Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Cupo cuore cammina
ancora a braccia tese,
raccogliendo cieli indegni,
languendo in false offerte,
amando la vita.
Composta venerdì 9 maggio 2014
Cupo cuore cammina
ancora a braccia tese,
raccogliendo cieli indegni,
languendo in false offerte,
amando la vita.
Lasciamo i silenzi
ai passaggi delle stelle
e i battiti d'ali ai voli degli uccelli.
Lasciamo i sogni agli angeli
del mare.
Laggiù
ai confini del cielo.
Voglio ballare sulle onde del mattino
sorridere ai boccioli delle rose.
Lasciamo i rimpianti alle foglie
dell'autunno
e i dolori alle storie finite.
Voglio ascoltare
immobile e felice
i lenti luminosi movimenti dell'alba.
Il tempo mi schiaccia,
col suo lento andare, inesorabile;
vorrei fermare tutto per un po',
fermarmi e pensare,
e rimediare agli errori,
e tornare indietro;
fermare tutto.
Non t'amo perché sei bella
o s'è di velluto la tua pelle d'ambra
T'amo perché sei carne e sangue
nel mio appartenermi.
È primavera,
la natura è di nuovo desta,
i prati hanno l'erba nuova,
verdeggiante e
lussureggiante;
il cielo si fa terso,
con qualche nube maligna,
che porta pioggia primaverile;
i trattori sarchiano i campi,
ed iniziano i lavori agricoli,
a spron battuto;
gente che và in bici, a frotte,
che passeggia;
odore nuovo di primavera.
Cupi rumori lontani,
simili al venir di tempesta
ed ad un tratto tutto attorno la vita s'arresta.
Sibili, e poi fragori di bombe potenti
coprono di un popolo urla e lamenti.
In terra corpi, macerie,
frammenti di vetro tagliente,
ieri finestre, occhi di gente
che guardava distratta passare altra gente.
Anime tra fiamme maligne, che bruciano vita.
Un fumo acre, che oscura,
nasconde pietoso stupore e paura.
Attimi uguali a secoli
e secoli cancellati da attimi,
così' la guerra distrugge i popoli.
Dolore e sangue, offerti ad una patria assente.
Muore Civitavecchia
ma mostra il petto e grida presente.
Muore e non sarà mai più com'era.
Il futuro ignora un passato
oramai mutato a chimera.
Mi insegnerà
a capire le stelle
a non giudicare
le notti.
Il suo volo
non piangerà
isole perdute.
Cadrà mille volte
da mille volti
dipingerà l'amore.
Sarà imperfetto
come i colori
della sorte.
Conoscerà la terra
l'odore delle stagioni,
non avrà tempo per morire,
per sperare.
Non avrà cose
né ritorni
padrone assoluto
di un abbraccio
che mai abiterà.
Scolami i tuoi colori
come stalattiti di fuoco
fissami sulle tue pupille
come unico spettacolo
- visione illuminata
torcia incandescente
luminescenza feroce -
ardo nelle tue proiezioni
mentre mi attraversi i prismi di carne
rarefatta
rifratta
riflessa.
Ti squarcio la notte
fendendoti gl'incubi
dissacrando il buio
unendomi a luna
e canto di lupo
che ti giunga il suono
senza movimento di labbra
ed il mio divino tocco
senza pelle
di sola impressione sacra
come fossi vestale
Girami!
Unisciti al mio bacio nascosto
umido di tenebra.
In questa festa della mamma,
ti dico ti voglio bene.
Un bene immenso.
Per me mamma tu sei,
la stella.
Quella che in cielo brilla.
Di una luce incandescente.
Tu sei sempre nei miei pensieri,
di oggi e di ieri,
quando mi abbracciavi,
sentivo il tuo calore.
Guardandoti negli occhi,
ti brillava anche il cuore.