Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

La scala della vita

Nell'umana evoluzione
un dì fu sacra unione
del gene con il cromosoma
e così nacque il genoma.
È il codice genetico
dell'umana identità
che lassù ci porterà
con la scala elicoidale
a doppio corrimano
di uno zucchero pentato
e di un composto fosfato
su scalini intercalati
di basi azotate
tra loro ben appaiate
ma debolmente legate
per sostener la scalata
con la materia scrollata.
Fu proprio in quel dì
di consacrata unione
del Gene spirituale
con il soma geniale
che vide luce
la vita sulla terra e,
da una magica tripletta,
nasceva la nostra casetta
di mattoni colorati
con arte intercalati.
Alla struttura cellulare
provvedeva l'entità nucleare
che prima si duplicava
poi si riproduceva
e infin nuova vita generava
con il DNA scrittore
e l'RNA vettore
a trasmettere il messaggio
all'organulo traduttore.
È questa in sintesi
la favola della vita
lassù in alto creata
e solo per noi scritta
con inchiostro indelebile,
a noi resta la facoltà,
in tutta libertà,
di ben educare i figli
all'amore per la verità
da tramandare ai posteri
per il bene dell'umanità.
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    Scritta da: Zio Steve
    in Poesie (Poesie personali)

    Ad un prete

    Non posso stringere la tua mano,
    hai violato un innocente,
    sei entrato nella sua stanza
    ed hai buttato all’aria
    i suoi giocattoli
    e poi, hai toccato il corpo di Cristo.
    Hai sputato nel piatto
    Nel quale mangi la domenica.
    La  confessione rassicura
    I tuoi impulsi
    Ogni qualvolta perseverano
    Il concupiscibile.
    È sereno chi ascolta la tua confessione?
    Conosci veramente Cristo?
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      Scritta da: Zio Steve
      in Poesie (Poesie personali)

      Buon vino

      Quando entro al Pantheon
      E punto lo sguardo verso l'alto,
      divento leggero.
      Ho avuto la stessa sensazione
      Entrando in Hagia Sophia.
      La sensazione di leggerezza
      Mi avvolge
      Come la centralità Architettonica.
      I versi del Corano che si intrecciano,
      come l'oculo del Pantheon
      che mi proietta nell'azzurro, oggi.
      Chi entra
      Diventa leggero
      Come buon vino decantato.
      Un decanter il Pantheon,
      un decanter Hagia Sophia,
      l'iconoclastia
      non lascia rappresentazioni del Cielo,
      la leggerezza
      me lo lascia immaginare.
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        Scritta da: Mariella Buscemi
        in Poesie (Poesie personali)
        Dilatami i tempi, ché mi sei latenza
        tra i pensieri e gli attimi
        scandibili in soffi
        ed accenni di tocchi istantanei.

        Posizionati in un secondo scelto
        - dove scoppi -
        e costruiscimi memorie di odori
        e percezioni tattili di sostanze.

        Battimi lunghi ritmi
        e destami ad ogni rintocco di passione,
        come fossimo voglie sempre sveglie
        in attesa.
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          Scritta da: LUIGI BELLOTTA
          in Poesie (Poesie personali)

          La badante

          Mi lasci stare in pace signorino!?
          Lei ha in testa quello solamente!
          Non sono qui per lei certamente
          ma per avere cura del bambino.

          Mi tolga questa mano dalla coscia!
          Non le consento far la mano morta,
          mentre quell'altra l'ha, di certo, corta
          e quando paga, pare, che s'ammoscia.

          Se lei però più non badasse a spese,
          nel voler raggiungere l'intento
          mi mostrerei di certo più cortese.

          Appena la signora s'allontana,
          con qualcosina in più donata al mese,
          la lascerei frugar nella sottana.
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            Scritta da: LUIGI BELLOTTA
            in Poesie (Poesie personali)

            Un'altra primavera

            Con le giallastre foglie ormai cadute,
            lasciando il posto a nuova fioritura,
            un'altra primavera è già passata
            e tu ti senti ancora più matura.

            Tra giorni tristi e gioie smisurate
            un anno dopo l'altro se n'è andato
            dribblando tra un mare di ricordi
            che fanno, ormai, parte del passato.

            Tutto è trascorso senza fretta alcuna
            oltrepassando tanta fanciullezza
            che lentamente come per incanto
            ha reso un grande omaggio alla bellezza.

            Da piccola crisalide a farfalla
            la dolce metamorfosi è compiuta
            è giunto il giorno per spiccare il volo
            coprendoti di brezza mai vissuta.

            Leggiadra adesso vai verso il futuro
            volando con le ali dell'amore,
            ancora più convinta di te stessa,
            spedita vai dove ti porta il cuore.
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              Scritta da: Michele Gentile
              in Poesie (Poesie personali)

              Felice

              Non ti importa
              della pioggia
              che continua
              a chiamarti.
              Né degli occhi
              che invecchiano,
              che non sanno
              più piangere.
              Hai i tuoi tramonti,
              le domande di un bambino.
              Guardi oltre la colpa
              raccogli un po' d'amore.
              Ti vesti di sorrisi...
              un passaggio dall'arcobaleno
              e mi ripeti;
              "bisogna saperla
              indossare la felicità."
              Composta venerdì 2 maggio 2014
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                Scritta da: LUIGI BELLOTTA
                in Poesie (Poesie personali)

                Ammaliato

                Per le viuzze del paese mio
                all'imbrunir la vidi camminar,
                fissai lo sguardo su cotanta grazia
                e per incanto stetti ad ammirar.

                Leggiadra andava con quei passi suoi,
                parea quel calpestio voler volare;
                tanta avvenenza io non vidi mai...
                che il cuore mio chiese di parlare.

                Fisso negli occhi posi il lungo sguardo
                e amabilmente volli pronunciarmi;
                che cosa dissi non ricordo affatto
                ma cosa certa fu... complimentarmi.

                In ogni modo esposi le parole
                che dal profondo mi dettava il cuore;
                le labbra si toccavan per magia,
                non riuscivo che... parlar d'amore.

                Cosa cercavo - quello fu certezza -
                tanta bellezza non passasse invano
                fu mio intento quel di conquistarla
                e timidamente gli chiesi "la mano".
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                  Scritta da: Maria Moro
                  in Poesie (Poesie personali)

                  spaccava sassi

                  Era vivo,
                  forte, spaccava sassi per farne dolce sabbia,
                  i pugni erano carezze
                  sfiorate appena, appena.
                  Ma il muro è diventato acqua
                  che usciva dal cuore,
                  la tempesta dell'assenza
                  violata alla mente,
                  Il sorriso è andato,
                  son spariti gli occhi,
                  i sassi son diventati montagne
                  da guardare ma da lontano,
                  dove il sole tramonta alto,
                  dove la luce non traspare.
                  Composta martedì 31 dicembre 2013
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                    Scritta da: Stefano Medel
                    in Poesie (Poesie personali)

                    La notte è un abisso

                    La notte,
                    è un oscuro avello,
                    un antro
                    di abisso,
                    di infinite insonnie;
                    il tempo non passa mai,
                    mi contorco in cerca dell'oblio del sonno,
                    che non viene;
                    la notte è un abisso,
                    di sogni infranti
                    e ricordi dolenti,
                    mentre il giorno è lontano,
                    mentre hai voglia d'un caffè,
                    e di mangiare;
                    occhi pesanti,
                    mente fiacca;
                    la notte è un abisso.
                    Composta venerdì 2 maggio 2014
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