Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
All'inizio sembrava tutto un gioco
ma purtroppo è durato poco
pian piano stiamo capendo
che qualcosa di terribile sta accadendo.

Non ci possiamo più baciare e abbracciare
da lontano ci dobbiamo salutare
a casa dobbiamo stare
se i nostri cari vogliamo salvare.

Quando ascoltiamo il telegiornale
la paura ci assale
i nostri eroi sono diventati medici e infermieri
e del loro lavoro siamo fieri.

L'Italia che ora è in quarantena
si è unita come una catena
tutti insieme questo virus sconfiggeremo
e finalmente alla normalità torneremo.
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie personali)
    Ora vi racconto com'è
    vivere nella zona rossa:
    bagni di amuchina
    supermercati saccheggiati
    e gente alla riscossa...
    "Fuori di casa non si può andare"
    mi urlano i miei genitori
    come se non avessi visto il telegiornale.
    "Là fuori è pieno di untori ed è tutta una gran confusione"
    esclama in conferenza
    il presidente della regione.
    Lavarsi le mani è molto importante
    fortuna che c'è la d'Urso
    come insegnante.
    Mi annoio da morire
    e non so proprio cosa fare
    a parte la mia chitarra
    tutto il giorno strimpellare.
    Non so poi per quanto
    mi rimarrà vicina
    dato che l'ho appena scambiata
    con dell'amuchina.
    Ovviamente sono ironico
    non lo potrei mai fare,
    ma voi credetemi
    perché tanto non potete controllare.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Carmela Pisano'
      in Poesie (Poesie personali)
      Ho camminato per strade sconosciute
      Imbattendomi in storie mai vissute
      Ho attraversato fulmini e tempeste mi sono inoltrata nel buio delle foreste
      Tutto questo ho fatto per incontrarti
      e se non mi ascoltavi ho dovuto gridarti
      "Fermati un momento, solo un momento
      e ascolta la voce del mio sentimento"
      Ho camminato tanto e ora sono stanca
      Ma il coraggio certo non mi manca
      Voglio vivere con gioia e con ardore
      Tu aiutami con il tuo amore.
      Non voglio più aspettare domani
      Perché la vita mi sfugge tra le mani
      Voglio esserci adesso ad ogni costo
      Tu indicami solo qual è il mio posto.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Dora
        in Poesie (Poesie personali)
        La sveglia non suona più
        al mattino
        anche lei si è fermata
        La bicicletta incatenata
        in un angolo
        abbandonata
        La finestra spalancata
        unica fonte di luce
        Ma fuori è primavera
        la terra si è svegliata
        ci attende, lei è tornata
        Torneremo ad abbracciare
        a ridere e scherzare
        nei prati e nelle strade
        Torneremo a viaggiare
        a correre e ballare
        ai concerti, nei musei
        ad affollare gli stadi
        in montagna, al mare
        Torneremo ad amare
        dai nostri amici
        dai parenti lontani
        dicendo loro
        ci vediamo domani
        La speranza non si ferma...
        come il tempo
        Torneremo a scambiarci
        mani e parole
        Torneremo come il sole
        che ogni giorno sorge
        su un mondo che non muore
        non deve, non vuole.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Dora
          in Poesie (Poesie personali)
          Cinguettii lontani
          fra l'abbaiar di cani
          e voli di gabbiani
          unici suoni fra silenzi
          fra strade deserte
          e deserto nei cuori
          Primavera è fuori
          ma il profumo dei fiori
          non supera questi muri
          questi son giorni duri
          I sorrisi mascherati
          dietro un sipario bianco
          gli abbracci vietati
          dietro una paura
          Mani lontane, bocche nascoste
          occhi increduli
          La realtà diventa incubo
          mentre tutto si ferma
          tranne le stagioni
          Fuori c'è il sole
          dentro è il grigio inverno.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Dora
            in Poesie (Poesie personali)
            La Terra ora respira
            e la torbida laguna
            guizzi di pesci attira
            In cieli azzurri e tersi
            si librano gli stormi
            dolce stagione esplode
            di grilli il canto s'ode
            È un fiorir il pianeta
            allorché l'umanità
            a rimembrar sta
            di libertà negata
            Forse la Terra impietosa
            ammala la sua gente
            per liberar la natura
            angusta e sofferente
            Forse sarà un castigo
            o forse una lezione
            per l'uomo che si crede
            del mondo imperatore
            Apriremo le porte
            usciremo nel vento
            finirà questa sorte
            che soffoca nel petto
            Troveremo la Terra
            risanata, guarita
            da questa nuova era
            ricominciar la vita.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Alido Ramacciani
              in Poesie (Poesie personali)
              Viaggiatore
              ho viaggiato il tempo e lo spazio
              perdendo come un malato
              i sogni l'amore
              la musica del battito del cuore
              le certezze e l'equilibrio sul filo dell'eterno
              la luce colorata del mattino
              la via illuminata del cammino
              la danza dei passi del destino
              stordito dalla paura del silenzio
              vedo solo un quadro astratto
              senza forma ne colore
              dove sono, chi ero
              seduto in cerchio con gli anziani
              di una razza sconosciuta
              parlano di giovani e delle loro stagioni
              in braccio alle loro certezze
              nel loro mondo dei giusti intelligenti
              hanno difeso con la ragione le sacre scritture
              conquistate con anni di appartenenza
              voi che avete un lungo vissuto
              aiutatemi a ritrovare me stesso
              e ciò che mi apparteneva
              tracciatemi la strada per ritornare
              mi guardano sorridendo
              con grazia, muovono le labbra
              il suono delle parole sapienti
              accarezzano le mie orecchie
              in una lingua a me sconosciuta
              la storia mi è comunque chiara
              aspetto invano che il cammino mi sarà rivelato
              non posso ascoltare quello che non sento
              nel riflesso della luna
              un sentiero di rose profumate
              una donna, un sorriso luminoso
              abbracciato alla pazienza
              mi chiamava
              le labbra, due ciliegie mature
              la nebbia svanita in un momento
              dimmi! Dove sono, perché mi sono perduto
              "hai guidato una tempesta, con i sogni"
              "non vedo segni del mio passaggio"
              "accendi la luce dell'anima
              tutto ti apparirà limpido e chiaro"
              senza prevedere cosa farà la mia paura
              dismesso l'abito della fragilità
              inghiottite le mie incertezze
              sconfitto la morte della vita
              le attese buie degli abbandoni
              la speranza riprende a germogliare
              grazie di avermi cantato con dolcezza
              la nostra canzone
              a viso aperto salito sul deltaplano
              delle sue verità senza pretese
              darò finalmente libero sfogo al mio amore
              planando come un gabbiano
              incontro il calore del suo cuore
              sfogliando il libro dei ricordi
              tutto mi appare in un momento
              si ora sono sicuro sei li dove io sono partito
              non voglio più viaggiare
              smarrirmi nella confusione dell'incerto
              ora finalmente sono qui
              discutendo con le mie considerazioni
              trovo il senso al mio viaggio
              la mia pochezza
              la paura della vita e di amare
              gli errori del mio ieri
              ha scatenato il mio volo.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Santo Costantino
                in Poesie (Poesie personali)

                E mi rimase solo il suo silenzio

                Era tutta la mia vita.
                Me ne innamorai fin da bambino.
                La sua bellezza.
                La favola.
                La leggenda.
                La sirena.
                La cercai sempre, ogni qual volta avevo il mare vicino, sussurrando anche alle conchiglie di lei.
                Ma la ricerca fu vana.
                Quando diventai adulto, il pensiero fisso mi prese così tanto, che comprai una piccola barca.
                Andai alla ricerca di un sogno.
                Del mio sogno...
                Estate.
                In un mare bellissimo, di colori entusiasmanti, andai al largo.
                Lontano dai denti di rocce nell'acqua.
                Tramonto.
                Un dipinto del cuore.
                Mi appisolai...
                Ma d'un tratto venni svegliato da un canto.
                Sì!
                Un canto che mi prendeva la testa e il cuore.
                Una sensazione meravigliosa.
                Mi alzai curioso.
                ... e la notai.
                In lontananza...
                Su uno spunto di roccia.
                I capelli ramati, ricci, lunghi.
                Il viso dolce e forte.
                Sinuosa.
                Piccoli seni chiari.
                E l'acqua che schizzava sullo scoglio agitata dalla sua coda.
                Mi tuffai.
                Il cuore mi scoppiava in gola.
                Arrivai da lei.
                Mi guardava.
                Io mi avvicinai e la baciai.
                Paradisiaco.
                ... d'un tratto... si tuffò in acqua...
                La seguii...
                Era scomparsa...
                Dove sei?
                Dove seiiiiii?
                Un urlo lacerò l'aria.
                Ora mi ritrovo qui.
                in questa stanza asettica.
                Bianca.
                In silenzio, in un angolo.
                Con le braccia conserte e le ginocchia in alto.
                E... non voglio più sentire nulla...
                ... se non solo il suo canto.
                Composta domenica 1 maggio 1994
                Vota la poesia: Commenta
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Prima di passar lo straccio,
                  stendo all'aria le lenzuola
                  coi racconti del Boccaccio
                  e i romanzi di Cassola,
                  stendo poi i panni lavati
                  col deserto di Buzzati...

                  Se la fame poi m'assale
                  rileggendo il buon Montale,
                  mangio un po' di Camembert
                  ingollando Grignolino
                  con i versi di Prevert,
                  e le storie di Calvino...

                  Alle tre inforno la torta
                  col dialet di Carlo Porta,
                  con i più lievi pensieri
                  mi divoro Camilleri
                  e se mi coglie l'ignavia
                  mi ritempro con Moravia...

                  Alla sera torna lei
                  e le parlo di Hemingway;
                  ci lasciamo alle effusioni
                  con gli sposi di Manzoni,
                  poi a passeggio fino a tardi:
                  c'è la luna di Leopardi.
                  Vota la poesia: Commenta