Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Il vento cala e se ne va

Il vento cala e se ne va
lo stesso vento non agita
due volte lo stesso ramo
di ciliegio
gli uccelli cantano nell'albero
ali che voglion volare
la porta è chiusa
bisogna forzarla
bisogna vederti, amor mio,
sia bella come te, la vita
sia amica e amata come te

so che ancora non è finito
il banchetto della miseria ma
finirà...
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Il fiume

    Fiume che là specchiasti un casolare
    cò suoi rossi garofani, qua mura
    d'erme castella, e tremula verzura;
    eccoti giunto al fragoroso mare:
    ed ecco i flutti verso te balzare
    su dall'interminabile pianura,
    in larghe file; e nella riva oscura
    questa si frange, e quella in alto appare;
    tituba e croscia. E là, donde tu lieto,
    di sasso in sasso, al piè d'una betulla,
    sgorghi sonoro tra le brevi sponde;
    a un po' d'auretta scricchiola il canneto,
    fruscia il castagno, e forse una fanciulla
    sogna a quell'ombre, al mormorìo dell'onde.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Senza rancore

      Lacrime dalle palpebre, dolori dei dolenti,
      dolori che non contano e lacrime incolori.
      Non chiede nulla, lui, non è insensibile,
      triste nella prigione e triste quand'è libero.

      È un tempo tetro, è una notte nera
      da non mandare in giro neanche un cieco. I forti
      siedono, il potere è in pugno ai deboli,
      e in piedi è il re, vicino alla regina assisa.

      Sorrisi e sospiri, insulti imputridiscono
      nella bocca dei muti e negli occhi dei vili.
      Non toccare nulla! Qui brucia, là arde;
      codeste mani son per le tasche e le fronti.

      Un'ombra...
      Tutta la sciagura del mondo
      e il mio amore addosso
      come una bestia nuda.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Scritto con inchiostro verde

        L'inchiostro verde crea giardini, selve, prati,
        fogliami dove cantano le lettere,
        parole che son alberi,
        frasi che son verdi costellazioni.

        Lascia che le parole mie scendano e ti ricoprano
        come una pioggia di foglie su un campo di neve,
        come la statua l'edera,
        come l'inchiostro questo foglio.
        Braccia, cintura, collo, seno,
        la fronte pura come il mare,
        la nuca di bosco in autunno,
        i denti che mordono un filo d'erba.

        Segni verdi costellano il tuo corpo
        come il corpo dell'albero le gemme.
        Non t'importi di tante piccole cicatrici luminose:
        guarda il cielo e il suo verde tatuaggio di stelle.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Saluto

          Nulla, spuma, vergine verso
          A non designar che la coppa;
          Tal si tuffa lungi una frotta
          Di sirene, il dorso riverso.

          Noi navighiamo, o miei diversi
          Amici, io già sulla poppa
          Voi sulla prua ch'apre alla rotta
          Flutto di folgori e d'inverni;

          Un'ebbrezza bella m'ingiunge
          Senza temer beccheggio lungo
          Di levar alto questo salve

          Solitudine, scoglio, stella
          A non importa ciò che valse
          La cura bianca della vela.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Il canto della tenebra

            La luce del crepuscolo si attenua:
            Inquieti spiriti sia dolce la tenebra
            Al cuore che non ama più!
            Sorgenti sorgenti abbiam da ascoltare,
            Sorgenti, sorgenti che sanno
            Sorgenti che sanno che spiriti stanno
            Che spiriti stanno a ascoltare
            Ascolta: la luce del crepuscolo attenua
            Ed agli inquieti spiriti è dolce la tenebra:
            Ascolta: ti ha vinto la Sorte:
            Ma per i cuori leggeri un'altra vita è alle porte:
            Non c'è di dolcezza che possa uguagliare la Morte
            Più Più Più
            Intendi chi ancora ti culla:
            Intendi la dolce fanciulla
            Che dice all'orecchio: Più Più
            Ed ecco si leva e scompare
            Il vento: ecco torna dal mare
            Ed ecco sentiamo ansimare
            Il cuore che ci amò di più!
            Guardiamo: di già il paesaggio
            Degli alberi e l'acque è notturno
            Il fiume va via taciturno
            Pùm! Mamma quell'omo lassù! "
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Je suis comme je suis

              Je suis comme je suis
              Je suis faite comme ça
              Quand j'ai envie de rire
              Oui je ris aux éclats
              J'aime celui qui m'aime
              Est-ce ma faute à moi
              Si ce n'est pas le même
              Que j'aime chaque fois
              Je suis comme je suis
              Je suis faite comme ça
              Que voulez-vous de plus
              Que voulez-vous de moi

              Je suis faite pour plaire
              Et n'y puis rien changer
              Mes talons sont trop hauts
              Ma taille trop cambrée
              Mes seins beaucoup trop durs
              Et mes yeux trop cernés
              Et puis après
              Qu'est-ce que ça peut vous faire
              Je suis comme je suis
              Je plais à qui je plais
              Qu'st-ce que ça peut vous faire
              Ce qui m'est arrivé
              Oui j'ai aimé quelqu'un
              Oui quelqu'un m'a aimée
              Comme les enfants qui s'aiment
              Simplement savent aimer
              Aimer aimer...
              Pourquoi me questionner
              Je suis là pour vous plaire
              Et n'y puis rien changer.
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