Il silenzio
Il silenzio dell'ora
rituona
nelle mie membra
come non mai.
Il suono appassito
delle voci lontane
nient'altro mi dona
che un vento freddo.
Eppure quei visi
tuttora famigliari
nascondono le peggiori parole.
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Il silenzio dell'ora
rituona
nelle mie membra
come non mai.
Il suono appassito
delle voci lontane
nient'altro mi dona
che un vento freddo.
Eppure quei visi
tuttora famigliari
nascondono le peggiori parole.
Nel diario della nostra vita,
ci scriviamo una pagina al giorno.
Sembra di scrivere tutto a memoria,
ogni giorno c'è una nuova storia,
ogni giorno succede qualcosa.
Così il diario cresce.
Cresce la curiosità di scrivere una storia,
più bella di ieri, meglio del giorno prima.
Scrivendo troverai la storia della tua vita.
La vita e un cambiamento di ogni giorno.
Non importa avere mille cose da fare,
l'importante farle.
Certi giorni sembra che per qualcosa
ci abbiano scelti.
Alla fine resterà scritto, tutto nel nostro diario.
Vittima
non hai combattuto per ciò in cui credevi,
hai solo elemosinato quello che desideravi.
Carnefice
il tempo delle attese doveva finire,
dovevi concederti del coraggio.
Vittima
hai lasciato che il fascino effimero del mondo ti avvolgesse,
hai preferito il nulla al rischio.
Carnefice
dovevi proteggerla da quella falsa luce
farle ombra con le tue braccia.
Vittima
hai infranto le tue promesse,
non hai saputo aspettare.
Carnefice
dovevi dare qualcosa in più del solo tuo cuore
non hai saputo fare prima.
Vittima
sei colpevole di non aver dato alla luce vostro figlio
lo hai preferito alla pace apparente.
Carnefice
saresti stato un ottimo padre
saresti stato tu il portatore di pace.
Vittima
porti il peso di tante lacrime solo per egoismo
hai scelto la via facile
carnefice
hai il peso di una sola lacrima
hai scelto la strada del cambiamento, da solo.
Vittima
puoi rinunciare a quel grande amore?
Chiusa nel mondo che ti sei costruita?
Carnefice
hai la colpa di amare
la responsabilità di quella che è lei.
Vittima
sei tu il carnefice
carnefice
sei tu la vittima.
Lento, inesorabile e grigio,
un triste manto
scende e mi avvolge
e, sola, in silenzio
scruto e cerco
nell'assenza di luce
uno spiraglio di sole,
un alito di vita.
Veloce,
respiro quest'aria
sporca, densa
e carica di fumo,
satura di polvere,
scorie e macerie,
sogni e illusioni,
ridicoli,
fantocci di paglia
che in un attimo atroce
un artiglio animale
ha lacerato e distrutto.
Fa freddo,
brividi di gelo
corrono sulla mia pelle,
entrano dentro
e mi invadono,
giù nel profondo...
il cuore rallenta,
si chiude e combatte
contro frecce di ghiaccio
che puntuali e precise
arrivano e colpiscono,
veloci e senza pietà.
Frenetica,
la mente analizza,
osserva e compone
pensieri, progetti
ricordi e sensazioni
e riesce
finalmente a creare
un valido mezzo
per arrestare
il gelo che avanza.
Nel silenzio che mi avvolge
lentamente mi spoglio
di amarezze ed inquietudini
macerie e paure...
e un sorriso
mi illumina il viso,
come l'alba del giorno,
nell'attimo in cui
la vita ritorna
a scorrere in me
e mi scalda di nuovo.
Sola, stanca e ferita,
ma serena e sicura
mi copro e mi vesto
di speranza, fiducia
e di voglia di vita
mentre,
ogni atomo del mio essere
grida all'intero Universo:
"sono qui,
sono viva
e ciò che
non mi ha ucciso finora
mi ha solo reso più forte!"
Vibra l'anima
al suono
magico
di un arpa,
dolci melodiche
noti che fanno
vibrare l'anima,
l'anima
che attinge
delicata
nei colori
dell'arcobaleno!
Mi rivedo tra candide lenzuola
pensando ad una nuova aurora.
Sogno la primavera italiana
voglio estasiarmi pei suoi profumi.
Fiori appoggio al petto e con le mani li trattengo
li annuso piena di speranza
e chiudo gli occhi pensando alla mia bella Italia.
A forza trattengo
una due lacrime
ché nessun pezzo mio
venga dato al vento
Si grande è il vuoto mio
che ogni lacrima versata
s'allunga nei vasti oceani
del cuore e della mente
Si dissolverebbero
questo corpo e
le fragili certezze mie
se le lasciassi andare
Allora le chiudo
nell'ermetico dolore
continuo e in fermento
Si gonfia l'anima e
i sensi suoi
almeno un attimo
Cosa sono
prima e dopo l'attimo?
Sono nelle dita
frenetiche e ansiose che
scavano profonde
a cercar un'altra scheggia
per ferirmi ancora.
Ci uniscono ricordi
ci dividono pensieri.
Qualcuno ha detto:
L'uomo e la donna si prendono,
si riprendono,
ma non si comprendono mai...
Tu prova questa sera,
metti il vestito più bello,
sciogli i tuoi capelli,
esalta il tuo profumo,
indossa il tuo più bel sorriso,
forse ti comprenderò...
Dal canto mio
ti regalerò rose vellutate,
mi vestirò di gentilezza,
ti conquisterò...
con un bicchiere di quel buon vino,
non potrai dirmi di no.
Spogliati delle tue ansie,
butta via vestiti e scarpe,
raggiungiamo insieme
soffici nuvole,
raccontiamoci di noi...
Io posso comprenderti sai...
È tanto che non ti vedo
cosi, accanto a me,
sei ancora bella sai,
solo qualche ruga
segna il tuo bel viso,
ma il tempo non ha ucciso
il tuo sorriso.
Io sono qui,
l'uomo di sempre,
ci eravamo tanto amati...
e poi cosa è successo?
Non lo ricordo più.
La vita ci ha travolto.
ci ha cambiato.
Abbiamo indossato maschere
d'indifferenza,
trattenuto rabbia e rancori.
Le mie mani di uomo stanco
non ti hanno più sfiorato,
i miei pensieri ignorato.
Entrambi abbiamo pensato
di non amarci più...
ognuno al suo angolo del ring.
Degli altri tra di noi
non ne parliamo,
lasciamoci tutto alle spalle,
non pensiamoci più...
Lascia ch'io ti comprenda
questa sera.
Cerca tu di comprendermi
e di stupirmi,
lanciami ancora una volta
un ancoraggio,
non lasciarmi andare alla deriva...
L'uomo e la donna
a volte si comprendono, sai...
Non avevo dominio
sui Signori del vento.
Sortilegi accennati
dai tiranni del silenzio
ritrovavo incisi
sulla nuda pelle.
Ingiurie
eredi di asservite labbra
lame pronte
a sferrare il castigo mortale.
Stesso sangue
stessi fiori,
lo stesso lenzuolo di stelle.
Perché mai
non issare aurore di pace?
Ladri e poeti,
muta campana
pregate ora per altri cuori,
il mio
ha imparato ad amare.
Monti e valli dove prima c'era il mare.
Quanti fiori dai petali gialli
sorridono al mio cuore bugiardo.
Ne raccolgo un paio.
Li stendo dentro un libro d'amor perenne.
Fogli compatti schiacciano e conservano la vita.
Fiori raccolgono parole che non odo ma conosco.
Comprimono gli steli non ancora avvizziti.
Amore, amato bene che di me t'innamorasti
non puoi sentire cosa per me vuol dire
accarezzare dolcemente
questo libro e non riuscire a non pensarti.