Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Gina

Va Gina,
vai!
Fatti scoprire, esci di casa
sfama pure pargoli di leone.
Una gita fuori porta
o qualche settimana
va... Gina,
fatti accompagnare.
E saprai di tutti
di politica, di lettere
d'arte e rivoluzione
questo è il segreto
agitare molte più persone.
Io ti aspetto a casa
al massimo
su Venere
non devi preoccuparti;
ho in testa un paio di idee
che sembrano vincenti.
Composta martedì 22 gennaio 2013
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    Scritta da: Michele Gentile

    Impossibile

    Sapeva d'amore quel peccato
    e sapeva già
    che sarebbe finita.
    Cos'è allora tutto questo stupore...
    se non ci sono più istanze,
    offese che trovino pace
    tra le misere rovine del perdono?
    Perché l'indecenza non cerca di comprendere?
    Non volevo nutrirmi di dubbi,
    costretto a tornare da me
    a farmi visita ogni notte
    senza riflettere sul senso di una cortesia.
    Paradosso di Escher e non un Dio
    che mi dia una mano
    che dia retta alla mia sorte,
    petali d'acredine scagliati
    contro ogni rinascita;
    rigurgiti di sole decapitano
    buoni propositi...
    traggono beneficio dai rancori
    che sorvolano le mie cattedrali,
    nulla a che vedere
    con il guanto di sfida
    lanciatomi dalla tua partenza.
    Appartengo al nulla
    alla possibile ragione
    di un passato imperfetto.
    Composta giovedì 24 gennaio 2013
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      Scritta da: Michele Gentile

      Capricci

      Tu sola conosci la via
      i gesti, le parole
      per spegnere quest'inferno.
      E se faccio resistenza...
      guardami come guardi un bimbo, un moccioso
      che reclama pochi, assurdi diritti.
      Dovrai aver pazienza
      tenacia
      un dio in più.
      Cosa vuoi farci
      qui dentro fa davvero freddo
      e per scaldarmi
      non basta la fiamma di una candela.
      Composta sabato 10 agosto 2013
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        Scritta da: Michele Gentile

        I Respiri del Mare

        Anima cucita al vento
        vela il nome mio,
        giorni e notti
        come remi
        per osare oltre
        le correnti.
        Tempesta
        o bonaccia
        nembi
        e gabbiani
        terre oramai perdute.
        Offro la mia rotta
        al mare,
        ai materni respiri
        di acque misericordiose,
        dal silenzio fedele
        del vecchio porto
        verso il feroce richiamo
        d'Anfitrite.
        Composta sabato 12 ottobre 2013
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          Scritta da: Michele Gentile

          Esilio

          Distante dalle tue labbra
          in balia di orme confuse.
          Non conosco altra dimora
          che non sia un tuo abbraccio.
          Carezze destinate a sfiorire,
          delicati petali
          guidano fragili sguardi
          verso la più vigliacca delle rese.
          Tanta meraviglia intorno!
          Sento il cielo che non sono
          stringo la pace che non ho.
          Sprecati
          come poesia
          in pasto al silenzio,
          assonanze di rimpianto.
          Oramai,
          solo la solitudine
          viene a farci compagnia.
          Composta sabato 3 maggio 2014
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            Scritta da: Michele Gentile

            Mio figlio

            Mi insegnerà
            a capire le stelle
            a non giudicare
            le notti.
            Il suo volo
            non piangerà
            isole perdute.
            Cadrà mille volte
            da mille volti
            dipingerà l'amore.
            Sarà imperfetto
            come i colori
            della sorte.
            Conoscerà la terra
            l'odore delle stagioni,
            non avrà tempo per morire,
            per sperare.
            Non avrà cose
            né ritorni
            padrone assoluto
            di un abbraccio
            che mai abiterà.
            Composta lunedì 5 maggio 2014
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              Scritta da: Michele Gentile

              Mylae

              Taccio
              nel tempio degli occhi
              a te votati.
              Scorro nelle vene
              di un vento antico
              e sento
              e posso
              accudire in un brivido
              le ali del mattino.
              Mi coglie l'immensità
              così, planando
              sull'azzurro frinire.
              La possente rupe
              scruta gli orizzonti
              adagio
              sino a perdersi,
              a dissetare
              queste mie radici.
              Ho l'età del sogno;
              nel sole morente
              ripara il mare,
              profondo singulto
              della sperata ora,
              custode arcigno
              di tanto splendore.
              Mia Mylae
              regina,
              ai petali di un tramonto
              affido il tempo
              del bramato ritorno.
              Composta domenica 2 agosto 2015
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                Scritta da: Michele Gentile

                Impareremo ora

                Impareranno le mani semplici gesti,
                il tepore dei giorni sereni
                da intrecciare all'edera della speranza.
                Scriverà lettere sincere la voce,
                parole nuove da consegnare al vento
                mentre il silenzio ci insegnerà ad ascoltarle.
                Impareremo l'assenza e il dono dell'attesa,
                capiremo che la solitudine è terra da coltivare
                per far fiorire i nostri stessi rami.
                Impareremo a proteggere
                il respiro di ogni creatura.
                Impareremo la strada di casa, ora
                o mai più.
                Composta domenica 5 aprile 2020
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                  Scritta da: Michele Gentile

                  In viaggio

                  Poche parole in viaggio,
                  un sogno, inchiostro
                  per tracciarne i contorni e
                  qualche addio
                  che ti ricordi la strada.
                  Capita di perdersi e non tornare
                  succede a volte...
                  di crescere nella notte
                  di dover attendere,
                  ammirare un paesaggio
                  che sta lì per caso.
                  In riva al Fiume hanno acceso i fuochi
                  hai imparato
                  e cantato la stessa canzone
                  non prestando attenzione al pubblico,
                  agli assenti.
                  Gli applausi?
                  Magra consolazione!
                  Composta martedì 16 ottobre 2012
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