Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Ancora

Se credi sia giusto
se trovi la forza di non voltarti
guardare in faccia la notte più buia
mentre te ne vai
uccidimi pure.
Strappa le pagine dei nostri giorni
e falle volare via,
qualcuno potrà trovarle
riscrivere nuove Estati.
Se pensi sia giusto
se trovi una lacrima
che gioca col vento
mentre ami
dimenticami pure.
Cancella ogni dubbio dal vostro abbraccio
soffoca tutte le ombre,
qualcuno verrà a perdonare
disegnando nuovi incontri. "
Se trovi sia stupido
quando invochi le stelle
a ritorno da un sogno
mentre maledici il tuo nome
cercarmi ancora,
colora i miei sorrisi con il tuo ritorno
allontana il freddo
starò già aspettando
tra le braccia della nostalgia."
Composta giovedì 6 dicembre 2012
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    Scritta da: Michele Gentile

    Gualtiero

    Forza Gualtiero
    non esser così severo,
    datti da fare, scatena la fantasia
    presto
    presto,
    prima che vada via.
    Non è possibile Gualtiero
    davvero, non mi par vero
    eppur stamane di buon umore
    me ne hai fatte di promesse a colazione.
    Quanti sacrifici per tirarti su
    per farti star bene
    giornate intere io e te insieme
    e se volevo darti una mano in più
    parole oscene.
    Pene dell'inferno,
    merito a tal punto
    di patire?
    Ti prego Gualtiero
    non hai scelto la retta via
    ma stanotte non te la senti di mentire?
    Composta lunedì 17 dicembre 2012
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      Scritta da: Michele Gentile

      Il pianto del Lupo

      Luna che sorgi
      parla al suo cuore
      raccogline le lacrime.
      Asciuga quel pianto.
      Il Lupo è ferito.
      Non sa più gioire della notte,
      le nubi dell'orizzonte pesano
      come roccia sulle rose del tempo.
      È stanco
      È solo,
      in fuga dalle ombre
      non vuole più correre.
      Quanta neve cade dal Nord
      Imbianca le torri degli uomini
      E lui una tana più non ha,
      il gelo veste la valle
      lui rimane immobile.
      Quanta vita si perde a Sud
      L'inganno della speranza,
      e lui più speranze non ha,
      il silenzio governa la piana
      lui ti sta pregando.
      Luna che lo hai amato
      accompagnalo in questo viaggio
      accarezzane il respiro
      l'ultimo,
      di un'alba che non lo troverà.
      Composta domenica 3 febbraio 2013
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        Scritta da: Michele Gentile

        Fragile

        Non ti accorgi, non sai
        quanta poesia indossano i tuoi sguardi.
        Quando corteggi i vasti orizzonti
        che s'inchinano al tempo,
        lembi d'azzurro derisi dal vespro
        null'altro che misera grandezza.
        Non vedi, non puoi
        comprendere quanti giorni
        doni al mio passato
        quando plani sul cristallo della sera
        e dipingi la perfetta traiettoria
        in direzione dei miei abissi.
        Tu,
        maestosa vela
        spiegata verso il rimpianto,
        non sai, non ti accorgi
        di come io sia,
        senza il tuo amore,
        la più fragile delle notti.
        Composta martedì 14 maggio 2013
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          Scritta da: Michele Gentile

          Nel vento

          E giungesti a me
          come di brezze un capriccio,
          arrendevole sorriso
          quando ti donai una rosa.
          Rossa
          come i vespri
          come sangue...
          il cuore mio.
          Accettasti le mie promesse
          fremente di vita,
          all'ombra di un abbraccio
          le tue labbra si schiusero.
          Nel vento, ora
          come petali
          le tue carezze volan via
          e quella rosa
          rossa
          come i vespri
          come sangue
          a nessuna mai
          più donerò.
          Composta giovedì 18 luglio 2013
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            Scritta da: Michele Gentile

            Via capo soprano

            Non si cresce senza lacrime
            non si sceglie il cielo
            sotto cui sbagliare.
            Sopravvissuti
            al giorno
            qui
            cavando gli occhi al cuore
            quando la promessa delle onde
            si vendeva al peggiore offerente.
            C'era poco da fare,
            molto da sapere
            memorie di un passato,
            dolore presente.
            Forse l'abisso
            a riempire il vuoto
            di un fiore
            partito per l'inverno
            senza fiatare.
            Eravamo noi, vite improvvisate,
            ricchezza depredata
            ai confini della sera,
            accampata alla bene e meglio
            sul ciglio della strada,
            impossibili,
            difettosi,
            noi
            scortati da un sole amaro
            già andati chissà dove
            gli ultimi,
            le ombre
            di via capo soprano.
            Composta lunedì 25 novembre 2013
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              Scritta da: Michele Gentile

              Hanno ucciso tutti i poeti

              Da non crederci
              me l'ha detto Barbara,
              dopo l'ultimo cliente.
              C'era gente, si
              parecchia gente in strada
              impiegati, dottori, cravattari
              qualche spicciolo di sole
              un piatto di vongole e calamari.
              Io non volevo crederci
              me l'ha confermato Maddalena
              con l'ultimo cliente.
              C'era gente, si
              parecchia gente in piazza
              insegnanti, operai, palazzinari
              qualche spicciolo d'amore
              un piatto di carciofi e un paio di spari.
              Continuavo a dubitare
              mi ha svegliato Veronica
              prima che arrivasse il presidente.
              C'era gente, si
              parecchia gente a casa
              pensionati, poliziotti, cassintegrati
              qualche spicciolo di santità
              un piatto di minestra e un manipolo d'ingrati.
              Dio non voleva crederci...
              Composta venerdì 8 novembre 2013
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                Scritta da: Michele Gentile

                Pensiero

                Qui ricordo te
                fra le cose più semplici.
                Nelle carezze che la sera
                dedica alla fatica,
                nelle parole che il vento
                insegna al mare.
                Qui mi vieni in mente
                distante da gioie indiscrete,
                riflesso d'ombre
                che spaventa il mattino,
                ferita inferta
                per lacrimare in eterno.
                Qui torni a trovarmi
                tra le cose più belle
                quei giorni
                dove non sono più.
                Composta domenica 1 dicembre 2013
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                  Scritta da: Michele Gentile

                  Lupo

                  Governa l'inverno.
                  Mesta è la sorte
                  del viandante
                  per cieli d'ambra.
                  Orme di ombra
                  nel bosco
                  pallidi sogni ove
                  riposano uomini
                  senza memoria.
                  Canta la notte
                  nel vento, una luna
                  spettro d'amore
                  sincero richiamo
                  alle porte del mare.
                  Libera echeggia
                  la selvaggia voce
                  promessa sposa
                  al silenzio
                  frastuono di pace
                  sulla pelle dei giusti
                  sussurra impavida al cuore...
                  "il lupo non muore".
                  Composta sabato 14 marzo 2015
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