Delusioni


Scritto da: Raffaella Frese
in Diario (Delusioni)
Ci fu un tempo che la dignità era cara come lo è la vita. Non era in vendita, ma soprattutto non si svendeva, come un qualche cosa che ora non serve più perché in esubero, oppure come uno straccio vecchio al mercato. Un tempo a piedi nudi si venerava la vita, e quella dignità era un bene tramandato in generazione in generazione, perché la semplicità era la padrona di una casa; umile, calorosa e ospitante. Ora invece la responsabilità di quale scarpe indossare, di quale vestito mettere, per non essere fuori moda, ha reso tutto superficiale e freddo. Privo di ogni valore, dove la morale non ha più importanza e le cose banali sono all'apice dello squallore e tristemente sono divenute cose importanti, immancabili e insostituibili.
Composto venerdì 17 giugno 2005
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    Scritto da: Sabrina La Rosa
    in Diario (Delusioni)
    Ho simpatia per le teste calde, per tutti quelli che non trattengono le emozioni, che siano di rabbia o di felicità, che hanno il coraggio di mostrarsi senza misteri. Sicuramente non faranno sempre una bella figura agli occhi di tutti, ma saranno apprezzati da chi ama la sincerità, a differenza di tanti che si nascondono dietro finti sorrisi e silenzi pericolosi.
    Composto giovedì 19 gennaio 2017
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      Scritto da: Pina Caruso
      in Diario (Delusioni)
      A volte sei seduta dentro un sogno e non te ne accorgi, ti intristisci pensando a chi non hai più accanto, piangi calde lacrime e vorresti che lui tornasse a farti sorridere... ma lui non esiste tu te lo sei inventato, per te, due occhi due mani delle labbra calde morbide... ma il vero lui per te non ci sarà mai... e tu lo sai.
      Composto lunedì 16 gennaio 2017
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        Scritto da: Raffaella Frese
        in Diario (Delusioni)
        Sai cosa c'è, che prima di etichettare qualcuno, forse sarebbe meglio, conoscerlo prima, avere la consapevolezza di ciò che ha vissuto, di cosa ha patito, di cosa ha voluto sopportare per andare avanti. Non bisogna giudicare le persone con un'occhiata e via. Non sempre l'abito fa il monaco o viceversa. Le etichette hanno valore solo sugli oggetti, sulle persone acquistano tutt'altro nome, infatti portano il marchio di egoismo e cattiveria, cattiveria gratuita che annega nella superficialità di chi la sente.
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          in Diario (Delusioni)
          Per la prima volta ho dato uno sguardo ad altri Autori del sito "tal dei tali". Nessuno di quelli letti, a mio avviso, ha conferito un senso profondo e vero alla fine della vita terrena (ho letto interpretazioni sulla morte trascritte da qualcuno di codesti "scrittori" ). Purtroppo ho notato che molte frasi mancano di contenuto, altre sono al limite dell'incredibile, tra errori grammaticali, confusione generale, espressività da rivedere; frasi che non trasmettono granché, altre proprio niente. Alcuni non sanno neppure cosa sia un aforisma (magari se maschile o femminile, tutt'al più!). Questo aspetto, purtroppo, non giova alla Letteratura Italiana ed alla lingua in particolare; le rende sterili, prive di emozioni, di contenuti quantomeno leggibili e di grammaticalità. La fine della Lingua Italiana s'avvicina lentamente, schiacciata sempre più dal peso di gente che crede di esser ciò che in realtà non è, e mai sarà! Ecco spiegato il senso profondo della morte. Perché la vera morte si trova in tutto ciò che richiama la negatività; in ciò che è violento o che tende a distruggere la dignità delle cose e delle persone. In tal caso: la dignità della nostra cara Lingua Madre. Alla fine del percorso, le "frasette" circolano sui Social e magari ottengono anche migliaia di consensi da parte di gente che ignora o che si lascia facilmente condizionare da un cuore di paglia o da un aforisma che pare freddo marmo sotto uno strato di spesso ghiaccio.
          Mio caro Professor Nino (Docente di Lettere in pensione), chissà quanto dispiacere prova il Suo cuore, nel veder mortificata la tanto cara lingua Italiana.
          Composto giovedì 12 gennaio 2017
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            Scritto da: Silvia Nelli
            in Diario (Delusioni)
            Dicono che li piaccio per il mio essere schietto, intelligente e vero. Poi non si sa come mai, quando la mia schiettezza è rivolta a loro non va più bene e divento la "cattiva". State lontani da quelle come me e cercatevi qualcuno che vi dica sempre "sì, hai ragione" oppure solo ciò che volete sentirvi dire. Io non sono così e per quelle come me serve molto di più di provocazioni e vittimismo. Certe atteggiamenti scatenati dal vostro "senso di inferiorità" ho imparato a ignorarli da secoli.
            Composto giovedì 12 gennaio 2017
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              Scritto da: Carlotta
              in Diario (Delusioni)
              Mi trovavo dentro alla tua stanza con in testa pensieri che sapevamo solo di te, mi chiedevo dove eri con chi eri e se davvero valeva tutto ciò più dello stare assieme. Stavo ascoltando la stessa canzone che tuttora ho nelle orecchie, mentre le lacrime non scendevano dal troppo dolore e dal non voler credere a quello che stava accadendo. Volevo morire, sprofondare per poi ritrovarmi nel letto la mattina dopo senza pensieri e proprio mentre stavo pensando a ciò in mezzo secondo sei arrivato, e ti giuro che io ho provato a fare quella incazzata ma non c'è l'ho fatta ancora una volta sei riuscito a sciogliere tutto quel ghiaccio che avevo creato in tutto quel tempo in cui non ceri stato.
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                Scritto da: Silvia Nelli
                in Diario (Delusioni)
                Vorrei dirti che c'era sicuramente "di meglio" quando ti ho scelto, ma poco contava. Niente contava, perché anche l'oro più prezioso non era "te" e tu nel mio cuore avevi un valore ben più prezioso. Potrei dirti che sei stato/a "una pessima scelta", ma anche le scelte peggiori se fatte con il cuore non me le rimangio. Io quando "ci credo" lo faccio fino alla fine. "La fine" una parola che spaventa... ma che quando arriva ne devi saper affrontare effetti e conseguenze. E quella "fine" o la mettevo a te... oppure avrei segnato consapevolmente la mia.
                Composto martedì 10 gennaio 2017
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