Esperienze


Scritto da: Mariella Buscemi
in Diario (Esperienze)
Resterò a venti fermate e sibilerò un addio al fischiare del treno che riparte. In modo che non si senta. Anche il cielo ha trasfigurato il suo volto per farsi subito buio. È subito notte sui giorni tristi. Non s'è mai vista alba. Echi di parole andate che viaggiano sulle rotaie allineate, rimanendo sempre un passo indietro, per essere più facilmente investiti. Morti ammazzati sui binari d'una memoria di ferro che devia il percorso per ritrovarsi sempre allo stesso punto. Il cartello del tuo buongiorno a chilometri di distanza. Mi fisso sui contrasti del mondo che scorre. Velocità e vertigine come i pensieri nelle viscere. Contro-verso. In assenza di fiato. Questa partenza mi dà un comando violento. Mi sfratta. Me ne resto ferma per un po', alla stazione dei rientri e delle solitudini a guardare quelli che s'affaccendano a vivere per contrastare meglio l'inettitudine. Si muovono disordinatamente, ché fermarsi induce a pensare. I miei occhi sono specchi che riproducono riflessi di sguardi vicini. Chi è lontano non ha visione.
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    Scritto da: Conny82
    in Diario (Esperienze)
    Uno scrittore lo sa, poco importa se sei uno scrittore da "caro diario", da best sellers o da pagina Facebook, quando arriva l'attimo tu devi scrivere, perché per noi non si tratta di fantasia. Non è che ci sediamo, facciamo correre la fantasia e scriviamo o almeno non sempre, purtroppo, è che ad un certo punto le parole ci piovono dal cielo e ci sono periodi di diluvio e periodi di siccità. Quando arrivano le idee devi scrivere ovunque ti trovi, devi farlo, l'attimo nn puoi perderlo, se nn scrivi in quell'istante, non lo scrivi più, si danneggiano i dati e perdi il file. Poi ogni scrittore ovviamente è a sé, ad esempio il mio mito: stephen king scrive quel che vede nelle sue allucinazioni o nei sogni (ammazza che sogni!), io invece è come se scrivessi quello che qualcuno mi sussurra all'orecchio, c'è una forza speciale nello scrivere nel creare, quasi soprannaturale, a me ha dato sempre l'impressione che a volte qualcuno mi suggerisse. Perché a volte scrivo di me, ma a volte scrivo delle cose che si mi appartengono, perché quelle parole quelle emozioni mie le sento, ma che realmente non ho mai vissuto come se fossi collegata col mondo circostante e io fossi come una rete che raccoglie emozioni. E dico a tutti scrivete, forse non vi leggerà nessuno, o forse migliaia di persone ma in qualsiasi caso se ne sentite il bisogno scrivete non negatevelo mai.
    Composto giovedì 21 maggio 2015
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      Scritto da: Silvia Nelli
      in Diario (Esperienze)
      L'ultima volta che ho visto il "buio" pensavo di non farcela e quando ne sono uscita mi sono resa conto che il peggio invece ancora doveva venire. Lo avevo di fronte proprio in quel momento, dovevo accettarmi! Non è stato facile accettare i cambiamenti che quel dolore aveva portato dentro me. Io, dolce, affettuosa e buona ero diventata dura, spietata e senza mezzi termini. Io fiduciosa verso il prossimo ero adesso diffidente e schiva verso chiunque si avvicinasse a me. Ecco, oggi che mi trovo di nuovo a soffrire dello stesso dolore, mentre ci navigo dentro, cercando di non affogare per trovare la strada giusta e risalire la riva penso a quel giorno. A quel giorno in cui di nuovo in piedi mi guarderò dentro e allo specchio e vedrò la nuova me. Già so che non mi piacerà e non so perché, ma questa volta so che cambierò in peggio. Non ho scelta posso solo dirmi "addio" e andare incontro ad una nuova donna sicuramente ancora più dura e schiva. Una donna ancor più chiusa e mai più "malleabile" perché adesso sa che lei è decisamente "troppo" per chiunque viva con i concetti di questi tempi bastardi che non mi appartengono.
      Composto martedì 26 maggio 2015
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        Scritto da: Silvia Nelli
        in Diario (Esperienze)
        Sono così incazzata con il mondo e con la vita che se avessi un fucile in mano la prima a cui sparerei è proprio me stessa. Sì! Per essere stata così stupida, per aver giurato a me stessa che non lo avrei permesso mai più. "Ora so cosa sia morire". Mi dicevo: beh non ho imparato un cazzo! Ho solo imparato che l'amore ha un prezzo troppo alto per me. Adesso che mi manca anche la forza per respirare, voglio solo cercare anche a tastoni, anche strisciando quella cazzo di porta che mi porta di nuovo fuori da l'incubo. Voglio riattraversare quel dolore, quel corridoio pieno di lacrime e se pur rischiando di affogarci dentro ne uscirò vincente anche questa volta. Io rinascerò ancora. Diversa, ancora una volta diversa, ma rinascerò. Lo farò per me stessa, per le persone che contano e che meritano e per quel qualcuno che ancora aspetta me. Me che solo sento il bisogno di abbracci sinceri e di amore vero e io lo troverò. E quando sarà sorriderò pensando che chi mi ha persa mi ha solo dato la possibilità di stringere tra le braccia quella felicità che in quel momento avrò dentro.
        Composto martedì 26 maggio 2015
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          Scritto da: Silvia Nelli
          in Diario (Esperienze)
          Ho sempre pensato che riporre il cuore nelle mani di qualcuno fosse un atto di enorme stima e devozione verso quella persona. Ed ho sempre creduto che se, mentre sta tra le sue mani, lo apri e lasci uscire la parte più bella e più intima di te è un atto di estrema fiducia. Ho sempre pensato che a poche persone puoi concedere questo privilegio e solo una persona stupida può non capire l'importanza del gesto. Purtroppo ho anche capito che a molti non importa, spesso non pensano, ti trascinano nella loro vita e poi come se nulla fosse mai stato detto, concesso e condiviso si dimenticano. È li che l'amore per me stessa rinasce con una forza spaventosa, una forza così grande da distruggere qualsiasi altro tipo d'amore. Di un amore concesso, provato, donato e ancora appeso ad una lacrima, una lacrima ormai di troppo.
          Composto lunedì 25 maggio 2015
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            Scritto da: djfmp3
            in Diario (Esperienze)
            Vorrei starmene su uno scoglio ad ascoltare in silenzio il cantare del mare, vorrei potermi rispecchiare nel spumeggiare dei sui ritmi tribali che con note di musica si infrangono sullo scoglio del gabbiano solitario, e poi distendermi sulla sua calda pietra che sa di sale, ad aspettare il tramonto per salutare le sue creature della notte danzare. Sotto quello manto di stelle d'anime che nel suo infinito spazio le luce della notte sanno ogni sera calare, da lì ritornare a sognare gli ritmi di un cuore che vuole volare, e da lassù il mondo ascoltare.
            Composto lunedì 25 maggio 2015
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              in Diario (Esperienze)
              La mia strada è sempre stata irta e difficile, tante lacrime e pochi sorrisi, per un traguardo conquistato ci sono state tante e tante sconfitte. Conosco profondamente il senso di amaro che si prova nel non poter fare ciò che si desidera e che diventa come il fiele nel rendersi conto che non è per incapacità che l'obiettivo non si raggiunge ma per impossibilità a causa della mancanza della materia prima. Niente è più deludente di sapere e non potere. E la vita scorre senza che nulla cambi, ma cambia il modo di percepire, approcciarsi, ascoltare, cambia la mentalità, prima aperta e disponibile, ora attenta e scrutatrice. Se l'incertezza fosse oro la mia casa sarebbe il deposito di paperone, se la tristezza fosse acqua, io avrei tutti i mari, fiumi, laghi e stagni del pianeta, cos'è un sorriso avendone dimenticato l'aspetto, cos'è la serenità non conoscendone il calore. Ancora è lungo questo vagabondare in cerca di qualcosa che almeno per un paio di secondi della mia tribolata vita mi doni una parvenza di spensieratezza. Dunque un giorno finirà l'attesa di questo non so che, che per quell'attimo che ripaga la mia stanca esistenza mi faccia sussurrare al vento, il mio vagabondare in fondo non è stato vano.
              Composto lunedì 25 maggio 2015
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                in Diario (Esperienze)
                Mi mancano gli aperitivi con gli amici, le cene, le serate. Mi mancano le cazzate in loro compagnia, le mattate, le corse folli e le notte insonni. Mi mancano quelle aspre diatribe per divergenti opinioni riguardanti qualsiasi contesto e le conseguenti birre pacificatorie. Mi manca la vita di coppia, le coccole, i sorrisi. Mi manca sentirmi parte di qualcosa di speciale, sentirmi importante. Importante per lei, non per altre. Mi manca il dolce sfiorarsi al cospetto di un cielo coperto di stelle e pure, stare abbracciati sotto le coperte mentre fuori piove a catinelle. Mi mancano i tramonti, gli sguardi, il capirsi al volo. Non mi basta la buona stella. La fortuna non è nulla, senza amore. Non mi basta il lavoro ben retribuito e nemmeno l'adoperarsi tutti i giorni. Appena stacco, appena mi fermo un attimo, mi accorgo della mancanza di tutti questi dettagli. Mi accorgo, che il raccolto sarà povero, perché non c'è stata alcuna semina. Ma ciononostante, vado avanti, non mollo. La speranza, è una spina che grazie a Dio non riesco a togliere, e nel frattempo, cambierà stagione, ci saranno storie nuove.
                Composto domenica 24 maggio 2015
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                  Scritto da: Gigliola Perin
                  in Diario (Esperienze)
                  L'ha capito ora. Le tue paure. I miei timori. Che stupida, non l'ho mai nemmeno immaginato, il tuo insistere che devo scrivere, che tu rivuoi la donna del quale ti sei innamorato, quanta sofferenza nascondi dietro quelle parole. Il volermi senza cambiarmi ed aver paura di perdermi. Te lo ripeterò finché avrò anche un solo respiro. Le parole sono fogli bianchi scritti. Non potranno mai competere con il battere dei nostri cuori. Quando siamo insieme, non riusciamo nemmeno a capire dove inizi uno e termini l'altro. Sintonia. Le parole non danno questo. Le parole sono emozioni che io sento. Vivo. E le sento e le vivo con te. Con te.
                  Composto martedì 7 gennaio 2014
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                    Scritto da: Gigliola Perin
                    in Diario (Esperienze)
                    Ho camminato in punta di piedi nella notte, ho attraversato strade deserte coperte di solitudine. Ho sognato cieli stellati quando la vita mi metteva alle strette. Ho creato illusioni per non sentire il dolore. Ho ascoltato parole intrise di bugie, solo perché riuscivano a penetrare la mente. Ho incontrato uomini che mi hanno tolto tutto senza dare nulla. Pensavo che l'amore fosse solo dare, ed io dovevo accontentarmi di briciole raccolte agli angoli dei marciapiedi. Poi un giorno una luce tenue illuminò la mia via, scalfì il buio con la carezza di una piuma. Seppe ascoltare, consolare, fu la luce nell'oscurità nera. Diede speranza a chi non ne aveva più, e m'insegno il significato della parola amore. Compresi che tutte quelle stille salate e quelle strade errate mi furono assegnate per poter un giorno riconoscerti e stringerti tra le mie braccia, e così dopo tanti raccordi sbagliati, guardare i tuoi occhi e capire d'essere a casa.
                    Composto giovedì 9 gennaio 2014
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