Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Talor mentre cammino per le strade

Talor, mentre cammino per le strade
della città tumultuosa solo,
mi dimentico il mio destino d'essere
uomo tra gli altri, e, come smemorato,
anzi tratto fuor di me stesso, guardo
la gente con aperti estranei occhi.

M'occupa allora un puerile, un vago
senso di sofferenza ed ansietà
come per mano che mi opprima il cuore.
Fronti calve di vecchi, inconsapevoli
occhi di bimbi, facce consuete
di nati a faticare e a riprodursi,
facce volpine stupide beate,
facce ambigue di preti, pitturate
facce di meretrici, entro il cervello
mi s'imprimono dolorosamente.
E conosco l'inganno pel qual vivono,
il dolore che mise quella piega
sul loro labbro, le speranze sempre
deluse,
e l'inutilità della loro vita
amara e il lor destino ultimo, il buio.

Ché ciascuno di loro porta seco
la condanna d'esistere: ma vanno
dimentichi di ciò e di tutto, ognuno
occupato dall'attimo che passa,
distratto dal suo vizio prediletto.

Provo un disagio simile a chi veda
inseguire farfalle lungo l'orlo
d'un precipizio, od una compagnia
di strani condannati sorridenti.
E se poco ciò dura, io veramente
in quell'attimo dentro m'impauro
a vedere che gli uomini son tanti.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    L'uccellino del freddo

    Viene il freddo. Giri per dirlo
    tu, sgricciolo, intorno le siepi;
    e sentire fai nel tuo zirlo
    lo strido di gelo che crepi.
    Il tuo trillo sembra la brina
    che sgrigiola, il vetro che incrina...
    trr trr trr terit tirit...
    Viene il verno. Nella tua voce
    c'è il verno tutt'arido e tecco.
    Tu somigli un guscio di noce,
    che ruzzola con rumor secco.
    T'ha insegnato il breve tuo trillo
    con l'elitre tremule il grillo...
    trr trr trr terit tirit...
    Nel tuo verso suona scrio scrio,
    con piccoli crepiti e stiocchi,
    il segreto scricchiolettio
    di quella catasta di ciocchi.
    Uno scricchiolettio ti parve
    d'udirvi cercando le larve...
    trr trr trr terit tirit...
    Tutto, intorno, screpola rotto.
    Tu frulli ad un tetto, ad un vetro.
    Così rompere odi lì sotto,
    così screpolare lì dietro.
    Oh! lì dentro vedi una vecchia
    che fiacca la stipa e la grecchia...
    trr trr trr terit tirit...
    Vedi il lume, vedi la vampa.
    Tu frulli dal vetro alla fratta.
    Ecco un tizzo soffia, una stiampa
    già croscia, una scorza già scatta.
    Ecco nella grigia casetta
    l'allegra fiammata scoppietta...
    trr trr trr terit tirit...
    Fuori, in terra, frusciano foglie
    cadute. Nell'Alpe lontana
    ce n'è un mucchio grande che accoglie
    la verde tua palla di lana.
    Nido verde tra foglie morte,
    che fanno, ad un soffio più forte...
    trr trr trr terit tirit...
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Il desiderio

      Io non invidio ai vati
      Le lodi e i sacri allori,
      Nè curo i pregi e gli ori
      D'un duce o d'un sovran.
           Saran miei dì beati
      Se avrò il mio crine cinto
      Di serto vario-pinto
      Tessuto di tua man.
           Saran miei dì beati
      Se in mezzo a bosco ombroso
      Il volto tuo vezzoso
      Godrommi a contemplar.
           Che bel vederci allora
      Mille cambiar sembianti,
      E direi: O cori amanti,
      Cessate il palpitar!
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        Forse era ver, ma non però credibile
        a chi del senso suo fosse signore;
        ma parve facilmente a lui possibile,
        ch'era perduto in via più grave errore.
        Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibiIe,
        e l'invisibil fa vedere Amore.
        Questo creduto fu; che 'l miser suole
        dar facile credenza a quel che vuole.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Fille d'acier

          Je n'aimais personne dans le monde
          Je n'aimais personne sauf celui que j'aimais
          Mon amant mon amant celui qui m'attirait
          Maintenant tout a changé est-ce lui qui a cessé de m'aimer
          Mon amant qui a cessé de m'attirer est-ce moi?
          Je ne sais pas et puis qu'est-ce ça pet faire tout ça?
          Maintenant je suis couchée sur la paille humide de l'amour
          Toute seule avec tous les autres toute seule désespsèrée
          Fille de fer-blanc fille rouillée
          O mon amant mon amant mort ou vivant
          Je veux que tu te rappelles autrefois
          Mon amant celui qui m'aimait et que j'aimais.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            L'incontro

            Al collo un filo di esili grani,
            celo le mani nel largo manicotto,
            gli occhi guardano distratti
            e non piangeranno mai più.

            Sembra il volto più pallido
            per la seta che tende al lilla,
            arriva quasi alle sopracciglia
            la mia frangetta non ondulata.

            E non somiglia ad un volo
            questa lenta andatura, quasi avessi
            sotto i piedi una zattera
            e non i quadretti del parquet.

            La bocca bianca è socchiusa,
            ineguale il respiro affannato,
            e sul mio petto tremano i fiori
            dell'incontro che non c'è stato.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              Dove è tagliato, in man lo raccomanda
              a Pinabello, e poscia a quel s'apprende:
              prima giù i piedi ne la tana manda,
              e su le braccia tutta si suspende.
              Sorride Pinabello, e le domanda
              come ella salti; e le man apre e stende,
              dicendole: - Qui fosser teco insieme
              tutti li tuoi, ch'io ne spegnessi il seme! -.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                Non come volse Pinabello avvenne
                de l'innocente giovane la sorte;
                perché, giù diroccando a ferir venne
                prima nel fondo il ramo saldo e forte.
                Ben si spezzò, ma tanto la sostenne,
                che 'l suo favor la liberò da morte.
                Giacque stordita la donzella alquanto,
                come io vi seguirò ne l'altro canto.
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