Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Frontiere

Scorci di luce
inattesi
imprevisti vagano
per questo inferno.
Acque di oblio
lacrime, grida senza vita.
Ho sognato un bimbo
che non piangeva,
libero di sbagliare.
Un vago ricordo di Dio
sarà il mio domani.
Un principio senza senno
una casa dove annoiarsi,
il canto dei gabbiani.
Scorza di luce in attesa...
gli abissi sono il mio approdo.
Composta giovedì 18 giugno 2015
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    Scritta da: Michele Gentile

    Resilienza

    Prendi pure la mia voce
    gli ornamenti,
    le isole che ho visitato.
    L'ultima parola andrà alla deriva
    in quest'ora di ombre e
    ghiaia.
    Una scheggia di cielo
    in candidi riflessi obliqui
    recide già il silenzio.
    Si fa strada il vento,
    adagiato sulla corteccia del cuore
    ora spicca il volo.
    Tornerà l'indifesa età
    tornerà a chiamarmi
    urlando tutti i disperati giorni
    ma fra le onde, avrò da amarmi
    al di là del torto
    avrò da vivere.
    Composta sabato 6 febbraio 2016
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      Scritta da: Michele Gentile

      Notte

      Dimmi notte
      chi scorre sulla mia pelle.
      Hai espugnato il firmamento
      e sei caduta senza dire
      una parola.
      Dimmi a cosa pensi
      risalendo il fiume.
      Per salvare la pioggia
      ti apro le mie stanze,
      per ingannare la luna
      ti dono i miei occhi.
      Dimmi notte,
      dimmi in cosa speri,
      se riposi tra rami di stella
      o pensi di cacciare ancora.
      Ci sono giorni possibili,
      solchi da riconoscere;
      i tuoi artigli
      non sono un ripiego.
      Dormi notte,
      dammi torto
      e dimmi
      per chi hai scelto di restare,
      a quale inferno dobbiamo rinunciare.
      Composta martedì 16 febbraio 2016
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        Scritta da: Michele Gentile

        Il rumore bianco

        Sono tornato
        nel cuore della notte
        attraversando parole in declino.
        Zuppo di solitudine,
        fuori da una disperata evidenza
        ho strisciato.
        Non si rassegna il destino,
        spietati abissi germogliano
        sulle creste dell'inquietudine.
        Eppure cresce la quiete
        il rumore bianco delle onde.
        Si avventa sull'oscura nube,
        varca l'amaro sentire
        con pietosa eco di mare.
        Sfuma il canto di morte
        oltre gli argini di questo giaciglio
        si perde.
        Composta martedì 5 aprile 2016
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          Scritta da: Michele Gentile

          Il giardino dei tigli

          Tace questo inverno di ingratitudine
          in equilibrio sulle paure.
          Considero le carezze della malinconia
          un penoso spreco di sangue.
          Mento con la voce dell'allegrezza
          mentre scavo più mansueti orizzonti.
          Dal silenzio dei boschi sino al fruscio delle onde
          il sole compie il suo giogo
          incredulo dinanzi ai nostri travagli.
          Perdiamoci nel giardino dei tigli;
          cogliamo il dolce grappolo
          prima che i venti
          ne assaporino la carne.
          Da questo naufragio
          possiamo salvarci
          stringendoci intorno al fuoco.
          Composta giovedì 11 gennaio 2018
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            Scritta da: Michele Gentile

            Primo binario

            La notte
            Sempre
            mi dissangua.
            Restano tracce di noi?
            Ricordiamo davvero la speranza
            nascosta nei sorrisi?
            Polvere sulle dita quando ricalco
            quei giorni, imprigionati in un futuro
            che dovevamo esaudire.
            Ma quest'alba, inattesa
            ci restituisce la preghiera
            di un'irrisa felicità, l'amaro
            della rinuncia.
            Quanti treni passati
            inconsapevoli,
            balenati nel buio della stanza.
            L'ultimo, al primo binario
            non ci ha neppure provato.
            Abbiamo perso tempo
            o il tempo si è scansato
            per farci cadere.
            Composta giovedì 22 febbraio 2018
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              Scritta da: Michele Gentile

              L'ora perduta

              La strada deserta promuove
              solitudini, troppe speranze
              ancora da puntellare.
              L'ora perduta è un rumore familiare
              la chirurgica attesa prima
              di chiudere la porta.
              Così il silenzio allaga questa stanza
              e io imparo a nuotare
              rubando al tempo
              la sabbia più amara.

              "L'ora perduta è d'improvviso una stagione ritrovata"
              Composta sabato 22 settembre 2018
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