Scritto da: Mirko Zullo
in Diario (Delusioni)
Quando ci si torna a masturbare, l'amore è finito.
Commenta
Quando ci si torna a masturbare, l'amore è finito.
Ci sono cose che inevitabilmente accadono, accadono e basta. Non ci sono elementi validi per spiegare, il perché, il come e il quando. Bisogna darsi forza e migliorare sé stessi, amando la vita apprezzandola per quella che è. Accettando che la vita è il mutamento dei giorni e il disordine delle nostre aspettative. A nulla vale aspettare che la tempesta si plachi, a nulla serve rendere la nostra anima irrequieta, aspettando sul podio che le cose migliorano. Le cose accadono, e non migliorano da sole. I temporali si scatenano, le piogge scendono, i vulcani eruttano. Combattere è la parola chiave, che rende la nostra visione delle cose più nitida. Combattere ha in sé l'autostima che ci aiuta a riflettere e a vivere accettando le conseguenze, perché accettando ciò, accettiamo il credo e il significato della vita.
Vivere il presente significa semplicemente: mettere un punto dove esitavamo e voltare pagina. Non ho mai detto di dimenticare il passato. Non si può! Esso è un pezzo della nostra esistenza. È ciò che siamo. Quindi ho solo detto, di non lasciarci condizionare da esso e di non abbandonare l'idea di essere felice, vivendo ciò che siamo adesso. Ecco cosa significa vivere il presente, non guardare dal buco della serratura, ma aprire la porta ed esplorare e vivere ciò che siamo pronti ad affrontare.
Ti ho guardato bene, da mille angolature diverse. Ho osservato e tenuto presente che era con la ragione che dovevo guardarti e non con il cuore. Malgrado il percorso sia stato lungo e non facile perché il cuore aveva il maledetto vizio di soccombere la ragione... poco a poco sei affiorato alla luce per ciò che veramente sei. Averti "idealizzato" dentro me non è servito a non fare i conti con la verità. La cosa che più mi rammarica non è il tempo che ti ho dato, ma il vedere come in te ci sia un mondo bellissimo che tu stesso riesci a distruggere con quei tuoi lati "oscuri" che farebbero schifo anche ai "peggiori".
Il mare... la più imponente manifestazione della natura, del creato. Ti dona l'entusiasmo della vita... ed io quel giorno mi sentivo viva. Ti ho chiesto un bacio sul mare, ti ho chiesto solo un bacio e tu me l'hai negato. Ed in quel mare hai annegato la speranza della nostra vita.
Ho donato il meglio di me... ma ho solo ricevuto delusioni.
Come faccio ad augurare Buongiorno a te, fratello mio? Caduto in disgrazia, seduto sulle quelle macerie, piangi la disperazione su pietre che solo ieri erano la tua casa. Trema nel cuore questa paura, una profonda angoscia che uccide ogni speranza alla vita. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Si, anch'io conosco il suono di un cuore che si spezza, che va in frantumi e alza quella maledetta polvere che sa di fallimento, che ti impedisce di vedere ancora la strada. Assieme a lui conosco quanto sia alto il prezzo che comporta ricostruirlo, lasciare che il tempo passi, che il vento porti via quella polvere e che la pioggia lavi bene le ferite. Però proprio grazie a tutto questo conosco quel meraviglioso "tremolio" che senti dentro allo stomaco quando torni poco a poco a vivere. Quando sia che ci sia la pioggia, sia che ci sia il sole il tuo sorriso si riaccende... è si, conosco il sapore della distruzione di un sogno e quello della rinascita della persona che torna a credere.
Non sono brava a dimenticare chi ho amato, in qualche modo, me lo porto dentro lo stesso. In un angolo del mio cuore c'è sempre una piccola traccia di chi è stato importante. Si va vanti, con la nostalgia dentro perché la vita continua ma quello che davvero è stato importante non può morire mai.
È quel silenzio dove la pelle parla, un abbandono completo che rasenta la follia, un controllo del desiderio, un istinto irrefrenabile, una sete insaziabile che dalle labbra scende avida fino all'anima.