Esperienze


Scritto da: Sabrina
in Diario (Esperienze)
Vorrei perdermi nell'infinito, vagare tra stelle, astri e pianeti, libera dalle paure; mi piacerebbe spezzare le catene che mi imprigionano a questa terra, distruggere idee e preconcetti che mi limitano e riuscire ad aprire completamente la mia anima, assaporando attimi di perfetta sintonia con ciò che è l'origine di tutto. Questo è ciò che mi passa per la mente, mentre vago nel limbo a metà tra sogno e realtà, questo è l'ultimo pensiero, un attimo prima di risvegliarmi, lasciandomi poi risucchiare nella prigione del mio corpo, attrice protagonista di questa mia quotidianità.
Composto giovedì 4 giugno 2015
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    Scritto da: Gigliola Perin
    in Diario (Esperienze)
    Racconterò una fiaba, racconterò di parole che mi hanno dato emozioni che non pensavo di provare più. Ho vissuto chi mi ha regalato parole d'amore quando la mia mente voleva crederci. Ed ho vissuto te. Non mi hai parlato con belle frasi, non mi hai raccontato l'amore, tu mi hai insegnato l'amore. Racconterò una fiaba. Aspettavo e sognavo. Mentre tu vedevi la tua vita passare e non capivi cosa attendevi. Fino a quando non ci siamo incontrati ed amati. L'attesa era finita. Racconterò di uno sguardo che ha catturato il mio. Di una carezza data con dolcezza, di un'amicizia trasformatasi in amore. Capire che il solo sfiorarci in quegl'attimi rubati era l'illusione d'esistere solo noi. Racconterò una fiaba, ma io non credo alle fiabe ed è per questo che mi sono innamorata di te. Mi hai dato il tuo cuore ed io ho deposto il mio nelle tue mani. La realtà più bella di questa favola mia che con te ho imparato a chiamare vita.
    Composto sabato 4 gennaio 2014
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      in Diario (Esperienze)
      Vivi questo momento che ti vede libera di esprimere ciò che senti esternando la parte più vera e sincera di te. Raccogli sorrisi e complimenti perché sono i doni scaturiti dalle tue parole che attraversano le anime e gli danno giovamento, come la brina che al mattino disseta i fiori che il sole ha riscaldato tanto da essere senza respiro. Lascia uscire questo amore così grande che come si presenta al prossimo viene subito riconosciuto e percepito e dal quale si può essere solo avvolti, come fa un grande ombrello che se tenuto stretto stretto in mano, non permette a nessuna gocciolina di penetrare per bagnarti. Sii tu come ti vedo io e chi ti ama, senza mai un artifizio, senza malizia, senza furbizia, senza uno scopo recondito come tu sei. È bello quando ti meravigli di te, ma non ti accorgi che sei tu stessa la meraviglia. Lascia libera la bimba, quella di cui tutti si innamorano, lasciala volare, sognare, creare e lei la tua salvezza, la tua forza il tuo coraggio e forse quella bimba sarà un ricordo così forte, da non sbiadire nel tempo e riaffiorare come è stato per un papà che gioca con i suoi bimbi seduto in una vecchia cucina di tanto tanto tempo fa.
      Composto mercoledì 27 maggio 2015
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        Scritto da: Mariella Buscemi
        in Diario (Esperienze)
        Non voglio spiegare l'inspiegabile, il pugno al centro dello stomaco o i buongiorno malati. Nella complessità di certi miei pensieri, uso logiche disarmanti, ma ci si ferma davanti alla verità. Si teme sempre, la verità. La possibilità soffoca. La probabilità agita. Quando s'imboccano mille direzioni, ma si tiene fissa la meta. Scendo in un abisso per volta, attraverso scale a pioli traballanti, i miei piedi ne sanno qualcosa, dell'incerto e del passo falso, della caduta e dell'andamento a tentoni. Non si guarisce dalle discese e si patiscono le cadute. Non ci si rassegna alla ripresa e rialzarsi è sfidare il centro della paura. Rialzarsi non è coraggio, ma accanimento. Regalerei sogni e dimenticherei la notte. Anche il sonno. È già successo. Succede. I giorni tardano a finire, ma il buio è sempre troppo denso. I paradossi del tempo sono archiviati in futuri retrospettivi, rendendomi conto che il passato poteva essere fin troppo prospettico. Il tutto mi abbonda tra le mani, presto non saranno più possibili nemmeno gli abbracci. Si morrà d'inconsistenza se privati degli abbracci. Tra le cose incompiute ci sei tu. L'essenziale e il superfluo si confondono appoggiati alla schiera dei bisogni e questi fanno parete senza sostegno in case incoscienti dove sorgono prima i tetti volanti e dopo le fondamenta. Ho ridotto anche il respiro e la riduzione è l'unica cosa che ancora possiedo.
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          Scritto da: Sabrina
          in Diario (Esperienze)
          Il cielo inizia a sgombrarsi giusto in tempo per esibire un tramonto bellissimo, mentre le ultime nuvole rimaste contornano l'azzurro e l'arancio esaltandone i contorni e donando al paesaggio un sapore fiabesco. Sulle ali dell'immaginazione, mi lascio trasportare dove nessuno è stato mai, dove tutto e niente si fondono sulla linea dell'orizzonte e dove nulla ha peso, colore, odore, riuscendo così a sciogliere i fili che mi tengono stretta a questa esistenza. Leggerezza e serenità mi cullano per un attimo di magia, in una oasi lontana nello spazio e nel tempo. Libera di spiegare le ali in un prezioso momento di estasi per poi tornare nella mia gabbia fatta di carne e ossa pronta per affrontare la vita.
          Composto mercoledì 27 maggio 2015
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            Scritto da: Mariella Buscemi
            in Diario (Esperienze)
            Ne scriverò di pagine. Finirò tutte le mie lettere con l'inchiostro scadente, quello che si sbiadisce sulle vocali lunghe e tratteggia le consonanti. La china che ripassa più volte su se stessa per imprimersi sulla carta. Parole di ferita viva e stilografiche in punta di bisturi farmi operazione a cuore aperto, incidere sui significati crudi che perdono d'ogni gentilezza. L'ultimo referto dei malati terminali. E bandisco ogni poesia, inneggiando alla volgarità della pelle che si stacca, brandelli d'accenti che sbagliano i suoni del detto, apostrofi caduti sul taciuto, correzioni azzardate alle scorrettezze. I libri si staccano al centro e disperdono i fogli come le foglie. Stasi d'aria immobile dallo scirocco di moti assenti. Ho creduto all'onda che s'increspa, ma il mare crea fango sulle rive e i detriti si ammucchiano ai rimasugli della rena che mi scivola dai pugni che credevo stretti. Come il nulla che vedi quando perdi. Come il niente che si moltiplica per se stesso. Come chi dorme troppo per imitare la morte. I frantumi del cristallo sembrano urlare "basta". Frammenti di donna in mezzo.
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              Scritto da: Mariella Buscemi
              in Diario (Esperienze)
              Resterò a venti fermate e sibilerò un addio al fischiare del treno che riparte. In modo che non si senta. Anche il cielo ha trasfigurato il suo volto per farsi subito buio. È subito notte sui giorni tristi. Non s'è mai vista alba. Echi di parole andate che viaggiano sulle rotaie allineate, rimanendo sempre un passo indietro, per essere più facilmente investiti. Morti ammazzati sui binari d'una memoria di ferro che devia il percorso per ritrovarsi sempre allo stesso punto. Il cartello del tuo buongiorno a chilometri di distanza. Mi fisso sui contrasti del mondo che scorre. Velocità e vertigine come i pensieri nelle viscere. Contro-verso. In assenza di fiato. Questa partenza mi dà un comando violento. Mi sfratta. Me ne resto ferma per un po', alla stazione dei rientri e delle solitudini a guardare quelli che s'affaccendano a vivere per contrastare meglio l'inettitudine. Si muovono disordinatamente, ché fermarsi induce a pensare. I miei occhi sono specchi che riproducono riflessi di sguardi vicini. Chi è lontano non ha visione.
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                Scritto da: Conny82
                in Diario (Esperienze)
                Uno scrittore lo sa, poco importa se sei uno scrittore da "caro diario", da best sellers o da pagina Facebook, quando arriva l'attimo tu devi scrivere, perché per noi non si tratta di fantasia. Non è che ci sediamo, facciamo correre la fantasia e scriviamo o almeno non sempre, purtroppo, è che ad un certo punto le parole ci piovono dal cielo e ci sono periodi di diluvio e periodi di siccità. Quando arrivano le idee devi scrivere ovunque ti trovi, devi farlo, l'attimo nn puoi perderlo, se nn scrivi in quell'istante, non lo scrivi più, si danneggiano i dati e perdi il file. Poi ogni scrittore ovviamente è a sé, ad esempio il mio mito: stephen king scrive quel che vede nelle sue allucinazioni o nei sogni (ammazza che sogni!), io invece è come se scrivessi quello che qualcuno mi sussurra all'orecchio, c'è una forza speciale nello scrivere nel creare, quasi soprannaturale, a me ha dato sempre l'impressione che a volte qualcuno mi suggerisse. Perché a volte scrivo di me, ma a volte scrivo delle cose che si mi appartengono, perché quelle parole quelle emozioni mie le sento, ma che realmente non ho mai vissuto come se fossi collegata col mondo circostante e io fossi come una rete che raccoglie emozioni. E dico a tutti scrivete, forse non vi leggerà nessuno, o forse migliaia di persone ma in qualsiasi caso se ne sentite il bisogno scrivete non negatevelo mai.
                Composto giovedì 21 maggio 2015
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                  Scritto da: Silvia Nelli
                  in Diario (Esperienze)
                  L'ultima volta che ho visto il "buio" pensavo di non farcela e quando ne sono uscita mi sono resa conto che il peggio invece ancora doveva venire. Lo avevo di fronte proprio in quel momento, dovevo accettarmi! Non è stato facile accettare i cambiamenti che quel dolore aveva portato dentro me. Io, dolce, affettuosa e buona ero diventata dura, spietata e senza mezzi termini. Io fiduciosa verso il prossimo ero adesso diffidente e schiva verso chiunque si avvicinasse a me. Ecco, oggi che mi trovo di nuovo a soffrire dello stesso dolore, mentre ci navigo dentro, cercando di non affogare per trovare la strada giusta e risalire la riva penso a quel giorno. A quel giorno in cui di nuovo in piedi mi guarderò dentro e allo specchio e vedrò la nuova me. Già so che non mi piacerà e non so perché, ma questa volta so che cambierò in peggio. Non ho scelta posso solo dirmi "addio" e andare incontro ad una nuova donna sicuramente ancora più dura e schiva. Una donna ancor più chiusa e mai più "malleabile" perché adesso sa che lei è decisamente "troppo" per chiunque viva con i concetti di questi tempi bastardi che non mi appartengono.
                  Composto martedì 26 maggio 2015
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                    Scritto da: Silvia Nelli
                    in Diario (Esperienze)
                    Sono così incazzata con il mondo e con la vita che se avessi un fucile in mano la prima a cui sparerei è proprio me stessa. Sì! Per essere stata così stupida, per aver giurato a me stessa che non lo avrei permesso mai più. "Ora so cosa sia morire". Mi dicevo: beh non ho imparato un cazzo! Ho solo imparato che l'amore ha un prezzo troppo alto per me. Adesso che mi manca anche la forza per respirare, voglio solo cercare anche a tastoni, anche strisciando quella cazzo di porta che mi porta di nuovo fuori da l'incubo. Voglio riattraversare quel dolore, quel corridoio pieno di lacrime e se pur rischiando di affogarci dentro ne uscirò vincente anche questa volta. Io rinascerò ancora. Diversa, ancora una volta diversa, ma rinascerò. Lo farò per me stessa, per le persone che contano e che meritano e per quel qualcuno che ancora aspetta me. Me che solo sento il bisogno di abbracci sinceri e di amore vero e io lo troverò. E quando sarà sorriderò pensando che chi mi ha persa mi ha solo dato la possibilità di stringere tra le braccia quella felicità che in quel momento avrò dentro.
                    Composto martedì 26 maggio 2015
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