Scritto da: Maria Viola
in Diario (Esperienze)
Buon tramonto e dolce sera, ascolta il silenzio parla d'amore, ascolta il tramonto parla di pace, ascolta il mio cuore parla d'amicizia, dolce tramonto a te a tutti voi amici.
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Buon tramonto e dolce sera, ascolta il silenzio parla d'amore, ascolta il tramonto parla di pace, ascolta il mio cuore parla d'amicizia, dolce tramonto a te a tutti voi amici.
Mi girai verso la mia scuola mentre mi avviavo alle corriere. Poi, però, distolsi subito lo sguardo. L'idea che, tre mesi dopo, sarei dovuta ritornare per affrontare la terza, fa male. Fa male perché poi avrei dovuto abbandonare la mia scuola. I miei compagni. I miei amici. Andare faccia a faccia con le superiori? Io? Sono abbastanza pronta? La fantasiosa, simpatica, strana viola pedri potrà mai sopravvivere alle superiori? Certo. E le affronterò anche a testa alta, magari con il mio basso che mi aspetta a casa, ansioso di essere suonato: è la vita. E io sono pronta ad affrontarla.
Ho tantissima paura, non so perché. Ma la sento dentro dal primo momento in cui ti ho incontrato. La sento scivolare sulla pelle, dentro le vene, la sento ogni volta che ti guardo. Ho paura di perdermi nei tuoi occhi, capisci? Questo è il motivo per cui non riesco a farlo mai. Questo è il motivo per cui preferisco starmene in silenzio ad aspettare che il destino faccia la sua mossa. Perché è grazie ad esso se tu hai preso un posto nella mia vita. E per quanto tutto sembri così difficile, sono certo che una strada ci sia sempre. Perché certe emozioni non le provi con chiunque. E qualcosa vorrà pur dire tutto questo. Quindi se proprio dovrò perdermi da qualche parte voglio farlo per venire a prendere te. Perché sono certo che da qualche parte la felicità esiste ed anche se non potrò prometterti che sarà facile raggiungerla insieme, posso solamente dirti che per quanto tu possa aver avuto paura fino ad ora, quei 20 secondi di coraggio, li ricorderai per sempre.
Chissà come ci si sente ad avere molti amici, un ragazzo, una spalla su cui piangere, andare bene a scuola, avere un buon rapporto con i propri genitori e andare d'accordo con tutti. Insomma chissà come ci si sente ad avere una bella vita.
Avete mai provato ad innamorarvi di qualcuno e scoprire che dell'amore avevate capito ben poco? Che tutte le emozioni, i batticuore e le sensazioni che credevate uniche in realtà erano ben poco. E avete mai sentito la paura di perdere quel qualcuno da rendervi conto che tutte quelle lacrime, tutto quel dolore e quei: "non ce la faccio", in realtà erano una passeggiata?
È strano come la vita a volte possa aprirti gli occhi in un modo assurdo, strano e difficile al tempo stesso. Dove la mente fa a pugni col cuore, dove il corpo non resiste né alla mente né al cuore. Guardi quella persona e pensi che non hai mai visto niente di più bello, niente che ti appaghi così tanto dentro. E mentre la ami senti che quello che ti lascia dentro resterà inciso là in modo indelebile. Sì, lo so cosa state pensando: "questi sono i classici amori da favola, quelli perfetti, passionali ed eterni"! Invece no, parlo di un amore reale di qualcosa che non si prova spesso nella vita e forse solo una volta si trova. Ci puoi pensare e ripensare, puoi scappare o restare, ma niente di ciò che farai farò in modo che lui non ti segua. Ovunque andrai, in qualsiasi posto sarai lui sarà la, dentro te. Perché il cuore non si ripone mai in un cassetto per non sentirlo parlare. Lui ti chiama in ogni modo, con la mente, con le emozioni e con il corpo. Un semplice gesto o una parola, anche la più banale basta a farti sentire la grandezza che ha dentro di te. Il potere e la capacità che ha su di te. Fanno paura gli amori così? Sì, molta. Ma la paura in fondo aiuta o distrugge? Me lo chiedo spesso, ma so una cosa, ho capito una cosa, che di fronte ad amori così non c'è paura, logica, razionalità, ma solo la voglia di rischiare, la voglia di bruciarci vivi in quell'amore e se anche viva non ne esci, non fa niente, perché senza quell'amore non ti sentiresti viva comunque.
Non immaginate la vita quanto sia dura in certi momenti, quando solo a pensarci le lacrime scendono senza un perché mentre ti svegli con gli occhi gonfi. Ma quanto hai pianto, solo il cielo lo sa. Quando sei allegra, quando sei triste. Ormai hai smesso di credere alle favole, stando con i piedi per terra. La cura all'animo, non si trova facilmente. Ci sono pochi amici su cui contare, ci sono quelli pronti, come ti volti, a giudicare. Quelli che ti sanno sorridere, ti sanno comprendere, mentre come ti giri con le spalle hanno una lama pronta e tagliente in che mondo da furbi viviamo. Senza renderci conto entrano a far parte della nostra vita, oltraggiando i nostri pensieri e programmi da realizzare rubando i nostri progetti. Il nostro sbaglio è fidarci troppo, non tutti possono essere come te o come me.
Raccolgo i pezzi a uno a uno, facendo innesto al coraggio. Custodirò segreti come fossero testimonianze vive di quel che sono stata. Non si saprà della mia pelle spaventata, né delle braccia in difesa, chiudersi forti a proteggere il cuore e i suoi filamenti. Si sentirà il mio verbo restato muto, con la lingua data in sacrificio in nome degli urli, in attesa di una eco redentrice che sia conversione. M'è sembrato di capire bellezza e destino, tutto a un tratto, del resto, improvvisamente, ho confuso le idee. Ho espiato crimini non commessi e l'ho fatta franca davanti ai reati che hanno tenuto in ostaggio l'ultima goccia di perdono, per me e gli altri e dagli altri a me, il passo è stato breve. Ci saranno giudizi che di universale non avranno nulla se non lo spazio ristretto degli occhi a calibrarsi gli sguardi e dirsi il rancore. Magari, dirsi l'amore. Forse, sorridersi tra le ciglia. Addirittura, ricongiungersi. E sarà non colpevolezza, ma mai innocenza piena, e sarà certezza d'una pena, ma mai assoluzione. Parlo così tanto con me stessa da essermi tribunale, cancelliere e galera. In attesa di libertà.
Sulle note di una canzone del passato, la mia mente mi riporta indietro nel tempo e per un attimo ritorno ad essere colei che sono stata, ma non sarò mai più: una ragazzina con tutta la vita davanti, però troppo timida e insicura per giovare appieno della propria forza e giovinezza. Adesso, da madre, sorrido ripensando al rossore sulle guance e a quel cercare di passare inosservata ad una realtà che non mi permetteva di volare lontano sulle ali dei miei sogni. Ora che la timidezza ha lasciato il posto alla sicurezza e alla forza d'animo, mi accorgo che la mia capacità di sognare non mi ha mai abbandonata, salvandomi spesso da realtà e situazioni insostenibili.
Sapete, credo che alla fine, la parola chiave di tutto sia il coraggio. Il coraggio di amare, di credere, di sognare. Il coraggio di andare oltre i propri limiti. Quello stesso coraggio che ci spinge a lottare ogni giorno per dimostrare al mondo che siamo vivi. E che non abbiamo intenzione di arrenderci mai. Pensateci bene, a tutto quello che avreste raggiunto se non aveste avuto paura. E allo stesso tempo chiedetevi se valeva la pena restare fermi a guardare la vostra vita scivolarvi dalle mani, mentre eravate immobili nell'attesa di un qualcosa che non sarebbe arrivato mai. E sapete perché? Perché le cose belle vanno prese di corsa e tenute strette. Quindi non abbiate paura di fallire, perché molto spesso la felicità è proprio di fronte a voi, basta solamente trovare il coraggio di essere liberi, aprire le braccia e raggiungerla per non lasciarla andare mai più via.
Nulla è servito avere valori radicati nel mio essere, nulla è servito avere carattere, nulla è servito essere sinceri e leali, nulla è servito amare, nulla è servito sacrificare me stessa in nome di queste cose quando poi vedi che chi è falso, senza né valori e principi vince sempre e tu invece perdi senza nemmeno poter difenderti perché le persone credono alle belle mascherine piuttosto che a volti veri, quei volti che non nascondono niente, neanche i segni che la vita gli ha inciso, che le lacrime hanno scavato e che i sorrisi hanno disegnato. Quei volti che parlano in faccia senza finti sorrisi, ma a muso duro, quei volti veri che tutti cercano, ma che nessuno sa guardare in faccia.