Delusioni


Scritto da: Silvia Nelli
in Diario (Delusioni)
Quando recitate il "medesimo" copione per conquistare la "vittima" successiva se volete fare gli splendidi evitate di dipingere le precedenti "vittime" come pazze e voi come santi. Evitate di pronunciare frasi del tipo: "tu neanche te lo immagini chi è quella"! Perché la verità è che la vittima di turno è chi siete voi che nemmeno immagina.
Composto domenica 18 dicembre 2016
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    Scritto da: Fily Russo
    in Diario (Delusioni)
    Non sono gli altri a farci del male, ma quello che noi proviamo per loro, idealizzandoli e idolatrando la loro persona, li abbiamo resi così potenti da vederli diversi da come sono. Pensando che, il loro sentimento era uguale al nostro, ci siamo fidati, fino a quando il "risveglio" da tale torpore è arrivato devastandoci. Dolore e sentimenti contrastanti pervadono la nostra anima, perché abbiamo creduto a tutto ciò che il nostro cuore sperava.
    Composto domenica 18 dicembre 2016
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      Scritto da: Silvia Nelli
      in Diario (Delusioni)
      Siete tutti così convinti di essere nel giusto, di muovere passi veri e pieni di personalità che riuscite a stupirmi ogni volta. Io invece non sono convinta di niente e tanto meno metterei una mano sul fuoco per quelli come voi. La "pienezza" della vostra convinzione mi fa amare ancora di più quella strana qualità di cui siete privi; ossia mettermi in discussione e farmi ogni tanto un sano esame di coscienza. Osservo i vostri volti convinti e fieri di ciò che siete e sorrido mentre noto i vostri piedi sprofondare nel fango che avete seminato.
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        Scritto da: Erika Mancini
        in Diario (Delusioni)
        Stanca, stanca di chi crede che una persona sensibile si possa manovrare facilmente, si possa usare per far crescere la propria autostima; stanca e delusa da chi non mette in gioco se stesso pensando prima a correggere i difetti degli altri; stanca ed arrabbiata perché chi mette passione ed anima in tutto quello che vive ed umilmente si rimette sempre in gioco, chi rispetta l'altro, sia considerato facilmente manovrabile e non pronto ad agire al passo con i tempi. Quali tempi? Quelli dell'ignoranza, del non rispetto, della scorrettezza, della paura che essere se stessi non basta. Continuerò a vivere con umiltà, schiettezza ed amore perché solo l'esempio fa e farà la differenza.
        Composto martedì 13 dicembre 2016
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          Scritto da: Raffaella Frese
          in Diario (Delusioni)
          Ci sono cicatrici che non si rimargineranno mai. In esse sono erte cupe lacrime, lacrime amare che non sanno cessare la loro corsa. La loro strada è fatta di ingiustizia, di tradimenti, di assenze, di mancanze. Queste cicatrici non conoscono altro che l'inganno, la finzione e l'arroganza. Non potranno mai essere rimarginate. Forse dai sorrisi sinceri; potranno essere occultate e dalle carezze del cuore, a volte potranno essere dimenticate. Ma Rimarranno indelebili nell'anima, cambiando il modo di pensare e di vedere il futuro, purtroppo!
          Composto sabato 4 giugno 2005
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            Scritto da: Roberto Giusti
            in Diario (Delusioni)
            Come si può raccontare il dolore se quel dolore lo conosci ma non sai come descriverlo? Ti fa stare male, ma non un male che non puoi controllare. È solo un male lungo, duraturo come le brutte giornate invernali. Fa parte di te, è in te, e tu sai solo che ogni tanto vive, prende il possesso della tua mente e ti ruba ogni pensiero. Ti stringe il cuore in una morsa fino a quasi soffocarti. Ti porta al limite come se avessi una pustola puntata in testa. Pronto a sparare? Avanti spara! Premi quel fottuto il grilletto sembra dirti ossessivamente. E lo fai, sei stanco, distrutto, esasperato. Lo fai, ma non succede nulla. Nessuna pallottola nel caricatore. Solo brividi per quella sana pazzia. L'ultimo scherzo del tuo mai troppo amico dolore. Tutto ricomincia daccapo. Rimetti in sesto i cocci della tua mente, riprendi a ragionare e ancora pensi a come si può raccontare il dolore e sopratutto, se quel dolore raccontato o meno, avrà mai fine.
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              Scritto da: Silvia Nelli
              in Diario (Delusioni)
              È facilissimo pensare a ciò che ci manca, a tutto quello che non ci viene dato e non ci è stato concesso. È qualcosa di semplicissimo sapere cosa si vuole e come lo si vuole. Un po meno facile è pensare a cosa facciamo mancare agli altri prima di pretendere ciò che non ci viene dato. Meno semplice è capire cosa vorrebbero gli altri e/o come lo vorrebbero prima di imputare la pretesa di ciò che vogliamo noi stessi. Quanto vi è facile puntare il dito e dire "tu hai... tu non sei... tu non hai"... questo atteggiamento fa viaggiare su un binario egoistico che impedisce di vedere che spesso molte cose arrivano non per per "colpa" di qualcuno "esterno", ma semplicemente perché non siamo stati in grado di vedere, di ascoltare e di mettere un solo secondo in secondo piano "il nostro"! Questo succede quando quel fatidico "tu hai... tu non sei... tu non hai"... parte prima del "fammi fermare e riflettere un attimo... forse non ho capito un cazzo"!
              Composto lunedì 5 dicembre 2016
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                Scritto da: Marco L.
                in Diario (Delusioni)
                Un tatuaggio per ogni cosa andata male, un piercing per ogni storia da ricordare, uno al centro del mio volto, per la storia più deviata, un tatuaggio per il dolore, ma dalla mente nulla mai si cancella, in questo limbo di merda, dove mi sento calpestato, in un bar guardo le persone mentre il whisky mi fa cadere una lacrima amara, torno, luoghi strani, ed io cosparso come glassa nel mondo ma senza piatto centrale, un voto sul sito dove scrivo, ma non sei stata tu, sono pronto a dare il mio ultimo lascito, un oggetto trovato superando qualche guaio lontano da casa, un oggetto che forse manifesta la mia inesistente voglia di paura pur di lasciare un segno, ma la certezza dell inutilità del gesto. Cervello in fumo, uno psicologo mi guarda e ride, sotto pressione, ma è tutto chiaro, siamo così, sostituibili, la gente per strada scorre, la gente cambia, tutti cambiano e cambiano i protagonisti delle vite, guardo da solo come mi han lasciato tutti, ricordo parole e frasi mentre del trucco si attaccava ai miei abiti, parole di burro, dicevano che mai ci saremmo sostituiti e che le cose che abbiamo fatto insieme ero irripetibili con altri, fantascienza del mondo, ironia dell uomo preso dall abisso. Sono uno stupido a credere, a pensare, vorrei morire, vorrei non stressarti più con questi deliri e lasciarti libera, così libero anch'io da questa libertà finta. Ma se mollo... Ho perso.
                Composto lunedì 5 dicembre 2016
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