Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Costance Hately

Tu lodi il mio sacrificio, Spoon River,
perché allevai Irene e Mary,
orfane di mia sorella!
E biasimi Irene e Mary
perché mi disprezzarono!
Ma non lodare il mio sacrificio,
e non censurare il loro disprezzo;
io le allevai, ebbi cura di loro, è vero! —
ma avvelenai questi benefici
col costante rinfaccio della loro dipendenza.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Non chiesi nulla

    Non chiesi nulla,
    solo mi fermai al limite
    del bosco, dietro un albero. Gli occhi dell'alba
    erano languidi,
    e la rugiada era ancora nell'aria.
    Il delicato profumo dell'erba bagnata
    indugiava nella nebbia
    sottile che avvolgeva
    la terra. Sotto un banano mungevi la mucca
    con le tue mani tenere,
    fresche come il burro.
    Io me ne stavo immobile.
    Non dissi una parola.
    Fu l'uccello che cantò,
    nascosto, dal cespuglio.
    L'albero di mango
    lasciava cadere i suoi fiori sulla strada del villaggio
    e le api venivano ronzando, a una a una.
    Dalla parte dello stagno
    il cancello del tempio
    di Shiva era aperto
    e un fedele aveva iniziato
    il suo canto.
    Con il secchio
    sulle ginocchia
    tu mungevi la mucca.
    Io rimasi con il mio secchio vuoto.
    Non ti venni vicino.
    Il cielo si destò al suono
    del gong del tempio.
    Gli zoccoli delle bestie
    che andavano al pascolo sollevavano la polvere
    della strada.
    Con le brocche piene
    posate sull'anca,
    le donne venivano
    dal fiume.
    I tuoi bracciali
    tintinnavano e la schiuma traboccava dal secchio.
    La mattina passò e io
    non ti venni vicino.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Le sei del mattino

      Le sei del mattino.
      Ho aperto la porta del giorno ci sono entrato
      ho assaporato
      l'azzurro nuovo nelle finestre
      le rughe della mia fronte di ieri
      sono rimaste sullo specchio

      sulla mia nuca una voce di donna
      tenera peluria di pesca
      e le notizie del mio paese alla radio

      vorrei correre d'albero in albero
      nel frutteto delle ore

      verrà il tramonto, mia rosa
      e al di là della notte
      mi aspetterà
      spero
      il sapore di un nuovo azzurro.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        I limoni

        Ascoltami, i poeti laureati
        si muovono soltanto fra le piante
        dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
        Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
        fossi dove in pozzanghere
        mezzo seccate agguantano i ragazzi
        qualche sparuta anguilla:
        le viuzze che seguono i ciglioni,
        discendono tra i ciuffi delle canne
        e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

        Meglio se le gazzarre degli uccelli
        si spengono inghiottite dall'azzurro:
        più chiaro si ascolta il susurro
        dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
        e i sensi di quest'odore
        che non sa staccarsi da terra
        e piove in petto una dolcezza inquieta.
        Qui delle divertite passioni
        per miracolo tace la guerra,
        qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
        ed è l'odore dei limoni.

        Vedi, in questi silenzi in cui le cose
        s'abbandonano e sembrano vicine
        a tradire il loro ultimo segreto,
        talora ci si aspetta
        di scoprire uno sbaglio di Natura,
        il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
        il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
        nel mezzo di una verità
        Lo sguardo fruga d'intorno,
        la mente indaga accorda disunisce
        nel profumo che dilaga
        quando il giorno più languisce.
        Sono i silenzi in cui si vede
        in ogni ombra umana che si allontana
        qualche disturbata Divinità

        Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
        nelle città rumorose dove l'azzurro si mostra
        soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
        La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
        il tedio dell'inverno sulle case,
        la luce si fa avara - amara l'anima.
        Quando un giorno da un malchiuso portone
        tra gli alberi di una corte
        ci si mostrano i gialli dei limoni;
        e il gelo del cuore si sfa,
        e in petto ci scrosciano
        le loro canzoni
        le trombe d'oro della solarità.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Il giudice Somers

          Come accade, ditemi,
          che io, il più erudito degli avvocati,
          che conoscevo Blackstone e Coke
          quasi a memoria, che feci il più gran discorso
          che il tribunale avesse mai udito, e scrissi
          un esposto che meritò l'elogio del pretore Breese —
          come accade, ditemi,
          che io giaccio qui, dimenticato, ignoto,
          mentre Chase Henry, l'ubriacone della città,
          ha un cippo di marmo, sormontato da un'urna,
          su cui la Natura in un capriccio d'ironia
          ha seminato un cespo in fiore?
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            La Befana

            Discesi dal lettino
            son là presso il camino,
            grandi occhi estasiati,
            i bimbi affaccendati

            a metter la scarpetta
            che invita la Vecchietta
            a portar chicche e doni
            per tutti i bimbi buoni.

            Ognun, chiudendo gli occhi,
            sogna dolci e balocchi;
            e Dori, il più piccino,
            accosta il suo visino

            alla grande vetrata,
            per veder la sfilata
            dei Magi, su nel cielo,
            nella notte di gelo.

            Quelli passano intanto
            nel lor gemmato manto,
            e li guida una stella
            nel cielo, la più bella.

            Che visione incantata
            nella notte stellata!
            E la vedono i bimbi,
            come vedono i nimbi

            degli angeli festanti
            nè lor candidi ammanti.
            Bambini! Gioia e vita
            son la vision sentita

            nel loro piccolo cuore
            ignaro del dolore.
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Sarah Brown

              Maurizio, non piangere, non sono qui sotto il pino.
              L'aria profumata della primavera bisbiglia nell'erba dolce,
              le stelle scintillano, la civetta chiama,
              ma tu ti affliggi, e la mia anima si estasia
              nel nirvana beato della luce eterna!
              Và dal cuore buono che è mio marito,
              che medita su ciò che lui chiama la nostra colpa d'amore: -
              digli che il mio amore per te, e così il mio amore per lui, hanno foggiato il mio destino — che attraverso la carne raggiunsi lo spirito e attraverso lo spirito, pace.
              Non ci sono matrimoni in cielo,
              ma c'è l'amore.
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Rinascita

                L'esangue primavera già tristemente esilia
                L'inverno, tempo lucido, tempo d'arte serena,
                E in me, dove un oscuro sangue colma ogni vena,
                L'impotenza si stira ed a lungo sbadiglia.
                Crepuscoli s'imbiancano tiepidi nella mente
                Che come vecchia tomba serra un cerchio di ferro,
                Ed inseguendo un sogno vago e bello, io erro
                Pei campi ove la linfa esulta immensamente.
                Poi procombo snervato di silvestri sentori,
                E scavando al mio sogno una fossa col viso,
                Mordendo il suolo caldo dove, sbocciano i fiori,
                Attendo nell'abisso che il tedio s'alzi... Oh riso
                Intanto dell'Azzurro sulla siepe e sui voli
                Degli uccelli ridesti che cinguettano al sole!
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                  Scritta da: Silvana Stremiz

                  Woher sind wir geboren?

                  Woher sind wir geboren?
                  Aus Lieb.
                  Wie wären wir verloren?
                  Ohn Lieb.
                  Was hilft uns überwinden?
                  Die Lieb.
                  Kann man auch Liebe finden?
                  Durch Lieb.
                  Was läßt nicht lange weinen?
                  Die Lieb.
                  Was soll uns stets vereinen?
                  Die Lieb.

                  Da dove siamo nati?

                  Da dove siamo nati?
                  Dall'amore.
                  Come saremmo perduti?
                  Senza amore.
                  Cosa ci aiuta a superarci?
                  L'amore.
                  Si può trovare anche l'amore?
                  Con amore.
                  Cosa abbrevia il pianto?
                  L'amore.
                  Cosa deve unirci sempre?
                  L'amore.
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