdono, per me e gli altri e dagli altri a me, il passo è stato breve. Ci saranno giudizi che di universale non avranno nulla se non lo spazio ristretto degli occhi a calibrarsi gli sguardi e dirsi il rancore. Magari, dirsi l'amore. Forse, sorridersi tra le ciglia. Addirittura, ricongiungersi. E sarà non colpevolezza, ma mai innocenza piena, e sarà certezza d'una pena, ma mai assoluzione. Parlo così tanto con me stessa da essermi tribunale, cancelliere e galera. In attesa di libertà.
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        Scritto da: Sabrina
        in Diario (Esperienze)
        Sulle note di una canzone del passato, la mia mente mi riporta indietro nel tempo e per un attimo ritorno ad essere colei che sono stata, ma non sarò mai più: una ragazzina con tutta la vita davanti, però troppo timida e insicura per giovare appieno della propria forza e giovinezza. Adesso, da madre, sorrido ripensando al rossore sulle guance e a quel cercare di passare inosservata ad una realtà che non mi permetteva di volare lontano sulle ali dei miei sogni. Ora che la timidezza ha lasciato il posto alla sicurezza e alla forza d'animo, mi accorgo che la mia capacità di sognare non mi ha mai abbandonata, salvandomi spesso da realtà e situazioni insostenibili.
        Composto martedì 2 giugno 2015
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          Scritto da: Cristian Di Napoli
          in Diario (Esperienze)
          Sapete, credo che alla fine, la parola chiave di tutto sia il coraggio. Il coraggio di amare, di credere, di sognare. Il coraggio di andare oltre i propri limiti. Quello stesso coraggio che ci spinge a lottare ogni giorno per dimostrare al mondo che siamo vivi. E che non abbiamo intenzione di arrenderci mai. Pensateci bene, a tutto quello che avreste raggiunto se non aveste avuto paura. E allo stesso tempo chiedetevi se valeva la pena restare fermi a guardare la vostra vita scivolarvi dalle mani, mentre eravate immobili nell'attesa di un qualcosa che non sarebbe arrivato mai. E sapete perché? Perché le cose belle vanno prese di corsa e tenute strette. Quindi non abbiate paura di fallire, perché molto spesso la felicità è proprio di fronte a voi, basta solamente trovare il coraggio di essere liberi, aprire le braccia e raggiungerla per non lasciarla andare mai più via.
          Composto venerdì 29 maggio 2015
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            in Diario (Esperienze)
            Nulla è servito avere valori radicati nel mio essere, nulla è servito avere carattere, nulla è servito essere sinceri e leali, nulla è servito amare, nulla è servito sacrificare me stessa in nome di queste cose quando poi vedi che chi è falso, senza né valori e principi vince sempre e tu invece perdi senza nemmeno poter difenderti perché le persone credono alle belle mascherine piuttosto che a volti veri, quei volti che non nascondono niente, neanche i segni che la vita gli ha inciso, che le lacrime hanno scavato e che i sorrisi hanno disegnato. Quei volti che parlano in faccia senza finti sorrisi, ma a muso duro, quei volti veri che tutti cercano, ma che nessuno sa guardare in faccia.
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              Scritto da: Gigliola Perin
              in Diario (Esperienze)
              Scorre il tempo sui nostri corpi nudi. Passano così in fretta le ore, sembra che ci siamo appena incontrati, la pelle ha iniziato ora ad avere il tuo profumo. È passato solo un secondo da quando t'ho stretto tra le braccia. È stato un attimo fa, quando le labbra si sono unite. Quando le nostre bocche hanno percorso i nostri corpi. Nascosti in una stanza sconosciuta le ore hanno galoppato il tempo, e per noi, è stato solo un attimo così breve. Quante volte vorrei fermare la clessidra che scorre su di noi, ogni volta leggo nei tuoi occhi la mia stessa tristezza dopo l'amore. Un ultimo bacio prima dell'addio. Un ultima carezza che t'accompagni fino al prossimo incontro. Ora è il tempo dei ricordi, ci terranno compagnia fino a quando la nostra pelle non si potrà mischiare ancora.
              Composto giovedì 16 gennaio 2014
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                Scritto da: Rosita Ramirez
                in Diario (Esperienze)
                Cerco te, che mi fai sentire importante, nonostante sia solo una semplice donna; cerco te, che mi fai sentire una regina, nonostante non porti la corona; cerco te perché tra tuoi amici mi fai sentire che sono unica, cerco te, che mi fai ridere anche quando nel mio cuore il sole svanisce completamente; cerco te, che mi dai la forza di andare avanti, piangendo insieme a me ed asciugando le mie lacrime; cerco te, perché sempre hai un momento di tempo per me, anche se il tuo tempo è oro. Cerco te, che a volte ti fermi insieme a me in mezzo alla follia, rischiando di sembrare pazzo, pur di avere un mio sorriso; cerco te, che mi regali delle emozioni sane dell'amore che crescono nel tuo cuore; cerco te perché mi accompagni anche se non siamo vicini, ci sentiamo con il cuore e il pensiero. Ti cerco, disperatamente ogni volta che voglio stare sotto le ali di un angelo custode, perché tu mi proteggi, cerco te perché hai sempre una parola carina nei miei confronti, quando la vita mi cade addosso. Cercherò sempre te, perché sei quell'amico che non mi abbandonerà mai, anche se a volte mi comporto come una stupidina.
                Composto giovedì 14 marzo 2013
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                  Scritto da: Mariella Buscemi
                  in Diario (Esperienze)
                  È cecità la tua figura che svanisce. Si staglia come il nulla all'orizzonte e il niente è il messaggio del cielo. Anche la pioggia non bagna quando la pelle si dismette come fosse abito roso, appuntato con spilli all'anima lisa. Intrappolo acqua tra i pugni serrati. Avrei giurato di non aver lasciato fessure. "L'han bevuta i palmi", mi son detta. A sorsi avidi. La mancanza va via di schiena e non inciampa. Si alza dal suolo e misura la distanza sul metro delle pupille che si restringono per mettere meglio a fuoco l'infinitamente piccolo che gioca sulla geometria del distacco. L'invisibile è sagoma definita sul cuore cavo. La polpa dei seni non sfiorati agonizza tra le vene a formar corde sotto pelle come fossero dita - le tue - ché mi vieni da dentro se non mi sei fuori, a un palmo dal respiro che mi spettina i capelli col fiato fin troppo vicino. Lontano. Raccoglimi l'ultima cicatrice, ché se mi stai distante, almeno, portati via i segni. L'intervallo della carne. L'assenza della voce. Io in esilio. Emigrata dal paese delle tue essenze, volo nell'aria immobile. Zefiro contaminato. Refoli ad agitar le ali sulle mie scapole e il brivido si dilegua in piume lungo la schiena, facendomi schianto fino al midollo. Una mancanza e cento bisogni. Multipli del desiderio. E nonostante, ci sei dai passi all'anima.
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                    Scritto da: Mariella Buscemi
                    in Diario (Esperienze)
                    Inchiodo la vertigine ai precipizi. Gli orli sono punizioni anticipate del vacuo. La cadenza invernale sui frutti. Immaturi. Nel tocco senza eco di carne, il dissolversi. M'intrattengo con l'ombra dimenticata d'una presenza, rischiara e scurisce fino all'alba tra i raggi lunari, attraverso l'intelaiatura dei miei spiragli. Non ci sono preghiere in assenza di dei ed è per questo che non guardo più al cielo. Nel riflesso della mancanza anche i narcisi appassiscono in un'immagine non catturata, in resezione sul pelo d'acqua, in rifrazione di steli troppo magri per sostenere il capo. Negli abbracci divelti, gli arti fanno croce sul petto e continuare a chiederli all'inesistente è un'elemosina senza fine. Sulla tua voce che manca sono nemo impersonale. Tra i pini che piangono aghi, costeggio i sentieri introvabili delle città invisibili e manco io stessa a tracciare orma. Avrei seguìto le tue impronte. Dell'altra sabbia le ha coperte. Foto antiche di una me bambina in un granaio dove hanno appiccato incendio. Incido, ancòra adesso, vocali figlie su consonanti materne. E creo parola da dedicarti.
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